Mobilita e Tech

Connettività e soluzioni digitali per accelerare l’auto sostenibile

di Giulia Paganoni

3' di lettura

Connettività e digitalizzazione al servizio della sostenibilità e dell’efficienza delle auto. Ecco i punti chiave della strategia tecnologica del colosso tedesco Bosch espressa durante il Ces 2021 di Las Vegas (Customer Electronic Show), la fiera per eccellenza della tecnologia a livello mondiale che si tiene ogni anno all’inizio di gennaio e per questa edizione, a causa delle restrizioni date dalla pandemia in corso, si è svolta interamente in formato digitale.

Numerose le novità che spaziano in diversi settori, dall’edilizia all’industria passando per la salute e l’automotive. Ma ciò che accomuna tutte queste tecnologie sono, appunto, digitalizzazione e connettività. Due pilastri fondamentali per poter ridurre gli sprechi di energia nei processi lavorativi così come anche di emissioni nel ciclo di produzione industriale. Quest’ultimo, un argomento molto delicato in un’epoca storica come l’attuale, quando tutte le imprese, di qualsiasi settore di appartenenza, stanno lavorando per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. E questo non è solo un dovere morale verso il pianeta, bensì anche un obbligo derivante dall’accordo di Parigi.

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E, secondo uno studio pubblicato da Accenture, il segreto starebbe nell’AIoT, ovvero nel potenziamento dei dispositivi e delle infrastrutture IoT (Internet of Things) integrata alle tecnologie di intelligenza artificiale (IA) che permetterebbe di raggiungere quasi la metà degli obiettivi di emissioni sottoscritti nell’accordo.

Si tratta quindi di un aspetto di responsabilità imprenditoriale di qualsiasi azienda. In primis proprio per Bosch ha avuto dare il buon esempio, Infatti, è il primo fornitore del settore automotive ad aderire all’iniziativa Science Based Targets con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 a monte e a valle del 15% entro il 2030.

Passando a vedere quanto presentato, nel campo della mobilità, Bosch ha sviluppato dei servizi Battery in the cloud che permettono ai guidatori di veicoli elettrici di utilizzare l’analisi software intelligente per ridurre l’usura della batteria fino al 20 per cento. Un modo quindi di analizzare sistematicamente lo stato di alcuni componenti sensibili dei veicoli a trazione elettrica. Ma questo rappresenta solo un esempio delle potenzialità delle tecnologie in fase di studio. Infatti, la combinazione di mobilità elettrica e autonomia con servizi personalizzati e connessi si prevede che sia apripista per svariate applicazioni software da adottare per la mobilità.

Prendendo in esame le auto moderne, uno dei punti su cui si gioca la differenziazione e l’aggiornamento tecnologico è, sicuramente, il sistema si infotainment. In quest’ottica, Bosch ha investito nel diventare protagonista assoluto nello sviluppo di sistemi elettronici software-intensive aprendo anche una divisione che battezzata Cross-Domain Computing Solution ha il compito di sviluppare software e soluzioni hardware.

In questa unità il colosso teutonico ha destinato infatti l’ingegneria hardware e software dei computer di bordo, dei sensori e delle centraline elettroniche per tutti i sottosistemi del veicolo. In questo modo si riduce la complessità nello sviluppo dei veicoli e si contraggono i tempi per la messa a disposizione di nuove funzionalità.

Come anticipato, la sfera d’influenza di Bosch varia in diversi settori, uno dei più importanti è la salute. Nella capitale del Nevada, è stato presentato il primo sensore di intelligenza artificiale ad autoapprendimento per i dispositivi wearable e hearable nel fitness tracking.

Questo non ha bisogno di una connessione dati durante la sessione di allenamento, migliorando così l’efficienza energetica e le gestione della privacy dei dati.

Ma la ricerca e sviluppo della multinazionale tedesca si è spinta fino a individuare delle soluzioni utili per combattere il dilagare dei Covid-19. Dalle telecamere con analisi video intelligente integrata che eseguono la misurazione della temperatura corporea contactless fino ai sensori che misurano la concentrazione degli aerosol nell’aria (anche negli abitacoli), dati che hanno acquistato particolare importanza nella lotta contro il coronavirus.

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