Confindustria Genova: «Parta subito la Gronda»
Gli industriali incontrano i parlamentari liguri e li sollecitano a spronare il Governo a muoversi sull’opera
di Raoul de Forcade
3' di lettura
È «inaccettabile» che non si sblocchi l’avvio dei cantieri per realizzare la Gronda di Ponente, ossia la nuova autostrada per cui è previsto un tracciato che si stacca dalla A12 sullo svincolo di Genova Est, bypassa il capoluogo ligure attraversando l’entroterra e si ricollega alla A10, poco prima di Arenzano (intercettando, nel suo percorso, anche la A7 per Milano e A26). Ad alzare la voce è Confindustria Genova, che ha incontrato i parlamentari liguri proprio per propugnare la necessità di avviare l’opera.
In effetti, ricorda Andrea Carioti, vicepresidente dell’associazione con delega a territorio, rigenerazione urbana e infrastrutture,l'iter approvativo dell’opera si è formalmente completato nell’agosto 2018 con l’invio da parte di Autostrade per l’Italia (che finanzia interamente l’infrastruttura, con 4,75 miliardi di euro) del progetto esecutivo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che deve dare il via libera per l’apertura dei cantieri. Ma da allora è fermo lì per la contrarietà del M5s. fa il punto sull'iter.
Silenzio intollerabile
«In un momento come questo - afferma Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova - con gli investimenti che verranno effettuati e i discorsi in atto sullo sviluppo, il fatto di lasciare congelato» l’opera e che «non si parli più della Gronda di Ponente, un progetto praticamente pronto per essere avviato, è intollerabile. Anche rispetto alla situazione di isolamento di questa regione che ormai diamo per scontata».
Secondo Risso, «o si riesce a far partire questo cantiere prima che finisca il mandato del Governo in carica o si rischia che anche quest’opera vada ad aggiungersi a quelle con il punto interrogativo. L’obiettivo, dunque, è cantierarla prima della scadenza di questo Governo». Anche perché, prima che la nuova autostrada sia pronta, sono previsti 10 anni di lavori.
Meeting coi parlamentari
Proprio con l’obiettivo di riportare la Gronda all’attenzione nazionale, la prima iniziativa avviata da Confindustria Genova è stata l'incontro con i parlamentari liguri, per capire se si potrà avviare una mobilitazione che coinvolga partiti, associazioni economiche, parti sociali e tutto il territorio.
All’incontro (con invito recapitato a tutti i parlamentari eletti in Liguria) hanno partecipato Raffaella Paita (Italia Viva), Edoardo Rixi (Lega), Roberta Pinotti (Pd) e Marco Campomenosi (Lega) . E tutti i presenti, chiarisce Risso, hanno concordato sulla necessità di andare avanti con la Gronda.
Difficile pensare, d’altro, canto che giunga il sostegno del M5s. «In molte situazioni - sostiene, però, Risso - si è andati avanti lo stesso. I Cinque stelle si sono specializzati, per quanto attiene alle infrastrutture, a perdere tutte le battaglie. Speriamo perdano anche questa». Del resto, aggiunge, «nel giro di due mesi, se non sorgessero problemi, si potrebbe arrivare alla firma» per l’avvio dei lavori. La speranza è che questa si apposta dopo il passaggio definitivo di Aspi a Cdp.
Traffico merci in aumento
A conferma della dell’importanza della Gronda per il sistema logistico ligure, i vertici di Confindustria Genova riportano le previsioni di sviluppo dei traffici di mezzi pesanti, tratte da uno studio del 2020 dell’Autorità di sistema portuale di Genova e Savona.
Secondo quel documento, nel solo bacino di Sampierdarena del porto di Genova gravitano 3.500 mezzi pesanti al giorno. E le previsioni, sulla base delle stime di crescita economica e di maggiore capacità dei terminal portuali genovesi, prefigurano che diventeranno 4.100 entro il 2023 e arriveranno a 4.800 nel 2025 . A questi numeri occorre aggiungere i circa 2.500 Tir che gravitano giornalmente nel porto di genova Pra’.
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