LA RIPARTENZA

Conte: avanti con reti ad alta velocità. Valuterò anche il Ponte sullo Stretto

Il premier: sul progetto di spesa dei fondi Ue che sapremo realizzare si misurerà la credibilità del sistema Italia

Cosa ha detto Giuseppe Conte del Ponte sullo Stretto

4' di lettura

«Abbiamo un’occasione storica: la commissione Ue, grazie anche al sostegno dell’Italia ha messo in campo una proposta. Noi dovremo cogliere questa opportunità e saper spendere bene questi soldi. Sul progetto di spesa che sapremo realizzare si misurerà la credibilità non solo del governo ma del sistema Italia»: ne è convinto Giuseppe Conte che parla in una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi nel giorno della riapertura dei confini tra le regioni. È l’inizio della “fase 3” e il premier lancia, tra gli altri progetti, quello di un’alta velocità di rete per interconnettere tutte le infrastrutture. E a sorpresa, parlando del Ponte sullo stretto, dice: «Senza pregiudizi valuterò tutto».

Stati generali dell’economia

Conte, sollecitato dalle domande dei giornalisti, affronta diversi temi: fisco, fondi Ue, semplificazioni, scuola, partecipazione dello Stato alle imprese, dossier autostrade («Sinora le proposte transattive non sono state considerate compatibili con l’interesse nazionale»). E coglie l’occasione per annunciare gli “stati generali dell’economia”. Un «progetto di rinascita del Paese» per il quale - annuncia - verranno convocati a Palazzo Chigi «tutti gli attori, le parti sociali, dobbiamo fare presto». La convinzione dell’“avvocato del popolo” è che «questa crisi deve essere un’occasione per superare i problemi strutturali e ridisegnare il Paese». Nello spirito del discorso pronunciato dal capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della festa della Repubblica. La parola chiave deve essere “condivisione”.

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Il presidente del Consiglio ha esordito sottolineando il «rinnovato entusiasmo, c’è grande attenzione per questa socialità ritrovata: giustissimo, ci meritiamo il sorriso e l’allegria dopo settimane di sacrifici ma è bene ricordare sempre che se siamo tra i primi Paesi Ue che può permettersi di riavviare le attività è perché abbiamo accettato tutti insieme di compiere dei sacrifici». E avverte: «Facciamo attenzione, le uniche misure efficaci» contro il virus sono «distanziamento fisico e uso, ove necessario delle mascherine. Abbandonare queste precauzioni è una grave leggerezza».

Italia parteciperà a fondi Sure e Bei

Sul tema dei fondi europei Conte ha annunciato: «Chiederemo di partecipare sicuramente al progetto Sure e parteciperemo al progetto Bei». Per il Mes, invece, «quando avremo tutti i regolamenti lì porterò in Parlamento e con il Parlamento decideremo. Ricordo che è un prestito, vanno valutate una serie di previsioni inserite nel regolamento». Mano tesa all’opposizione: «Non intendo queste somme per l’Italia dalla Ue un tesoretto di cui deve disporre il governo, quindi ovviamente ci sarà confronto con le opposizioni. È un piano di lungo periodo, è giusto che si faccia con le opposizioni». Non solo: «Chiedo a tutte le forze politiche - ha aggiunto - di collaborare sulle riforme già in cantiere in Parlamento».

Interventi su abuso d’ufficio e danno erariale

Anticipando i contenuti del decreto semplificazioni Conte ha annunciato poi il rafforzamento dei controlli e protocolli anti-mafia. «È impossibile semplificare questi passaggi burocratici pensando che i controlli siano gli stessi, dobbiamo evitare che ci sia maggior facilità di infiltrazioni criminali». Allo stesso tempo «stiamo lavorando per riformulare il reato sull’abuso di ufficio e per circoscrivere la responsabilità erariale».

Un accenno di autocritica sui tempi delle misure messe in campo per tamponare la grande crisi provocata dalla pandemia. «Ci rendiamo conto dei ritardi, ci rendiamo conto che ci stiamo confrontando con una legislazione che non era affatto pronta a erogazioni così generalizzate. Di questi ritardi ho chiesto già scusa e stiamo intervenendo per pagare più velocemente bonus e ammortizzatori sociali». Il governo prova ad accelerare per essere pronto a sfruttare le risorse europee: «Molti sono ancora insoddisfatti perché uno choc come questo chiede tantissime risorse. Noi ci stiamo affrettando, abbiamo fretta per elaborare il progetto e farci trovare pronti ma stiamo lavorando per anticipazioni più consistenti» annuncia Conte.

Fisco iniquo, serve riforma seria

Capitolo fisco. «Occorre una seria riforma fiscale. Il nostro fisco è iniquo e inefficiente e su questo stiamo lavorando. L’ultima riforma fiscale è di cinquanta anni fa - sottolinea Conte -: serve una reale progressività coniugando lotta al sommerso per restituire risorse a tutti i contribuenti. Sicuramente ci metteremo nella condizione di fare pagare tutti e tutti meno». Per il Mezzogiorno rispunta l’idea di una fiscalità di vantaggio: «Se riusciamo a coniugare una fiscalità di vantaggio con gli investimenti programmati possiamo rendere attrattivo davvero il nostro Sud».

C’è spazio per una replica al presidente di Confindustria Carlo Bonomi. «Dalle interviste che ha rilasciato, devo desumere che Confindustria porterà progetti lungimiranti, che non si limiteranno solo alla riduzione delle tasse, ma progetti di grande respiro e impatto per il futuro e benessere collettivo del Paese. Quindi sono ben lieto di raccogliere e confrontarmi nel merito delle proposte anche con Confidustria». E commentando una battuta del presidente di Viale dell’Astronomia («questa politica fa più danni del coronavirus») il premier ha osservato: «Quell’espressione è sicuramente infelice, la rimando al mittente. Abbiamo la responsabilità di governare un Paese e agli stati generali dell’economia parteciperà Confindustria, come altre associazioni di categoria, anche quelle delle Pmi, parteciperanno tutti e tutti potranno portare ricette».

Rivolto agli imprenditori Conte ha assicurato: «Questo governo ha il culto del principio costituzionale della libertà di impresa ma a me piacerebbe che chi ha responsabilità di una impresa possa ragionare e abbracciare delle prassi socialmente responsabili» perché «c’è una responsabilità dell’impresa anche come istituzione e ciò appartiene alla migliore tradizione italiana: faccio un nome, Adriano Olivetti». Ma da parte dell’esecutivo non c’è alcuna volontà di “sovietizzazione” perché «non ha una cultura collettivista».

Il ritorno in classe in «aule rinnovate»

Sulla scuola il premier afferma: «Sicuramente a settembre si riaprirà, dobbiamo fare di tutto per assicurare ai nostri studenti il ripristino di una fase di normalità». E aggiunge: «È molto importante che i sindaci possano diventare commissari straordinari per opere di edilizia scolastica, ci attendiamo aule rinnovate e più conformi».

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