Conte in Russia, domani vedrà Putin: sul tavolo intese commerciali e Libia
di Andrea Carli
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Il futuro della Libia, a cominciare dalla conferenza internazionale di Palermo che, nelle attese del governo M5s-Lega, dovrebbe far sedere allo stesso tavolo i principali attori del processo di stabilizzazione di quel paese. Ma anche la sottoscrizione di accordi che interessano le aziende italiane. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha raggiunto Mosca. Ci rimarrà due giorni. Ad accoglierlo all’aeroporto il vice ministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko, l’ambasciatore italiano Pasquale Terracciano e il capo del Dipartimento del Protocollo del ministero degli Esteri russo Igor Bogdashev. Il premier è stato salutato dalle autorità di Mosca con un picchetto d’onore e gli inni di Russia e Italia.
L’incontro con Putin per rafforzare la cooperazione economica
La giornata clou della visita moscovita sarà domani, quando il premier incontrerà per la prima volta nell’ambito di un bilaterale tra i due paesi il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro Dimitri Medvedev. Nella visita Conte sarà accompagnato da una rappresentanza di aziende italiane. Tra queste, Barilla, Pirelli ed Enel. L’obiettivo della visita, spiegano fonti di Palazzo Chigi, è rafforzare la cooperazione economica e individuare nuove opportunità di investimento per le aziende italiane. Il tutto avviene in linea con un percorso di contatti che ci sono stati negli ultimi mesi, contatti che hanno portato alle recenti missioni a Mosca del responsabile della Farnesina Moavero prima e del vicepremier Salvini poi.
Conte: tornare a G8, con coinvolgimento della Russia
Conte sosterrà ancora una volta - la prima è stata in occasione del G7 in Canada, che ha registrato il suo esordio in un vertice internazionale a pochi giorni dalla nascita dell’esecutivo M5s-Lega - la necessità, per dirla con le parole da lui utilizzate nel recente incontro con la stampa estera, di «muoversi per un G8 che abbia anche Putin attorno al tavolo». L’Italia preme per la revoca delle sanzioni Ue, comminate alla Russia a seguito della crisi in Ucraina e regolarmente rinnovate in occasione degli ultimi vertici europei.
Il pressing per ottenere la partecipazione di Putin alla Conferenza sulla Libia
Per quanto riguarda la Libia, il governo è da giorni in pressing per fare in modo che alla Conferenza di Palermo partecipino, con riferimento ai pesi massimi geopolici, Usa e Russia in testa, le prime, primissime linee. Per quanto riguarda la Russia, Conte cercherà di strappare la partecipazione di Putin alla due giorni o, nel caso in cui ciò non risultasse possibile, quella del ministro degli Esteri Sergey Lavrov. Analogo pressing è in atto con gli Usa: si punta a Donald Trump, ma l’ipotesi B potrebbe essere quella che converge sul segretario di Stato Mike Pompeo. L’11 novembre, ovvero il giorno prima dell’apertura della conferenza in Sicilia, Trump e Putin saranno a Parigi per partecipare alle commemorazioni della prima guerra mondiale. Molto dipenderà dalle decisioni di Washington e Mosca: se si sblocca un Trump, allora la partecipazione di Putin diventa più probabile. Fino all’ultimo il governo confida nella partecipazione dei due numeri uno a quella che, nella sostanza, costituisce un’iniziativa di stabilizzazione fortemente voluta dall’Italia, anche in quanto alternativa al piano francese di indire elezioni in Libia già il 10 dicembre. È probabile che la scelta dei due big se partecipare o meno al vertice di Palermo arrivi negli ultimi giorni, a ridosso dell’incontro.
L’acquisto di titoli di Stato? «Governo non va in giro con cappello in mano»
Quanto poi alla possibilità che l’incontro di domani con Putin fornisca al premier l’occasione per “sondare il terreno”, per capire se i russi sono disposti ad acquistare titoli di Stato italiani, in vista della prossima chiusura del QE da parte della Bce e di ulteriori, forti turbolenze sui mercati e sullo spread, fonti di Palazzo Chigi chiariscono: «Il governo non va in giro per il mondo con il cappello in mano».
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