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Consulta tedesca: illecito trasferire i 60 miliardi di fondi Covid alla lotta al cambiamento climatico

Come conseguenza della sentenza, il governo tedesco ha deciso il congelamento della spesa per il fondo per il Clima e la Trasformazione

La luce rossa di una telecamera segnala la registrazione mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il ministro delle Finanze Christian Lindner commentano la sentenza della Corte costituzionale tedesca. REUTERS/Annegret Hilse

2' di lettura

La Corte costituzionale federale ha stabilito che il governo federale della Germania non può utilizzare i fondi destinati alla lotta contro la crisi del coronavirus per la protezione del clima. L’emendamento al bilancio suppletivo del 2021 è incostituzionale, ha sentenziato stamattina a Karlsruhe la più alta corte tedesca. Lo riferisce l’agenzia Dpa dando conto di una sentenza che impatta su 60 miliardi di euro e sulla regola costituzionale tedesca del “freno al debito”.

«La seconda legge di bilancio suppletiva 2021 è stata dichiarata nulla, in particolare per la violazione dell’eccezione al cosiddetto freno al debito», ha detto Doris Koenig, la presidente del secondo senato della corte leggendo la sentenza, trasmessa in diretta sul canale di notizie della prima rete della tv pubblica tedesca Ard. In ballo c’era la decisione di passare 60 miliardi di euro, inizialmente destinati alla lotta contro la pandemia di Covid, a un fondo per la transizione climatica e l’industria. Il caso era stato deferito alla Corte costituzionale tedesca dal principale partito di opposizione, i conservatori cristiano-democratici (Cdu), secondo cui il governo avrebbe agito in violazione di una regola nota come “freno al debito”. La norma, ancorata nella Legge fondamentale tedesca dal 2009, limita i nuovi prestiti pubblici allo 0,35% del Pil ogni anno.

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Come conseguenza della sentenza, il governo tedesco ha deciso il congelamento della spesa per il fondo per il Clima e la Trasformazione. Verrà ora elaborato un nuovo piano economico, ha dichiarato il ministro delle Finanze Christian Lindner, in conferenza stampa a Berlino. Come riporta Faz, questo vale per le autorizzazioni agli impegni per il 2024 e gli anni successivi, ad eccezione delle misure per la promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili nel settore edilizio.

Scholz: sentenza da valutare, a rischio il Fondo per la Trasformazione energetica

Il governo «valuterà attentamente» la sentenza della Corte Costituzionale tedesca, visto che potrà portare a cambiamenti profondi dei bilanci nazionali e dei Laender. Il Parlamento continuerà però le consultazioni per il bilancio del 2024. Lo ha detto in parlamento il cancelliere tedesco Olaf Scholz. La decisione della Corte «ha conseguenze» sul Fondo per la Trasformazione e il Clima, perché 60 miliardi «non sono più disponibili».

Il leader Cdu Merz: rafforzato freno al debito

La decisione della Corte Costituzionale tedesca «ha fermato la mentalità self-service del governo e ha rafforzato il freno al debito. Crolla così un caposaldo essenziale della pianificazione finanziaria e di bilancio del governo federale». Lo scrive su X il leader della Cdu, Friedrich Merz, citando una sua intervista a T-Online. «Ci aspettiamo che il cancelliere presenti adesso un bilancio federale conforme alla Costituzione. È una questione di responsabilità di leadership politica per il nostro Paese», continua Merz.

«I trucchi di bilancio e il debito eccessivo restano un tabù. La fine del governo è stata probabilmente annunciata dopo che la Corte Costituzionale, su richiesta del gruppo parlamentare Cdu/Csu, gli ha tolto il tappeto da sotto i piedi. Il freno al debito è il cuore del marchio dell’Unione Cdu-Csu. Continueremo a proteggerlo», dice ancora il portavoce della politica finanziaria del gruppo parlamentare della Csu, Josef Zellmeier, in merito alla decisione della Corte Costituzionale tedesca.

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