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Conte nomina tre vicedirettori ai vertici dei servizi segreti

Il presidente del Consiglio designa Luigi della Volpe e Carlo Massagli all’Aise, all’Aisi Carlo De Donno.

di Marco Ludovico

L'ambasciatore Piero Benassi, neo sottosegretario con Delega ai Servizi (foto imagoeconomica)

2' di lettura

Dopo un’attesa di oltre otto mesi l’intelligence italiana torna a ranghi completi nei vertici delle agenzie di informazione e sicurezza. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato i decreti di nomina di due vicedirettori all’Aise, il servizio segreto estero, e un vice all’Aisi, il servizio interno. All’ex Sismi arrivano il generale della Guardia di Finanza Luigi della Volpe, già caporeparto dell’agenzia, e l’ammiraglio Carlo Massagli, consigliere militare a palazzo Chigi. All’ex Sisde il nuovo numero due è il generale dei carabinieri Carlo De Donno, anch’egli caporeparto del servizio interno.

Sui nomi accordo da tempo

Chi ha seguito da vicino la questione sa come i nomi fossero da tempo consolidati. In via riservata i vertici della maggioranza avevano dato il loro assenso al presidente del Consiglio. Non previsto il passaggio al Consiglio dei ministri, restava soltanto la firma dei decreti: si aspetta da settimane, quasi un paio di mesi. In un gioco degli equivoci e di rimandi sempre più frequenti, alla fine è arrivato l’atto sottoscritto dal presidente del Consiglio sentiti i rispettivi direttori, il prefetto Mario Parente (Aisi) e il generale dell'Esercito Gianni Caravelli (Aise) e informato il presidente del Copasir, Raffaele Volpi (Lega). All’Aise la prima casella di vice era stata liberata il 16 maggio 2020 da Caravelli, promosso da numero due a numero uno; a luglio Giuseppe Caputo ha lasciato l’altra postazione di vicedirettore per approdare al gruppo San Donato di Milano; il 1° dicembre si è congedato dall’Aisi Valerio Blengini.

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I profili dei nuovi vicedirettori

Massagli, tarantino, capocorso in Accademia Navale, specialista in guerra elettronica, consigliere prima con Paolo Gentiloni e poi con i governi Conte I e II, ha curato i dossier di politica militare internazionale ed è stato segretario del Comitato interministeriale per lo spazio. Della Volpe, casertano, ha una lunga carriera nell’intellligence interna ed esterna dove si è specializzato nei diversi settori operativi, dal controspionaggio alla controproliferazione e i rapporti con i servizi “collegati”, prima all’Aisi e poi all’Aise con i direttori Alberto Manenti, Luciano Carta e Caravelli. De Donno, leccese, compagno di corso all’Accademia militare di Modena del nuovo comandante generale dell’Arma, Teo Luzi, ha sviluppato la sua sensibilità informativa al Ros (raggruppamento operativo speciale), fiore all’occhiello dell’investigazione antiterrorismo e antimafia dell’Arma, poi è approdato al Sisde dove vanta un’esperienza ormai ventennale.

Il ruolo dell’Autorità delegata

All’Aisi la squadra dei vice si completa con Vittorio Pisani, dirigente generale della Polizia di Stato, all’Aise con il generale dell’Arma Angelo Agovino; il Dis, guidato dal prefetto Gennaro Vecchione, annovera i vice Carmine Masiello, Bruno Valensise e Roberto Baldoni; ma ci sono incarichi in scadenza, possibili spostamenti alla Difesa e di conseguenza nuovi arrivi. La designazione dei nuovi vice arriva dopo la nomina della nuova Autorità delegata, l’ambasciatore Piero Benassi, al Consiglio dei ministri del 21 gennaio. Romano (e tifoso accanito della Roma), già capo di gabinetto di Emma Bonino, ambasciatore a Berlino e da ultimo consigliere diplomatico di Conte, Benassi trova un set di dossier caldi sul suo tavolo, dal 5G al golden power, la Libia, le acquisizioni ostili dall'estero e i rischi di instabilità legati alla crisi economica.


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