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Confindustria Ceramica, primo progetto di formazione per le scuole medie

Il progetto «Sì Ceramica!»è rivolto ai ragazzi under 14 per attirarli verso il settore

di Ilaria Vesentini

Il progetto “Sì Ceramica!” di Confindustria Ceramica

3' di lettura

Durerà fino a primavera 2024 e coinvolgerà 350 classi delle scuole medie di sei province dell’Emilia-Romagna il progetto educativo, unico per portata e declinazione, voluto da Confindustria Ceramica per disinnescare stereotipi negativi sulle fabbriche di piastrelle e avvicinare i ragazzini alle imprese e ai processi della manifattura ceramica, prima che facciano la scelta degli studi superiori.

È stata battezzata “Sì Ceramica!” ed è l’ultima iniziativa in ordine di tempo – nonché la prima strutturata rivolta ad alunni under 14, nel sistema associativo confindustriale – della battaglia che gli imprenditori di Sassuolo stanno portando avanti per far conoscere opportunità di lavoro e crescita che il comparto offre ai giovani, con le sue 128 aziende produttrici di piastrelle che realizzano 7,2 miliardi di euro di fatturato, per il 90% concentrato proprio in Emilia-Romagna ma esportato per l’85% in tutto il mondo.

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Ed è qui, attorno alla tile valley emiliana, che la carenza di competenze sta diventando il primo ostacolo alla crescita, «nonostante le attività di formazione che stiamo sviluppando con scuole superiori, gli Its, gli Ifts e università, tra cui un master di II livello arrivato alla terza edizione», sottolinea Luca Mussini, presidente della commissione Formazione di Confindustria Ceramica, presentando ieri il progetto.

Anche nel distretto di Sassuolo il percepito dei ragazzi e delle loro famiglie è spesso sbagliato, distorto e lontano dalla realtà di quella che oggi è una azienda ceramica italiana. «Parliamo di imprese con una dotazione tecnologia di primordine – precisa Mussini – che investono ogni anno oltre il 5% del fatturato, con punte del 10%, in innovazione e in impianti 4.0 Made in Italy che rappresentano le “Best available techniques”, i migliori standard a livello internazionale, anche per sostenibilità, senza polvere e molta digitalizzazione».

“Si Ceramica!” punta a informare e formare i ragazzi dagli 11 anni sulle opportunità che esistono nelle industrie ceramiche attraverso la collaborazione dei professori, per parlare anche alle loro famiglie, anticipando i tempi dell’orientamento scolastico. «Il progetto didattico si snoda in un gioco-quiz digitale che sfida gli studenti del primo anno in un viaggio all’interno del mondo ceramico per conoscerne i meccanismi, comprenderne i concetti e le parole fondamentali (barbottina è l’impasto di acqua e argilla non un personaggio dei Barbapapà e l’atomizzato è sabbia, ndr) e si sviluppa poi in percorsi di orientamento per i ragazzi e le ragazze della seconda e terza media, con la possibilità di visite guidate nelle fabbriche e nei musei della ceramica», spiega Giulio Saltarelli, partner di D&F, società di comunicazione specializzata in attività aziendali declinate per le scuole, che ha costruito un piano triennale che arriverà a coinvolgere 500 scuole secondarie di primo grado di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Modena e Ravenna.

Con un bonus in materiale didattico per premiare le migliori frasi con cui le classi descriveranno la fabbrica ceramica usando le nuove parole e i concetti appresi durante il percorso.Lavorare oggi nelle aziende ceramiche significa entrare in ambienti lavorativi dove non solo si produce valore manifatturiero (il 63% dei dipendenti è costituito da “colletti blu”, impiegati nelle mansioni di trasformazione dell’argilla), ma dove sono richieste competenze e professionalità elevate: più di un terzo dei dipendenti nel distretto di Sassuolo svolge mansioni che spaziano dal chimico di laboratorio all’esperto di marketing, dall’architetto che progetta i layout dei pavimenti in ceramica o disegna gli stand in fiera all’esperto di comunicazione e social.

Plaude all’iniziativa Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale: «Si fa ancora troppo poco per avvicinare i nostri giovani al mondo delle imprese e tutte le iniziative extracurriculari di orientamento vanno sostenute, così come previsto dal Pnrr. E ben vengano in particolare i progetti che partono già dalla secondaria di primo grado, non tanto per spingere i ragazzi a una professione ma per aiutarli a scoprire i propri talenti e le opportunità che il territorio offre loro». Sulla stessa linea Francesco Tosi, sindaco di Fiorano Modenese e presidente dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, che ricorda come il progetto “Si Ceramica!” si innesti nel Patto per il lavoro ed il clima firmato due mesi fa a livello locale e rimarca l’importanza del gioco di squadra tra imprese, associazioni, istituzioni, famiglie e scuole per rafforzare il sistema della conoscenza, senza il quale non c’è sviluppo economico né tenuta sociale.


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