Governo, alta tensione Draghi-Conte. Il premier lascia il vertice Nato, il capo M5S un’ora da Mattarella
Il leader dei Cinque stelle attacca Draghi: «Non deve intromettersi nel M5S». Il rifwrimento fa riferimento a voci secondo cui il premier avrebbe chiesto a Grillo le dimissioni del capo partito
di Mariolina Sesto
I punti chiave
3' di lettura
«Vorrei precisare che Grillo mi aveva riferito di queste telefonate, vorrei chiarire che siamo una comunità, lavoriamo insieme. Lo trovo sinceramente grave che un premier tecnico che ha avuto da noi investitura, si intrometta nella vita di forze politiche che lo sostengono per altro». Il leader del M5S Giuseppe Conte pronuncia parole pesanti contro il premier Mario Draghi, dicendosi “sconcertato” in riferimento alle voci su una richiesta di Draghi a Grillo di rimuovere Conte. Qualche ora più tardi è Draghi a gettare acqua sul fuoco: «Ci siamo parlati con Conte poco fa, abbiamo cominciato a chiarirci, ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia» taglia corto direttamente dal vertice Nato di Madrid il premier.
Che poi in serata cambia idea e decide di tornare a Roma con un giorno di anticipo rispetto all’agenda dell’importante vertice internazionale. Un rientro che serve a presiedere il consiglio dei ministri sul taglio delle bollette ma anche a sedare la tensione fortissima che una lunga telefonata con Conte non p riuscita ad allentare.
Conte al Quirinale da Mattarella
Il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte ha avuto un lungo colloquio al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella. Nel corso dell’incontro, durato un’ora, Conte avrebbe riportato al presidente della Repubblica la gravità della situazione ma non ha parlato con il capo dello Stato di uscite dal governo da parte dei 5 stelle.
Le voci e l’intervista del Fatto a De Masi
Ma da dove nascono le voci che hanno suscitato l’ira di Conte verso Draghi? «Grillo mi ha raccontato che Mario Draghi gli ha chiesto di rimuovere Giuseppe Conte dal M5s, perché inadeguato» ha detto in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” Domenico De Masi, professore emerito di Sociologia del Lavoro all’università Sapienza di Roma, coordinatore scientifico della scuola di formazione del M5S, che avrebbe incontrato il garante del Movimento a Roma. «Il tema dell’incontro è stato la situazione del Movimento, e la crisi innescata dalla scissione di Luigi Di Maio - dice il professore -. Grillo mi ha detto che ha rapporti frequenti con Draghi, cosa che ha raccontato anche ai deputati delle commissioni, mi risulta. Mi ha spiegato che il premier gli manda messaggi sulle cose da fare, sui provvedimenti da approvare, insomma sul rapporto da tenere con il governo». Sul perché Grillo acconsentirebbe, De Masi risponde: «Gli ho posto il tema e lui mi ha risposto: ’Finora Draghi mi ha dato tutto quello che gli ho chiesto sul piano politico da quando siamo al governo’ e ha aggiunto: ’Io e il premier ci capiamo, siamo tutti e due dei nonni’».
Lo «sconcerto» di Conte
Da qui dunque sembra nascere lo «sconcerto» di Conte. «Il nostro atteggiamento, che ho sempre definito leale, costruttivo, corretto nei confronti del governo, non cambia neppure di fronte a episodi che reputo così gravi - mette in chiaro il leader M5S -. Perché il nostro obiettivo non è sostenere Draghi, il nostro obiettivo è sostenere e tutelare gli interessi degli italiani». Poi, rispondendo a chi gli domanda delle presunte richieste del premier Mario Draghi a Beppe Grillo di rimuoverlo dal Movimento, Conte aggiunge: «Noi sin qui abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenerlo con lealtà, correttezza, non nascondendo i passaggi difficili per noi, che ci procurano sofferenza. Sono rimasto sinceramente sconcertato».
Grillo smentisce ma Conte rincara
Beppe Grillo però ai giornalisti smentsice le frasi di De Masi: «Coprite con le vostre storielle la verità» ha risposto il fondatore del M5S a chi gli domandava delle dichiarazioni del sociologo Domenico De Masi, secondo cui il premier Mario Draghi avrebbe chiesto al garante del M5s di rimuovere il presidente Giuseppe Conte. Ma l’ex premier insiste: «Informati da Grillo di parole Draghi contro di me». E rincara la dose anche contro Luigi Di Maio: «Le parole di Draghi confermano che il partito di Di Maio è nato da manovre di palazzo».
Telefonata tesa Conte-Draghi, M5s pone problema politico a premier
Inevitabile una telefonata tra Conte e Draghi, l’uno a Roma, l’altro a Madrid per il vertice Nato. Una telefonata cortese nella forma ma gelida nella sostanza, si commenta in ambienti del MoVimento, a cui dovrebbe far seguito anche un faccia a faccia per un chiarimento che non si è mai definito fino in fondo in questi mesi. E con tanti temi apertissimi, almeno per gli ortodossi pentastellati, dalle armi alle spese militari, dal superbonus (sicuramente non amato dal premier) al termovalorizzatore per Roma. Conte - si spiega sempre in ambienti M5s - ha parlato in modo netto con Draghi ribadendo che quanto accaduto è grave e paventando un problema politico, a questo punto, nonostante la dichiarazione fatta dal presidente del Consiglio a Madrid per ricomporre la situazione. E la successiva nota di fonti di Palazzo Chigi che smentiva qualsiasi richiesta a Grillo.Resta la telefonta diretta tra i due, definita “tosta e dura” in ambienti pentastelati e senza un reale chiarimento sulla storia della richiesta fatta al Garante.
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