I borghi in Calabria

Congelato il bando per potenziare l’offerta turistica

Dote di 136 milioni bloccata, la giunta regionale stabilisce che vanno ridefiniti i criteri

di Donata Marrazzo

2' di lettura

Proprio sul punto di erogare i fondi, la Regione Calabria congela il bando Borghi che assegnava complessivamente 136 milioni a Comuni (100 milioni) e privati (36 milioni) per il potenziamento dell’offerta turistica e culturale.

Passato di mano dalla giunta dell’ex presidente della Regione Mario Oliverio – che lo ha pubblicato nel 2018 – all’attuale governatrice Jole Santelli, il bando risulta fermo alla fase della valutazione.

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Proteste delle amministrazioni

Fra le prime contestazioni giunte alla Cittadella regionale, quella di Francesco Severino, sindaco di Santa Severina allo Jonio, comune che si è posizionato quarto in graduatoria: il primo cittadino ha scritto al vicepresidente della giunta Nino Spirlì (con delega alla Cultura) per avere delucidazioni, facendosi portavoce anche di altri sindaci del catanzarese. Dalla Regione, per il momento, nessuna spiegazione ufficiale o quasi. Spirlì ha contestato la valutazione reale dei progetti presentati dalle amministrazioni, ma nulla ha detto ancora ai diretti interessati sulle risorse destinate ai privati. La questione appare più politica che tecnica: l’avvocata Alessandra Bufano che si occupa dell’avviso, spiega che «sarà valutato ogni singolo caso, riconsiderando i requisiti delle amministrazioni, sulla base delle problematiche che eventualmente emergeranno». Restano ancora appesi alle decisioni della Regione, dunque, 361 proposte giudicate ammissibili ai finanziamenti. E 2300 domande dei privati di cui però non esiste ancora alcuna graduatoria.

Nuova classificazione dei borghi

Le argomentazioni di Nino Spirlì sono di natura apparentemente più concettuale e si soffermano sulla definizione di borgo. Per l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, costituisce un borgo qualunque insediamento storico a prescindere dall’estensione del comune di appartenenza, per il valore della sua dimensione culturale, immateriale e identitaria. L’attuale vicepresidente della giunta regionale ne considera le caratteristiche territoriali, l'economia e la memoria storica. «Individueremo e classificheremo i borghi della Calabria, che non potranno essere più di 40 se intendiamo per borghi luoghi e comunità che esprimano un'atmosfera così particolare da indurre altri ad abitarli, piccoli centri con una tradizione artigianale e artistica che li rendano attrattivi per i turisti e di richiamo per tutto il territorio». E se per i comuni le procedure si chiuderanno nel giro di un mese, come preannuncia Spirlì, per il bando dei privati si dovrà attendere la nuova classificazione. «Anche perché i fondi stati spostati e sono disponili solo sulla carta».

Mario Oliverio sottolinea che il bando aveva una portata più vasta, prevedendo un nuovo approccio ai territori, che partiva dal «consumo del suolo zero, inglobando la valorizzazione dei parchi, la riqualificazione dei servizi e il recupero delle identità locali». Per Domenico Schiava, urbanista, ex dirigente del dipartimento regionale, congelare definitivamente il bando per i privati compromette occasioni future come quelle rappresentate dal Recovery Fund.

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