L'ESTETA

Consigli d'autore e indirizzi da non perdere: lo stile secondo Luis Laplace

In atelier, lampade modulari e ceramiche. In camera, veri e propri santuari relax. L'architetto mixa spirito mediterraneo e ispirazioni introspettive

di Paolo Briscese

L'architetto Luis Laplace.

4' di lettura

I SEGNI DISTINTIVI DEL MIO STILE Il modo in cui vesto è influenzato dai luoghi in cui ho vissuto e che mi hanno maggiormente impressionato: Argentina, Messico, Minorca. D'estate amo indossare capi comodi, fibre naturali e colori che rimandano al mio amato Mediterraneo. Finite le vacanze, mi riapproprio di uno stile sartoriale con un tocco contemporaneo: adoro la maison romana Brioni, mi piace la sua eleganza impeccabile, ma disinvolta, in perfetto stile italiano.

Una scultura in gesso, acquistata da Paul Bert Serpette, a Parigi.

LA MIA ICONA DI STILE Porfirio Rubirosa, il latin lover per eccellenza, che ha ispirato Ian Fleming per il personaggio di James Bond. Senza dubbio è una delle figure più iconiche del XX secolo: tra le sue conquiste, Marilyn Monroe, Ava Gardner, Rita Hayworth, Veronica Lake, Kim Novak e Zsa Zsa Gábor. Un'icona d'altri tempi, appartenente a un immaginario di sfarzo, energia vitale e dissolutezza ormai perduto (per un ritratto interessante del personaggio, Gli Antipatici di Oriana Fallaci).

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Giacca monopetto, in lana con due bottoni, reversa dente e fodera a righe regimental, BRIONI (2.650 €).

L'ULTIMO CAPO AGGIUNTO AL MIO GUARDAROBA Espadrillas Rivieras di ogni colore; d'estate ne sono letteralmente ossessionato. Divenute celebri sulla famosa Costa Blanca, in Spagna, durante gli anni Cinquanta, le Rivieras sono ancora oggi l'emblema della semplicità e dell'eleganza: un classico che sa essere contemporaneo e che associo al relax e alla comodità.

Il museo Chillida Leku, a San Sebastián.

L'ULTIMA COSA CHE HO ACQUISTATO Un paio di mani di gesso, trovate al mercatino delle pulci di Paul Bert Serpette, a Parigi, uno dei più entusiasmanti mercatini dell'usato della mia città. Ho anche adocchiato una sospensione in vetro e corda realizzata in Italia, negli anni Venti: sarà il mio prossimo acquisto.

LA VISTA CHE MI ISPIRA MAGGIORMENTE Da architetto, mi emozionano i sotterranei di un edificio, come le Catacombe di Parigi. Qui è possibile rintracciare le fondamenta e l'anima, svelare i segreti e cogliere la visione di chi ha progettato la struttura; è la sfida a trovare la luce attraverso le ombre e il buio.

Sospensione, Studio BBPR.

I MIEI SITI E APP PREFERITI Ultimamente mi capita di navigare assai poco sul web, perché sono spesso in aereo per lavoro. Prediligo Pinterest e qualsiasi sito relativo a pezzi antichi. E poi adoro Instagram (www.pinterest.it/nidosl/designer-luislaplace ; su Instagram è @luislaplace).

L'ULTIMO PASTO CHE MI HA DAVVERO IMPRESSIONATO Una bistecca memorabile da Bodegas Binifadet, a Minorca. Sono molto legato all'isola, non solo affettivamente perché è un posto che amo e dove ho anche una casa con bellissimi ricordi, ma anche professionalmente, perché lì sto curando il recupero architettonico di un vecchio ospedale navale dismesso da decenni che diventerà un meraviglioso centro artistico, sotto l'egida di Hauser & Wirth.

Tessuto multicolore Caraibes, PIERREFREY (472 € al metro).

UNA SCOPERTA RECENTE La manifattura Cerámica Suro, a Guadalajara, che realizza le mie ceramiche in Messico. Quando José Noé Suro, il figlio del primo proprietario, ha rilevato la fabbrica, ha invitato alcuni dei suoi amici artisti a collaborare, iniziando così a produrre esclusivi tableware per alcuni dei migliori ristoranti locali. Oggi lo stabilimento è diventato un'attrazione turistica: le visite sono solo su appuntamento.

UN OGGETTO DA CUI NON MI SEPAREREI MAI La statua di Santa Teresa di Lisieux appartenuta a mia nonna, Ana Laplace. Con la mia famiglia e le mie radici conservo un legame viscerale: la loro storia è la mia storia. Mia nonna era un'artista e una ricamatrice che ha esposto le sue opere con Estela Pereda, presso la Venable Neslage Gallery di Washington nel 1975: è lei che mi ha introdotto alla bellezza e al rigore dell'artigianato. Uno dei miei primi lavori risale al 1996: si trattava di un ristorante di nome Zulú, nell'aeroporto Laplace di Don Torcuato, il primo aeroporto civile argentino realizzato da mio nonno nel sobborgo di Buenos Aires. Qui ho costruito un loft a cui sono ancora legatissimo.

Un piatto del ristorante Bodegas Binifadet, a Minorca.

IL PEZZO DI DESIGN CHE MI SAREBBE PIACIUTO DISEGNARE La lampada a sospensione dello Studio BBPR che ho installato nel mio Atelier di Parigi e acquistato all'asta di Artcurial lo scorso novembre. Mi incanta la proporzione e l'armonia di un oggetto volutamente esagerato, che riesce a essere straordinariamente rigoroso.

L'ARTISTA CHE COLLEZIONEREI SE POTESSI Brancusi, pioniere della scultura moderna astratta. Influenzato dal mestiere umile dell'intagliatore, autodidatta, falegname prima ancora che artista, ha portato sempre con sé la memoria delle sue umili origini. Molte delle sue opere sono esposte al Philadelphia Museum of Art, che ospita la più grande collezione di sculture dell'artista negli Stati Uniti.

SE DOVESSI LIMITARE LO SHOPPING AL QUARTIERE DI UNA CITTÀ SCEGLIEREI Parigi, Rive Droite tutta la vita! Tra i miei preferiti, sicuramente Brioni e Pierre Frey.

“Torso of a young girl”(1923) di Constantin Brancusi.

LA MIA STANZA PREFERITA A CASA Il mio nuovo bagno con vista sulla campagna ad Alaior, a Minorca. L'abbiamo ristrutturato recentemente per trasformarlo in un santuario di relax e rigenerazione.

I LIBRI SUL COMODINO I taccuini con i miei schizzi. Ogni mio progetto nasce così (www.luislaplace.com).

HO SEMPRE AVUTO UN DEBOLE PER Gli oggetti fatti a mano: ho un enorme rispetto per la manifattura e l'artigianato. Parte integrante del mio lavoro è selezionare i migliori artigiani specializzati nella lavorazione del legno, degli affreschi, delle ceramiche, delle pietre, dei tessuti. Sono molto orgoglioso di aver curato la ristrutturazione del Museo Chillida Leku, a San Sebastián: Eduardo Chillida, scultore-artigiano, è una grande fonte d'ispirazione. Il progetto Chillida Leku, per il quale ho scelto di impiegare maestranze e artigiani locali e di utilizzare solo materiali della regione, attesta il mio amore per l'artigianato del luogo.

UN PROGETTO ARTISTICO DA NON PERDERE Il Louisiana Modern Art Museum in Danimarca, che non ho ancora visitato, ma vorrei tanto nel prossimo futuro. Mi piace il fatto che non sia semplicemente un museo, ma un vero e proprio polo culturale e centro di aggregazione, inserito in un contesto che evidenzia il perfetto equilibrio tra paesaggio, architettura, arte, in un'interazione, a mio avviso, straordinaria.

SE NON VIVESSI A PARIGI, VIVREI Senza dubbio a Napoli, sono innamorato della sua atmosfera, i suoi vicoli, i profumi, il sorriso della gente. È una città con un'energia vitale ineguagliabile e travolgente: ogni volta che ci vado, me ne ri-innamoro.

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