Conte: il governo ha il dovere di portare a casa il Recovery plan. E apre sul Mes
Il premier alla Festa dell’Unità di Modena (accolto dagli applausi): «Non verrà sprecato un euro. Presentarsi in modo sparpagliato significa presentarsi in modo impari rispetto a un centrodestra unito». Sul Mes: «Se necessario proporrò soluzione a Camere»
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Cosa accadrà se dalle elezioni regionali del 20 settembre le forze che sostengono la maggioranza dovessero subire una sconfitta? Per Giuseppe Conte, al suo esordio a una festa dell’Unità a Modena (dove viene accolto dagli applausi) non ci sono dubbi: «Il governo ha l'obbligo, il dovere morale, di portare a casa» il Recovery Plan.
Si va avanti, dunque. Anche perché «ci potremo ritenere appagati tutti solo quando i 209 miliardi verranno spesi e non sarà sprecato un solo euro». Quindi «ben vengano tutte le competizioni locali e territoriali, ma io ho un obbligo: portare a casa la partita» del Recovery Plan.
Recovery plan «senza rivoli»
«Il Recovery plan italiano - ha precisato il premier - non è in ritardo ma rispetta la tabella di marcia dell'Ue e soprattutto sarà forte e robusto ,con l'obiettivo di avviare riforme strutturali. Dunque, niente spese correnti, niente rivoli». Ancora: «Dietro ci deve essere un progetto per il Paese anche sul fronte delle infrastrutture, del lavoro e dell'eliminazione delle diseguaglianze» ha aggiunto ricordando che nei primi mesi del 2021 saranno definiti i progetti che, entro il 15 ottobre, verranno saranno indicati per grandi linee. «Quindi - ha aggiunto - ci sarà tutto il tempo per una discussione».
Un «progetto significativo» per Roma
«Dobbiamo pensare ad uno statuto, anche normativo della Capitale. Roma è la cartolina d’Italia ma è gravata da tanti oneri. Dobbiamo mettere Roma in condizione di migliorare tutte le sue performance. Nel Recovery Plan ci sarà un progetto significativo anche per Roma» ha anticipato Conte palrando della capitale, amministrata dal Movimento 5 Stelle con Virginia Raggi, dove si tornerà a votare nel giugno 2021. «Saranno progetti a misura di Roma», promette Conte.
Le mancate alleanze alle Regionali
Quanto all’incapacità di Partito democratico e Movimento 5 Stelle di unirsi nella competizione elettorale il premier fa notare che «c’è un centrodestra unito. Presentarsi in modo sparpagliato significa presentarsi in modo impari». Parlando del suo invito alle forze di maggioranza a trovare alleanze, sottolinea. «Non vivo nell’iperuranio, non ho pensato che dal mio invito nascesse un dialogo in cui si chiudessero delle alleanze in alcune Regioni dove non si erano chiuse. Ciononostante io credo semplicemente che da esperienze positive che si consolidano negli anni possano nascere prospettive più durature, non voglio dire organiche».
«Laico» sul Mes
Dal palco della Festa dell’Unità ha parlato anche di Mes: «La posizione di Zingaretti sul Mes la conosco, e io sono consapevole che c’è un dibattito in corso, non lo nego. Il mio è un atteggiamento molto laico, non è “Mes sì-Mes no” a prescindere. Stiamo elaborando dei progetti, elaboriamoli, vediamo cosa serve alla sanità. E poi come un buon padre di famiglia, valutiamo i flussi di cassa e decidiamo di conseguenza. In questo momento né io né Gualtieri ci sentiamo di dire sì o no». Comunque, «se ci sarà bisogno» del Mes, «lo valuteremo assieme e proporrò una soluzione al Parlamento. Esamineremo nel dibattito parlamentare, in massima trasparenza i regolamenti legati al Mes». Ma il ministro Luigi Di Maio a DiMartedì su La7 si è subito affrettato a ribadire che la posizione del M5s è ben nota, non c'è nessuna apertura sul tema del Mes».
Alitalia: «No a un carrozzone di Stato»
«Quella di Alitalia è una situazione complessa. Avere un vettore di bandiera è importante. Ha un valore aggiunto notevole» ma «non vogliamo un carrozzone di Stato» ha detto il premier rispondendo a una domanda sulla compagnia aerea sottolineando la necessità «di un equilibrio economico e finanziario».
La scuola e i banchi «entro fine ottobre»
Poi c’è il capitolo scuola. Una sfida, dice Conte, sulla quale «siamo concentrati». Il premier ha ricordato l'obiettivo di rafforzare il corpo docenti con un investimento di 7 miliardi da gennaio a ottobre e garantendo che l’Italia sta “rastrellando” tutti i nuovi banchi possibili in tutta Europa, cosa che sarà a regime entro fine ottobre. Infine il premier accenna anche alla possibilità di ridurre la quarantena: «Qualche Paese sta discutendo della riduzione della quarantena, è prospettiva importante. Se dovessimo ridurre la quarantena si ridurrebbero anche i costi sociali ed economici».
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