Contagi in aumento e pochi controlli sugli arrivi: la Sardegna verso il «giallo»
Sull’isola la più alta incidenza di nuovi casi ogni 100mila abitanti (142). A rischio restrizioni anche la Sicilia
di Davide Madeddu
I punti chiave
3' di lettura
Aumentano i contagi e i ricoveri, riaprono i reparti Covid e la Sardegna rischia di ritrovarsi in zona gialla entro fine mese. Il numero dei turisti in arrivo è in crescita ma dei controlli annunciati dal presidente della Regione Christian Solinas nei varchi dei porti e degli aeroporti non c’è traccia. Anche alla luce del fatto che gli agenti del corpo forestale e di vigilanza ambientale sono impegnati nella lotta agli incendi in tutto il territorio regionale.
I contagi
Dal 1° al 10 agosto il bollettino regionale evidenzia 3.026 nuovi casi di Covid 19 in tutta l'isola, sopratutto nell’area della Città metropolitana di Cagliari. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 251 nuovi positivi su 3.241 persone testate. Sono stati processati in totale, fra molecolari e antigenici, 4005 test. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 22, mentre quelli ricoverati in area medica sono 109. Complessivamente si registrano 6.656 positivi su tutto il territorio regionale mentre sono 6.515 le persone in isolamento domiciliare. La Sardegna, a leggere i dati Agenas (l’agenzia nazionale per i servizi sanitari), fa registrare la peggiore incidenza di casi settimanali per 100mila abitanti raggiungendo quota 142,03 a fronte di un limite massimo di 150, dato necessario per rimanere in zona bianca. Dietro la Sardegna, sopra quota 100, ci sono Toscana (119,73) e Sicilia (104,55).
Rischio zona gialla anche per la Sicilia
Nell'arco di 10-17 giorni a finire in zona gialla potrebbero essere la Sicilia e la Sardegna. A prospettarlo è un'analisi relativa all’andamento dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive condotta dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). «In Sardegna - chiarisce Sebastiani - si registra un livello del 6,8% dei ricoveri nei reparti ordinari e dell’11% nelle terapie intensive. Se il trend attuale di crescita esponenziale degli incrementi per entrambi i dati sarà confermato nei prossimi giorni, ciò potrebbe causare la classificazione della regione come gialla in 17 giorni».
La situazione in Sicilia indica, invece, un livello del 14% dei ricoveri nei reparti ordinari e del 7,1% nelle terapie intensive. Dati che, in assenza di significative variazioni, potrebbero portare riportare in giallo la regione nell'arco di 10 giorni.
I problemi negli ospedali
In Sardegna, dai primi di agosto il sistema sanitario regionale ha subito una contrazione e sono state attivate procedure per il potenziamento delle terapie intensive e dei reparti dedicati. L'emergenza è scattata a Cagliari all'ospedale Santissima Trinità, sopratutto a causa dell'incremento dei contagi registrato nel Sud Sardegna. In questi giorni cominciano a risentire della pressione anche i Pronto soccorso che in qualche caso hanno dovuto sospendere l'attività dirottando i pazienti in ambulanza verso altre strutture dove non sono mancate le file.
Il centro sclerosi in affanno
C'è poi un altro aspetto e riguarda gli altri servizi sanitari penalizzati dall'emergenza. All'ospedale Binaghi di Cagliari, per fare posto al reparto Covid, dove si registrano 61 ricoverati per coronavirus, è stato «dimezzato e diviso in due strutture differenti e distanti» il Centro di eccellenza per la diagnosi e la cura della Sclerosi multipla in cui sono seguiti 5mila dei 7mila pazienti presenti in Sardegna. Una situazione che crea numerosi problemi alle persone affette dalla patologia, anche alla luce dell'organico fortemente sottodimensionato.
Le misure nei territori
In questo scenario che registra una forte presenza di turisti (solo a luglio nell'aeroporto di Cagliari sono stati registrati 500mila passeggeri), scattano i provvedimenti dei sindaci dei piccoli centri per cercare di contenere i contagi. È il caso di Burcei dove il primo cittadino, alla luce degli ultimi casi ha annunciato restrizioni severe. A Sanluri, nel Medio Campidano, il sindaco alla luce di 97 casi e 80 in quarantena, ha emanato un'ordinanza in cui si impone una stretta su comportamenti e manifestazioni. Sino al 31 agosto stop al consumo al banco nei locali e massimo 5 persone sedute allo stesso tavolo in ristoranti e pizzerie. Vietate feste private, eventi conviviali che implichino assembramenti e manifestazioni sportive, culturali e ludiche all'aperto o al chiuso. A Buggerru, piccolo centro balneare obbligo di mascherine all'aperto «in ogni situazione e qualora non sia possibile assicurare il distanziamento interpersonale di almeno due metri».
Tamponi, file e proteste
L'afa e il caldo di questi giorni non hanno risparmiato neppure coloro che, a Cagliari, attendevano sotto il sole il proprio turno per sottoporsi al tampone nella cittadella della salute. Proteste e disagi rientrate solamente dopo un giorno. A Oristano alcune persone in fila negli spazi antistanti l’hub vaccinale, a causa dell'elevata temperatura che ha raggiunto i 40 gradi, sono state colte da malore e soccorse dal personale addetto alle vaccinazioni. Non solo, per dare ristoro a coloro che attendevano il proprio turno all'esterno sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno nebulizzato acqua fresca con gli idranti.
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