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Caro bollette, per la filiera del pomodoro il metano rincara di oltre il 1.000%

Le lettere delle imprese, documentate con le bollette del 2022 a confronto con quelle del 2021, possono essere inviate alla redazione del giornale e saranno pubblicate nelle pagine dedicate alle “Bollette Fuori Controllo”: indirizzo mail bollettefuoricontrollo@ilsole24ore.com

di Enrico Netti

Temperatura sale, produzione pomodori giu' 6% entro 2050

2' di lettura

Rincari di oltre il 1.000% per il metano utilizzato negli stabilimenti che producono le conserve di pomodoro. Una situazione insostenibile per la filiera dell’oro rosso rappresentata dall’Anicav, L’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, che avverte «Rincari fuori controllo e speculazioni interne alla filiera mettono a serio rischio il comparto a causa dei costi di produzione del tutto fuori controllo».

Prima voce di costo

La bolletta energetica è diventata la prima voce di costo per Coppola, Pmi conserviera con 30 milioni di ricavi e il 75% della produzione esportata. «A luglio 2021 la bolletta del gas era di 83mila euro, quest’anno è schizzata a 508mila euro - dice Carmine Alfano, terza generazione dell’azienda di famiglia -. Per l’elettricità la bolletta è passata da 60mila a 170mila euro. Aumenti sconvolgenti perché in azienda abbiamo un impianto fotovoltaico che copre un terzo del fabbisogno». Una situazione difficile destinata a peggiorare. «Il nostro fornitore è in difficoltà a fissare i prezzi» aggiunge Alfano. Ci sono poi gli aumenti a doppia cifra per tutte le altre materie prime usate dall’azienda.

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Interventi necessari

«È assolutamente necessario un intervento a tutela delle imprese da questa pericolosa deriva che presenta una evidente componente speculativa in special modo per quanto riguarda il caro bollette. Bene il credito d'imposta, ma non è sufficiente - spiega Giovanni De Angelis, Direttore generale di Anicav –. Questa situazione è impossibile da sostenere soprattutto se si considerano le evidenti difficoltà che avremo nel trasferire questi aumenti alla grande distribuzione».

Il carrello della spesa

In questo scenario è naturale chiedersi quali saranno le conseguenze per il carrello della spesa su cui si riversano oltre al prezzo del gas, una lunga serie di aumenti. Quali? Il prezzo dei pallet è raddoppiato, la banda stagnata segna un +70%, i listine delle buste accoppiate di plastica e alluminio +60%. Stessa percentuale per i fusti metallici senza dimenticare gli aumenti di carta e cartone, delle spese di logistica. La materia prima dell’industria conserviera quest’anno si compra a 13 centesimi al chilo per i pomodori tondi e 14 centesimi per il pomodoro lungo. Il gas usato per la lavorazione, a ieri, incide per 12 centesimi al chilo, praticamente quanto i pomodori. Il problema per i produttori di pelati, di passata è che in primavera hanno firmato i contratti di fornitura con la Gdo senza potere immaginare tutti gli aumenti portati dalla crisi internazionale scatenata dalla Russia di Putin. La paura è di vendere la raccolta 2022 in perdita. Considerando tutti questi aumenti il costo di un chilo di passata dovrebbe costare allo scaffale del supermercato ad almeno 1,7 euro. Un prezzo già raggiunto in diversi market della Gdo dove grazie alle promozioni il prezzo d’acquisto passa da 1,75 euro al chilo a 1,43 euro (-18%). Un’altra priorità per il prossimo esecutivo è disinnescare la corsa dell’inflazione. Da parte loro i produttori di conserve a fronte dei rincari si preparano a un inevitabile calo dei consumi.

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