«FERMEZZA MA ANCHE DIALOGO CON RUSSIA» 

Conte incontra Stoltenberg: rafforzare cooperazione Ue-Nato in Mediterraneo

di Redazione Roma

Conte incontra Stoltenberg: l'Italia crede fermamente nella Nato

3' di lettura

La Nato deve guardare di più al fronte Sud, vera priorità sul piano della sicurezza. È questo il messaggio che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha trasmesso al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. I due si sono incontrati questa mattina a Roma, a Palazzo Chigi.

«Non si può prescindere da una più intensa cooperazione tra Nato e Ue nel Mediterraneo e altrove» ha spiegato il premier, mentre la nave Aquarius, con a bordo 629 migranti, attende ancora di sapere dove può sbarcare.

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Conte ha aggiunto che «il rafforzamento della dimensione europea sulla sicurezza che consideriamo una priorità perderebbe di senso ed efficacia al di fuori di un quadro di piena sinergia e complementarietà con le forze di cui è dotata la forza atlantica». Oggi Stoltemberg incontrerà anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

Conte: fermezza ma anche dialogo con la Russia
Il premier ha anche parlato dei rapporti tra l’Alleanza Atlantica e la Russia. «La Nato ha scelto l’approccio del doppio binario della fermezza e del dialogo. Siamo fautori di questo approccio - ha sottolineato - e speriamo di vedere questa linea costantemente attuata nelle relazioni tra la Nato e la Russia».

«L’Italia crede fermamente nell’Alleanza atlantica»
Il capo del governo italiano ha così confermato che la politica estera del paese, nei rapporti con la Nato, non cambierà. «L’Italia - ha detto Conte - è fermamente legata, crede fermamente nella Alleanza atlantica come pilastro della sicurezza europea e internazionale». Il premier ha ricordato l’investimento politico e finanziario dell’Italia nell’Alleanza e, ha assicurato, «continuerà a farlo. Non intendiamo certo sottrarci alla responsabilità e quindi ai nostri impegni di solidarietà atlantica. Però - ha anche aggiunto - è naturale per il nostro Paese svolgere sempre più un ruolo chiave soprattutto di stabilità del fianco Sud dell’alleanza. Da qui provengono le minacce più dirette alla sicurezza dei cittadini per instabilità, terrorismo e estremismo violento. E quindi su questa regione l’Italia ha chiesto di poter essere maggiormente concentrata con i suoi sforzi».

Il premier: hub Napoli diventi pienamente operativo
Per l’Alleanza atlantica l’Italia ricorre un ruolo strategico. Basti pensare al comando Nato di Napoli. «Ho ricordato in modo particolare al nostro ospite la forte aspettativa dell’Italia per il raggiungimento della piena operatività del cosiddetto Hub regionale presso il comando Nato di Napoli che può essere un utilissimo snodo per migliorare la capacità di analisi, azione e collaborazione con gli altri partner nel Mediterraneo».

L’incontro tra Stoltenberg e il ministro degli Esteri: priorità fronte Sud
Ieri Stoltenberg ha incontrato alla Farnesina il ministro per gli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi. Il ministro, si legge in una nota pubblicata al termine dell’incontro, ha rivecuto assicurazioni da Stoltenberg in merito all’importanza per l’Italia «che al Vertice di Bruxelles (in programma il 28 e il 29 giugno, ndr) venga riaffermato l’approccio dell’Alleanza per una sicurezza a 360 gradi e non venga trascurata la proiezione di stabilità verso il fianco Sud da dove provengono importanti sfide per l’Alleanza, a partire dal terrorismo. L’impegno della Nato a Sud costituisce una componente essenziale del suo adattamento strategico». Altro tema di attualità, il rapporto con la Russia.

Creare più occasioni di dialogo tra Nato e Russia
Nell’incontro di ieri, continua la nota, «è stato convenuto sull’importanza del mantenimento del dialogo tra Nato e Russia». Moavero ha espresso apprezzamento per la recente tenuta a Bruxelles di una riunione del “Nato-Russia Council” (Nrc). In proposito, il ministro italiano ha auspicato, a conferma della politica del “doppio binario” sancita in occasione del vertice Nato di Varsavia del 2016, una maggiore frequenza delle riunioni del Nrc, ampliandone – se possibile – i temi in discussione, senza trascurare l’esistente dialogo anche a livello di alti funzionari militari.

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