Conti Lega, i 14 alert di Bankitalia: «Operatività sospetta». Atti ai pm di Genova
I pm di Genova hanno acquisito una informativa del procedimento per finanziamento illecito sull’imprenditore Luca Parnasi accusato in concorso con il tesoriere della Lega Giulio Centemero e l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi
di Ivan Cimmarusti
2' di lettura
Sono 14 le Segnalazioni per operazioni sospette riconducibili a soggetti legati alla Lega finite al centro dell’inchiesta della Procura di Genova sui 49 milioni di euro del Caroccio. Un accertamento preliminare «dovuto», in quanto dagli atti dei pm di Roma sull’immobiliarista Luca Parnasi è saltata fuori una informativa dall’oggetto «Segnalazioni di operazioni sospette Movimento politico “Gruppo Lega”».
Da tempo i pm liguri stanno mappando l’operatività finanziaria dei conti correnti della Lega, dopo che il processo a carico dell’ex leader Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito (reati prescritti) ha cristallizzato l’accusa della frode dei 49 milioni di rimborsi elettorali.
Società sospette
L’appunto finito sulla scrivania degli investigatori della Guardia di finanza di Genova è del 14 maggio 2019 ed è contenuto - come detto - nei documenti con cui la Procura di Roma ha chiuso l’indagine per finanziamento illecito per Parnasi, per il tesoriere della Lega Giulio Centemero e per l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. Centemero, in particolare, è accusato di aver ottenuto 250mila euro tra dicembre 2015 e febbraio 2016 attraverso l’associazione “Più Voci”, un ente che sarebbe indicato come una cassaforte del Carroccio.
Le 14 operazioni sospette riguardano movimenti finanziari complessi, in cui denaro entra ed esce in modo vorticoso. Si parte dal finanziamento di Parnasi alla “Più Voci” attraverso una società, la Immobiliare Pentapigna. Parte di questo denaro, circa 50mila euro, «è stata a sua volta bonificata sul conto corrente» di Radio Padania. «Quest’ultima - continua il documento - tra il 2016 e il 2017 ha trasferito 368.565 euro (provenienti principalmente della dismissione delle frequenze radiofoniche) alla Sdc srl a titolo di pagamento fatture».
Il denaro, dunque, giunge alla Sdc srl attraverso bonifici «riferiti a fatture» a Centemero, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, revisori della Lega alla Camera e al Senato. Stando alla documentazione, allo stesso Di Rubba risultano essere giunti 198mila euro, mentre a Manzoni 171mila e a Centemero 62mila. In una fase successiva, dalla Sdc partono altri due bonifici verso due società che ruotano attorno al Carroccio, si tratta della Dea Consulting e la Studio Cld srl. Nell’informativa è scritto che «l’operatività finanziaria sia della Sdc srl che delle società riconducibili a Studio Dea Consulting srl evidenzia come siano confluiti flussi finanziari provenienti dalla Lega o comunque da altri soggetti collegati al partito (tra cui Radio Padania)».
Schema complesso
L’informativa conclude con una analisi degli investigatori.«L’operatività finanziaria di Studio Dea e delle altre società oggetto delle segnalazioni appare finalizzata alla ricezione di consistenti fondi dalla Lega Nord e da soggetti collegati a tale partito, sotto forma di pagamento di servizi e di prestazioni professionali e alla successiva distribuzione di una parte rilevante dei medesimi fondi in favore di beneficiari diversi».
Sotto monitoraggio, infine, il contratto di maggio 2018 siglato tra la Vadolive srl e il gruppo Lega del valore di 480mila euro. La società, in particolare, si impegnava a gestire la promozione del partito sul social network. Nei documenti si legge che «la provvista derivante dalle rate di 36mila euro accreditate sino al 4 dicembre 2018» sul conto della Vadolive - è scritto - «è stata utilizzata per bonifici diretti a soggetti titolari di incarichi di fiducia conferiti» da Salvini.
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