Consigli d'autore: lo stile secondo Daniel Roseberry
Indirizzi, passioni, idee per lo shopping. Per il direttore creativo di Schiaparelli, ci sono molti modi per allenare la fantasia.
di Alexis Paparo
3' di lettura
I SEGNI DISTINTIVI DEL MIO STILE
Il colore navy, presente nel mio guardaroba in ogni stagione. Preferisco i toni scuri perché penso mi stiano meglio, ma credo che il navy sia più interessante, più ricco, del nero. Oltre ai pezzi che mi disegno da solo, indosso spesso un maglione di J.Crew in questa tonalità, acquistato 15 anni fa.
LA MIA ICONA DI STILE
Mi vengono in mentre tre donne con personalità completamente diverse: Georgia O'Keeffe, Diana Vreeland e Grace Jones. O'Keeffe era introversa e amava la natura; la sua ricerca artistica si estendeva anche al guardaroba e realizzava per sé abiti - austeri ed estremamente contemporanei - e gioielli in rame. Diana Vreeland aveva una bellezza non classica, amava tantissimo la moda e le sue scelte di stile erano sempre interessanti.
Poi, Grace Jones, innegabilmente bella, ma il suo fascino per me è legato anche al suo essere performer. Un aspetto delle persone che mi colpisce sempre molto (fino al 28 settembre, la mostra Memos. A proposito della moda in questo millennio, realizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana al Museo Poldi Pezzoli di Milano, espone anche una serie di riflessioni e note dattiloscritte di Vreeland ai tempi della sua direzione di Vogue America. Dal 26 settembre al 3 gennaio 2021, il Nottingham Contemporary dedica la retrospettiva Grace Before Jones: Camera, Disco, Studio alla cantante e performer .
UNA SCOPERTA RECENTE
I documentari di approfondimento su vita e opere dei più grandi artisti del Novecento, ma non solo, come Giacometti, Picasso o Matisse presenti su YouTube. Non ho trovato una raccolta particolare, mi piaceva proprio andare alla scoperta di tutto ciò che era disponibile di un singolo autore partendo dalla barra delle ricerche. Aggiungo anche The Criterion Channel, il servizio di streaming online della Criterion Collection, dove è possibile vedere pellicole di nicchia e documentari storici difficili da rintracciare altrove.
UN CAPO DI ABBIGLIAMENTO CHE CONSIDERO ARTE
Credo che il pezzo più vicino al concetto di arte fra quelli che ho disegnato www.schiaparelli.com sia un gioiello dello scorso anno, il collier con perle incastonate in una montatura di ottone come se fossero denti. Se penso, invece, a qualcosa che indosso tutti i giorni, mi viene in mente un paio di Levi's. Non so se c'è un capo più perfetto di quello.
IL PEZZO CHE MI SAREBBE PIACIUTO DISEGNARE
La Sling Box bag di Phoebe Philo per Céline. Credo sia il modello che ha definito gli ultimi dieci-quindici anni per quanto riguarda lo stile e l'evoluzione delle borse, ha una linea semplice e ragionata in ogni dettaglio. Tutte le ragazze che conosco e ne hanno una la pensano allo stesso modo.
I LIBRI SUL COMODINO
Al momento ho A little life di Hanya Yanagihara (in Italia pubblicato da Sellerio con il titolo Una vita come tante, ndr) - triste e bellissimo - e la biografia di Leonardo da Vinci di Walter Isaacson.
L'ARTISTA CHE COLLEZIONEREI, SE POTESSI
Senza dubbio, sarebbe Matisse. Fra tutta l'arte del mondo, sceglierei una sua opera, probabilmente tra i cut-outs.
UN PROGETTO ARTISTICO DA NON PERDERE
Ultimamente faccio un sacco di ricerche sui siti delle case d'aste, in particolare su quello di Phillips. M'ispira il design italiano e francese degli anni Venti, Trenta e Quaranta e uno dei miei nomi preferiti è Jean Royère.
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