Bonomi: «Solo con ricerca e innovazione crescita consistente, duratura e inclusiva»
Indagine rapida del Centro sudi di Confindustria sulla produzione industriale cresciuta nel terzo trimestre del 2021, secondo quanto rilevato dalle imprese intervistate dal CsC, dello 0,5% trimestrale
I punti chiave
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«Solo puntando su ricerca innovazione potremmo creare le condizioni per uno sviluppo economico e sociale del Paese che sia consistente, duraturo e inclusivo. Potremmo anche dominare le tecnologie ed essere protagonisti non semplici gregari delle grandi sfide globali: ambiente energia digitale salute. Dobbiamo però far crescere investimenti pubblici e privati Ee rafforzare la collaborazione puntando sempre di più sull'applicazione concreta dei risultati della ricerca in processi, prodotti e servizi innovativi». Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel videomessaggio all'Assemblea di Confindustria Asti. Una posizione che viene espressa nel giorno in cui un’indagine del Centro studi di Confindustria mette in evidenza che nel terzo trimestre di quest’anno si ferma la salita della produzione industriale, ma le prospettive sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi restano positive.
Industria, CsC: stop crescita produzione ma prospettive rimangono positive
«Si ferma la salita della produzione industriale in agosto (-0,2%) e settembre (-0,3%)» ma «rimangono positive le prospettive», rileva dunque il Centro studi di Confindustria con l’indagine rapida sulla produzione industriale cresciuta nel terzo trimestre del 2021, secondo quanto rilevato dalle imprese intervistate dal CsC, dello 0,5% trimestrale, ovvero un ritmo fisiologicamente più contenuto di quanto osservato nei primi due (quando era aumentata rispettivamente di +1,2% e +1,5%). «D’altra parte - rilevano gli economisti di via dell’Astronomia - sono molto migliorate le attese sull’andamento dell’economia nei prossimi tre mesi».
Rallentamento delle attese sui livelli di produzione
Anche gli indicatori congiunturali relativi al 3° trimestre, dunque, hanno continuato a segnalare «una dinamica espansiva dell'attività nell'industria, ma in leggera attenuazione»: la fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi ad agosto e settembre infatti, scrivono ancora gli economisti di Viale dell’Astronomia, «è peggiorata, per via del rallentamento dei giudizi e delle attese sui livelli di produzione, e sugli ordini (ancora comunque molto espansivi), per via del canale estero».
Scarsità di manodopera e insufficienza di materiali
Ad essere percepiti come fattori di crescente ostacolo alla produzione anche la scarsità di manodopera e l'insufficienza di materiali nonostante il grado di utilizzo degli impianti da parte delle imprese manifatturiere nel 2° trimestre abbia raggiunto il valore più alto dal dicembre 2018 (77,4%). A pesare negativamente, prosegue la nota Csc che si basa sulle imprese del campione di Ihs-Markit, anche «le interruzioni sulla catena di distribuzione, che hanno indotto un ulteriore allungamento dei tempi medi di consegna e un incremento del lavoro inevaso». Ad incidere anche un altro elemento che secondo Confindustria «potrebbe dispiegare alcuni effetti sfavorevoli anche nei mesi a venire»: la moderazione dell'attività economica dei partner commerciali considerato che la produzione tedesca nel 2° trimestre è scesa dell'1,0% congiunturale, e quella francese dello 0,9%.
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