VERSO IL CONSIGLIO UE DEL 17 E 18 LUGLIO

Conte fra Portogallo e Spagna per consolidare il fronte anti-frugali sul Recovery Fund

Per il presidente del Consiglio girandola di bilaterali il cui obiettivo è consolidare una linea comune per piegare le ultime rimostranze dei Paesi “frugali” in vista del vertice europeo

di An.C.

Recovery Fund, Conte: passi avanti prossimo Consiglio Ue decisivo

4' di lettura

Una due giorni tra oggi, martedì 7 luglio e mercoledì 8, che si svilupperà tra Lisbona e Madrid, tra un bilaterale al Palazzetto di São Bento con il primo ministro del Portogallo António Costa e uno al Palazzo della Moncloa con il premier spagnolo Pedro Sánchez per consolidare un “asse del Mediterraneo” e “fare squadra” in vista della partita che si giocherà il 17 e il 18 luglio a Bruxelles, quando al Consiglio straordinario Ue andrà in scena l’ennesimo round sul Recovery Fund. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si delinea dunque una girandola di bilaterali il cui obiettivo è consolidare una linea comune per piegare le ultime rimostranze dei Paesi “frugali” che in quell’occasione, è prevedibile, emergeranno.

L’ipotesi di un assist dalla Germania

Il ciclo dei bilaterali si chiuderà lunedì 13, quando il premier andrà a Berlino per incontrare Angela Merkel,il cancelliere alla guida di quella Germania che detiene la presidenza dell’Unione europea. Un interlocutore che, nel braccio di ferro tra Sud e Nord d’Europa, potrebbe avere il suo peso. L’ambasciatore tedesco a Roma, Viktor Elbling, in un incontro organizzato dalla Febaf per presentare le priorità dell’attuale presidenza di turno dell'Unione europea, ha detto che «la proposta del Recovery Fund è un passo avanti molto importante in direzione della solidarietà. Non si tratta di tornare a come eravamo prima ma di rilanciare l’Europa. La Germania - ha concluso - è a fianco dell’Italia su questi temi. Possiamo uscire dalla crisi solo insieme».

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Lo stop di Rutte

Conte punta a tenere le fila soprattutto del fronte Sud dei paesi europei. Quella tra Portogallo e Spagna è la prima missione post-Covid del premier italiano. Ed una missione quasi interamente votata al negoziato Ue. Una trattativa sulla quale, ancora nelle ultime ore il primo ministro olandese Mark Rutte - con il quale il presidente del Consiglio italiano si è più volte confrontato - ha frenato: «non c'è nessuna fretta per l’accordo».

Mes convitato di pietra

Ma, al di là del Recovery Fund, il convitato di pietra dei due bilaterali di Conte sarà il Mes. Né la Spagna, né il Portogallo hanno chiesto la sua attivazione sebbene, soprattutto in Spagna, ci sia una certa pressione degli enti locali, a cominciare dalla Catalogna. Nella conferenza stampa convocata per illustrare il decreto Semplificazioni, che in nottata ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri con la formula «salvo intese», il capo dell’esecutivo ha parlato anche dei bilaterali in Portogallo e in Spagna. Con Sanchez e Costa «parleremo di Mes? Parleremo di tutti gli strumenti: non è mio interesse sollecitare i miei colleghi a utilizzare il Mes - ha sottolineato Conte -. Potremo anche parlare di Mes ma non vado con questa intenzione».

Il presidente del Consiglio, sul Mes, continua a non avere fretta, sebbene l’ok alla sua attivazione potrebbe agevolare il negoziato sul Recovery Fund. Pd e Italia Viva premono perché si ricorra al Fondo Salva Stati, così da liberare risorse per il sistema sanitario. M5s frena. A fare da sponda alla strategia del premier, ci sono le affermazioni di Marco Buti, capo di gabinetto del commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. «Il Mes - ha ricordato - è disponibile per due anni, non c’è bisogno di usarlo ora».

Il no dei Cinque Stelle al Fondo Salva Stati

Conte vuole scavallare il guado di luglio. Qualsiasi risoluzione, anche pro-Mes, che si discosti dalla strategia del premier, non potrebbe essere accettata. E quando il 15 luglio Conte si presenterà in Parlamento prima di volare a Bruxelles sarà il Recovery Fund il principale e forse unico oggetto del suo discorso. Quella di Conte è una strategia quasi obbligata. Il sì al Meccanismo europeo di stabilità, prima che non si sia concluso l’accordo sul Recovery Fund, spaccherebbe il Movimento, passerebbe grazie ai voti di Pd, Iv e Fi e, di fatto, metterebbe una pietra tombale sulla maggioranza del Conte 2.

Al Portogallo la presidenza Ue durante erogazione Recovery Fund

Una exit strategy, per il capo del Governo italiano, potrebbe essere rappresentata dalla richiesta del fondo fatta da altri Paesi, proprio come Spagna e Portogallo. Anche perché, a Palazzo Chigi, non c’è alcuna voglia di esser primi, tra i grandi Paesi europei, a chiedere il fondo. Conte e Costa parleranno soprattutto dell’impianto di fondi Ue. Il Portogallo avrà la presidenza europea nel primo semestre del 2021, quando il Recovery Fund sarà erogato.

La difesa della proposta della Commissione

La linea da tenere è pressoché identica: la proposta della commissione Ue, fatta di 500 miliardi da erogare a fondo perduto e 250 in prestiti è la stella polare. Solo minime variazioni potrebbero ottenere l'ok di Spagna, Portogallo e Italia.

La carta dei debates

Il jolly, almeno per Roma, è mettere il veto ai cosiddetti “rebates” - gli sconti per il mancato uso dei fondi Ue - tanto cari ai falchi del Nord. Costa e Conte parleranno anche di come riavviare il turismo, ribadendo la contrarietà a qualsiasi discriminazione all'interno dell’area Schengen. E faranno un giro di orizzonte sui rapporti bilaterali, forti di un interscambio commerciale pari a 6,3 miliardi, nel 2018.

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