ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVerso il nuovo Patto di stabilità

Conti pubblici, arrivano le raccomandazioni Ue e debutta il criterio della spesa primaria netta

Il criterio preso in considerazione dalla Commissione europea è quello della spesa al netto delle entrate una tantum, interessi o spese per la disoccupazione

Pnrr, Gentiloni: “Spero modifica Italia arrivi nelle prossime settimane”

2' di lettura

Arrivano le raccomandazioni della Commissione europea, fulcro delle politiche di coordinamento e sorveglianza economica dell’Ue, e guardano già al nuovo Patto di stabilità non ancora approvato: per la prima volta infatti le raccomandazioni specifiche per Paese - attese oggi, mercoledì 24 maggio - sono formulate sulla base della spesa primaria netta (quella al netto delle entrate una tantum, interessi o spese per la disoccupazione), l’indicatore unico che nella nuova governance sarà al centro dei piani di medio periodo degli Stati Ue.

Germania contro: è una forzatura

L’annuncio di questa transizione sulle raccomandazioni era arrivato a inizio marzo assieme alle linee guida per il 2024. I tedeschi avevano subito protestato con decisione per la forzatura, visto che così vengono applicate regole non ancora varate. Va chiarito però che per la Commissione si tratta di una scelta comunque compatibile con la governance già in vigore.

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La sintesi individuata dal Consiglio Ue

Di lì a poco, comunque, il Consiglio Ue ha trovato una prima sintesi, consentendo alla Commissione di formalizzare la proposta di riforma del Patto (ad aprile), comunque oggetto della trattativa in corso tra sherpa (un nuovo incontro del gruppo di lavoro dedicato era in agenda proprio oggi).

A fine anno scadono le clausole di salvaguardia

L’obiettivo è avere il via libera al nuovo Patto entro fine anno quando scadranno le clausole di salvaguardia. Riforma o meno, comunque, tra un anno esatto e con il prossimo “Pacchetto di Primavera” del 2024 torneranno anche le procedure di infrazione, non previste invece in questa fase.

Le raccomandazioni per l’Italia

Le raccomandazioni del 2022 per l’Italia chiedevano una «politica di bilancio prudente» e di limitare «la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine».

Sotto la lente Ue il raggiungimento degli obiettivi Pnrr

È poi prevedibile che nelle raccomandazioni all’Italia di oggi la Commissione ribadisca la richiesta di procedere con il Pnrr in linea con le tappe e gli obiettivi concordati. Che indichi al Paese di puntare a un ritorno del deficit sotto il 3% del Pil con una riduzione «credibile e graduale», come del resto già avvenuto nel 2022.

Le riforme

Sul fronte delle riforme un anno fa l’esecutivo Ue aveva chiesto all’Italia di «adottare e attuare in modo appropriato la legge delega per la revisione fiscale, in particolare rivedendo le aliquote marginali effettive, allineando i valori catastali agli attuali valori di mercato, razionalizzando e riducendo le spese fiscali, anche per l’Iva, e i sussidi dannosi per l’ambiente, garantendo al contempo l’equità, e riducendo la complessità del codice fiscale».

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