Conti correnti «zero spese», una specie in via di estinzione
Nuove voci di costo allo studio per i conti venduti senza spese. Canone azzerato in caso di servizi aggiuntivi
di Marzia Redaelli
3' di lettura
Qualche conto corrente gratuito esiste ancora. O meglio, proprio gratuito del tutto, no. Nel migliore dei casi bisogna pagare le tasse, che consistono nell’imposta di bollo fissa e nell’imposizione sul guadagno da interessi (davvero rara di questi tempi, visto il livello a zero o sotto zero dei tassi). E poi c’è sempre qualche operazione che ricasca nell’alveo di quelle “extra” che richiedono un esborso del cliente: per esempio un bonifico in filiale o il prelievo di contante all’estero.
Occhio allo slogan «zero spese»
Gratuità è una parola grossa, sempre e anche quando si parla di conti correnti. In generale, è bene tenere presente che con la pubblicizzazione di un conto a “zero spese”, si intende che il canone annuo è azzerato.
È il caso, per esempio, del conto online di Webank (del gruppo Banco Popolare di Milano) o del conto online di WebSella, del Gruppo Banca Sella.
Ci sono altri conti che non fanno pagare un canone, ma perché sono in promozione. Tra quelli individuati da Plus24, ci sono per esempio il conto online di Widiba (gruppo Montepaschi) gratuito per tutti ma solo nel primo anno; il conto della nuova banca Illimity, gratuito per le aperture richieste entro fine anno e ratificate dalla stessa banca entro il 30 di gennaio; il conto Credem Facile senza canone per i sei mesi; il conto Crédit Agricole Easy, anch’esso gratis se aperto entro fine anno.
Possibili aumenti
I conti senza canone sono diventati delle mosche bianche nel panorama dei servizi bancari. Anche Fineco, che ha mietuto quote di mercato con il conto corrente gratis, ha introdotto commissioni e probabilmente ha fatto da apripista per aumenti generalizzati.
Interpellati sulla possibile svolta a pagamento, gli istituti di credito che attualmente offrono conti senza canone non l’hanno esclusa. Da Banca Sella spiegano che «si sta valutando una modifica delle caratteristiche a partire dal prossimo anno, che potrebbe comportare anche una revisione del prezzo».
Crédit Agricole, invece, fa sapere che la promozione della gratuità per il conto Easy sarà prolungata anche dopo la scadenza di fine anno, ma per i sottoscrittori fanno fede le comunicazioni ufficiali, cioè quanto scritto sul sito.
La “condizionale”
Ci sono conti correnti gratuiti se si rispettano alcune condizioni. Il conto di Illimity non applica spese dopo i dodici mesi a patto di associare al conto un paio di servizi, come l’accredito di un emolumento di almeno 750 euro e due domiciliazioni di utenze. In caso contrario, il canone mensile è di 8 euro, che fanno 96 euro all’anno di esborso fisso. Il conto YouWelcome di Bpm punta ad attrarre e fidelizzare nuovi clienti: è infatti gratuito per chi ha meno di 27 anni, ma oltre quel limite di età fa pagare 36 euro fissi, più commissioni varie, come i 22 euro per la tessera bancomat e 1 euro per i bonifici online.
Le tasse
In finanza si dice però che non esistono pasti gratis. Ed è davvero impossibile non sborsare nulla per poter godere dei servizi di una banca per depositare e movimentare la liquidità. Come minimo si pagano le tasse: un imposta di bollo di 34,20 euro all’anno per giacenze medie superiori a 5mila euro. Il calcolo si effettua dividendo per 365 giorni la somma delle somme giornaliere depositate in conto; la soglia minima dei 5mila euro, inoltre,tiene in considerazione tutte le giacenze di uno stesso titolare su più rapporti, indipendentemente dai singoli importi.
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