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Consumi, crescono le spese per la casa ma crollano i motori

Secondo il tradizionale rapporto della controllata di Bnp Paribas, cala (-2%) il consumo di beni durevoli che tornano a 69,1 miliardi di euro

I consumi scendono ancora, a settembre vendite -2,5%

2' di lettura

Gli acquisti per la casa (+2,6%) tengono a galla il mercato dei beni durevoli compensando, almeno in parte, il crollo del settore motori (-6,2%). Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic 2022, realizzato in collaborazione con Prometeia, la spesa delle famiglie in beni durevoli a fine anno toccherà quota 69,1 miliardi di euro con una contrazione del 2% rispetto al 2021, attribuibile ad una riduzione dei volumi (-7,6%) solo parzialmente compensata dalla crescita dei prezzi (+6.1%). Le migliori performance si registrano nel comparto della telefonia, con un’impennata del giro d'affari del 7,1% grazie all’incremento record dei prezzi dell’11%, e in quello dei mobili, con un incremento del 4,8% favorito da un’inflazione al 7 per cento.

Crescono anche gli elettrodomestici: +4,4% i grandi e +2,2% i piccoli, anche in questo caso grazie alla dinamica crescente dei prezzi che compensa la flessione dei volumi. L’unica voce positiva nel campo della mobilità riguarda i motoveicoli, in aumento del 2,7 per cento. Risultano in calo, invece, gli altri capitoli di spesa: -3,4% le auto usate, -7,2% l’information technology, -10,6% le auto nuove (domanda dei privati) e -12,2% per Tv/Hi-Fi. «Gli italiani hanno reagito all’emergenza inflazione e al clima di incertezza investendo sulla dimensione domestica, come già accaduto nel 2020 e nel 2021 sull’onda della crisi pandemica», commenta Gilles Zeitoun, ad e dg di Findomestic Banca. «I beni legati alla casa raggiungeranno, secondo le nostre stime, un valore di 34 miliardi, a un passo dai 35 miliardi del mondo dei motori».

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Il ripiegamento verso la sfera familiare emerge anche dall’analisi relativa ai primi nove mesi dell’anno dei trend nei segmenti chiave che restituiscono l’immagine della casa come ambiente-rifugio: il +8,9% dei frigoriferi, il +14,1% dei piani cottura, il +18,8% dei mobili da salotto, il +26,4% dei filtri per l’acqua e il 49,5% delle friggitrici raccontano di una rafforzata centralità della cucina e del soggiorno, irrinunciabili comfort zone di uno spazio domestico sempre più multifunzionale. Le regioni che evidenziano una migliore tenuta rispetto all’andamento negativo generalizzato sono la Toscana, con un calo dello 0,7% rispetto al 2021 per 5,1 miliardi complessivi di spesa, e la Lombardia, che contiene la flessione allo 0,9% e resta la regina dei consumi con 13,7 miliardi totali. Fanalini di coda sono, invece, la Basilicata (-5% per 500 milioni), le Marche (-3,9% per 1,7 miliardi).

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