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Congressi green, mercati degli eventi in ripresa con un occhio alla sostenibilità

Nel 2022, la stima di 678 milioni di euro: +39,5% rispetto all’anno precedente. Che cos’è la certificazione Iso 20121. Il caso Tgi e l’evento di Singapore

di Daniela Russo

(Rawpixel.com - stock.adobe.com)

3' di lettura

Il mercato degli eventi, in Italia, recupera terreno ma non riesce ancora a raggiungere i livelli pre-pandemia. Dopo anni difficili, il settore, che ha dovuto reinventarsi e ancora oggi fa i conti con le profonde trasformazioni in chiave digitale, torna a crescere seguendo due priorità: efficacia e sostenibilità. È quanto emerge dall’ultimo “Monitor sul mercato degli eventi e della live communication in Italia”, realizzato da AstraRicerche per AdcGroup su un campione di circa 300 aziende. Nel 2022, la stima della dimensione del mercato è di 678 milioni di euro: +39,5% rispetto all'anno precedente, ma ancora inferiore all’anno peggiore pre-pandemia, il 2013, a 768 milioni di euro. Per gli intervistati, le nuove leve di crescita sono efficacia (39,5%) e sostenibilità (23,6%), che per il 78% del campione diventa sinonimo di una progettazione attenta e consapevole, oltre che elemento capace di attribuire valore per i target e le audience.

In ripresa i viaggi di lavoro

Il ritorno agli eventi in presenza va di pari passo con la ripresa dei viaggi di lavoro. Un recente sondaggio della Global Business Travel Association sulle previsioni relative al primo trimestre 2023 evidenzia un recupero in termini di spostamenti lavorativi.

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Il 78% dei travel manager intervistati si aspetta che la propria azienda viaggerà molto di più (22%) o di più (55%) nel 2023 rispetto al 2022. Anche l’industria degli eventi contribuirà ad aumentare il ritmo di decolli e partenze.

Certificazione Iso 20121, la via per eventi green

Un passo importante per la trasformazione dell’industria degli eventi arriva con la certificazione Iso 20121, che definisce i requisiti di un sistema di gestione della sostenibilità degli eventi.

Lo standard nasce dal Project Committee Iso/Pc 250 “Sustainability in event management”, che ha coinvolto più di 30 Paesi in qualità di membri partecipanti o membri osservatori. La prima applicazione è stata in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012. Per le aziende del settore diventa un parametro di riferimento importante, in grado di accrescerne anche la reputazione.

Tra le prime italiane a ottenere la Certificazione Iso 20121, e creare un manuale di gestione interno per facilitarne la diffusione tra i suoi dipendenti, c'è Triumph Italy, branch di Triumph Group International, che dal 2021 ha assunto anche la forma giuridica di società benefit e ha scelto di redigere il bilancio di sostenibilità.

Singapore, palcoscenico per un nuovo modello congressuale

L’azienda italiana organizzerà, a luglio, il 25mo World Congress of Dermatology, in programma a Singapore, dopo l’appuntamento 2019 a Milano che ha registrato circa 17.000 partecipanti. «In Asia speriamo di avere lo stesso numero di ospiti, anche se gli effetti della pandemia sulla propensione agli spostamenti di lavoro per lunghi periodi sono innegabili – spiega Antonella Nalli, sustainability manager di Tgi –. In molti ci chiedono della versione in streaming. Rispetto all'edizione 2019 di Milano, dove abbiamo scelto di contribuire al progetto del Comune “ForestaMI”, piantando oltre 450 alberi nel Parco Nord della città, questa volta abbiamo realizzato una vera e propria strategia di comunicazione destinata a tutti gli stakeholder congressuali».

Un evento vive la città che lo ospita. È questo il principio da cui prendono forma le azioni messe in campo per compensare l’impatto ambientale delle manifestazioni. Non solo in termini di riduzione della plastica o compensazione delle emissioni di anidride carbonica e inquinamento legati ai voli internazionali dei partecipanti. «Promuoviamo un nuovo approccio alla sostenibilità – aggiunge Nalli -. Partecipare a ForestaMI è stato sicuramente un modo per ringraziare Milano per l’ospitalità ma soprattutto un modo per sentirci parte attiva della comunità. Quest’anno facciamo dei passi avanti. Abbiamo elaborato una green policy da condividere non solo con i partecipanti, ma con tutti gli stakeholder, stilata sulla base dei regolamenti di Singapore, e preparato un documento con 25 azioni che ogni ospite potrà mettere in campo per ridurre la propria impronta ambientale nel corso dell’evento. A queste si aggiungono quelle che noi organizzatori ci impegniamo a perseguire. Infine, abbiamo scelto di aderire al movimento di Singapore OneMillionTrees, con l'apertura di una raccolta fondi a tutti gli stakeholder».

Tra le iniziative anche la realizzazione di un documento contenente suggerimenti per gli espositori e una challenge finalizzata ad accrescere il coinvolgimento sul tema del packaging sostenibile. «Crediamo fermamente che ogni evento debba lasciare un'eredità ai territori – conclude Nalli -. La presenza di un numero così importante di persone implica ripercussioni sul sistema dell'ospitalità e della produzione. Invitiamo a utilizzare fornitori locali e proviamo a lasciare un segno: per Milano abbiamo realizzato un videomapping ispirato a Leonardo Da Vinci, entrato a far parte del patrimonio culturale cittadino. Lo stesso ci proponiamo di fare per Singapore, un omaggio alla sua cultura».


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