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Confindustria: segnali indebolimento, crescita più fragile

Si continuano ad accumulare segnali di indebolimento, specie per l’industria e le costruzioni. Inflazione: scende lenta ma tassi in aumento frenano consumi e investimenti

(foto Epa)

3' di lettura

Sono «in aumento i segnali di indebolimento dell’economia italiana, soprattutto nell’industria»: il centro studi di Confindustria con l’analisi mensile “congiuntura flash” rileva una «crescita più fragile. Si continuano ad accumulare segnali di indebolimento, specie per l’industria e le costruzioni - spiegano a via dell’Astronomia - sebbene il +0,6% del pil italiano nel primo trimestre frutti una crescita già acquisita di +0,9% nel 2023». Pesano «il lento calo dell’inflazione e il credito più caro». I servizi «sono meno dinamici. Nei consumi delle famiglie ci sono meno beni, in particolare alimentari, e più servizi».

Il messaggio degli economisti del centro studi di Viale dell’Astronomia è chiaro: il rialzo dei tassi di interesse potrebbe indebolire nei prossimi mesi la dinamica dei consumi, specie di beni durevoli, più sensibili al costo del credito (vedi le automobili). Il rialzo dei tassi è dunque un freno all’industria.

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Inflazione: scende lenta ma tassi in aumento frenano consumi e investimenti

In particolare, il bollettino mette in evidenza che l'inflazione scende lentamente ma i tassi in aumento frenano consumi e investimenti. L'inflazione italiana ha ripreso la tendenza al ribasso a maggio (+7,6% annuo, da +8,2%), grazie al prezzo del gas in riduzione (30euro/mwh) che rallenta gradualmente i prezzi energetici al consumo (+11,5% annuo). I prezzi alimentari crescono altrettanto (+11,4%), ma freneranno nei prossimi mesi perché le materie prime, molto care, non mostrano ulteriori rialzi. La dinamica dei prezzi dei beni e servizi core comincia a stabilizzarsi (+4,8%, da +4,9%), dopo mesi di aumento. Tuttavia il tasso pagato per i prestiti dalle imprese italiane è salito ancora in aprile (4,52%). Le condizioni sempre più onerose stanno sempre più frenando il credito bancario, che è in forte riduzione (-1,9% annuo in aprile). La ragione è il continuo rialzo del tasso Bce, in chiave anti-inflazione, portato al 4,00% a giugno, anticipando un ulteriore rialzo a luglio. Il rendimento del Btp italiano, invece, si è ridotto di poco a giugno (3,98% in media) ed è in calo lo spread sui titoli tedeschi.

Calo dell’export a marzo e aprile

L'export italiano di beni è diminuito in marzo e aprile (-2,3% e -1,7%, in valore), sia nei mercati UE che extra-UE; male gli intermedi. Su base annua, la dinamica delle vendite di beni all'estero si è molto ridotta (+1,1% in aprile), penalizzando l'industria, mentre è robusta per i servizi (+17,3%), sostenuta dal turismo. Il commercio mondiale mostra un recupero a marzo, grazie al traino della Cina, non dell'Europa; in aprile migliora l'attività portuale di movimentazione container.

Forte flessione della produzione delle costruzioni

La produzione delle costruzioni, sottolinea ancora l’indagine, ha subito una forte flessione in aprile (-3,8%), dopo il +1,0% nel 1° trimestre. L'indicatore sui nuovi cantieri anticipa, comunque, un andamento stabile dell'attività del settore nel 2° trimestre e anche l'RTT segnala a maggio un rimbalzo del fatturato.

Bce: sale a 4,25% tasso pagato per prestiti da imprese

Il tasso pagato per i prestiti dalle imprese italiane è salito ancora in aprile (4,52%). Le condizioni sempre più onerose stanno sempre più frenando il credito bancario, che è in forte riduzione (-1,9% annuo in aprile). La ragione è il continuo rialzo del tasso Bce, in chiave anti-inflazione, portato al 4,00% a giugno, anticipando un ulteriore rialzo a luglio. Il rendimento del Btp italiano, invece, si è ridotto di poco a giugno (3,98% in media) ed è in calo lo spread sui titoli tedeschi.

Caro mutui, che fare?

Brusco stop degli Usa, ripartenza in Cina (ma sotto le attese)

Brusco stop per l'industria negli Stati Uniti. A maggio l'attività industriale americana ha subito una battuta d'arresto: la produzione è scesa di 0,2%, dopo quattro incrementi consecutivi, il pmi manifatturiero è tornato in area di contrazione (48,4 da 50,2), l'indice dei Direttori degli acquisti di Chicago è crollato (il calo più ampio dal 2020), l'Ism manifattura, già in area recessiva, è sceso di poco. A giugno, però, la fiducia dei consumatori americani è risalita, dopo la correzione al ribasso di maggio. Ripartenza in Cina, sotto le attese. A maggio la produzione cinese ha ripreso a crescere al tasso più sostenuto da quasi un anno, ma le prospettive restano ai minimi, rese più incerte dal mercato immobiliare in flessione già da metà 2021. Bene la manifattura indiana, trainata dalla domanda domestica e internazionale, e anche quella russa, che segna il record da fine 2000 per la crescita dell'occupazione. L'industria brasiliana, invece, resta in calo, seppur in lieve miglioramento a maggio.


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