Manovra: contratti a termine, rinnovi e proroghe più semplici fino al 31 marzo
Il governo conferma lo stop alle causali del decreto dignità. Fino al 31 marzo prorogato anche il divieto di licenziamento. Arrivano altre 12 settimane di Cig Covid gratuite per le aziende. Contratto di espansione per le imprese con almeno 500 dipendenti.
di Claudio Tucci
2' di lettura
Non ci sono solo gli sgravi per far ripartire le assunzioni di under35 e donne nella manovra che sta per approdare in Parlamento. Nell’articolato spuntano anche altre cinque disposizioni lavoristiche che provano ad affrontare altri due aspetti, delicati, del mercato del lavoro, vale a dire la tenuta dell’occupazione dipendente, con il blocco dei licenziamenti esteso fino al 31 marzo e altre 12 settimane di Cid Covid, gratuite stavolta per le aziende; e la gestione degli esodi, purtroppo inevitabili, con la ripartenza del tessuto economico-produttivo nel 2021. Ma vediamo le singole disposizioni nel dettaglio.
Nuova deroga al decreto dignità
Nella manovra si conferma la nuova deroga al decreto dignità. In relazione all’emergenza sanitaria, la norma prevede che fino al 31 marzo 2021 è possibile rinnovare o prorogare, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta, i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche in deroga alle disposizioni previste dal decreto dignità.
Altre 12 settimane di Cig Covid
Come promesso nelle settimane scorse dal premier, Giuseppe Conte, arrivano altre 12 settimane di Cig Covid-19, stavolta gratuite per le imprese. Le dodici settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di cassa integrazione ordinaria, e nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di assegno ordinario e di cassa integrazione in deroga.
Divieto di licenziare fino al 31 marzo
Via libera anche alla nuova proroga del divieto di licenziamenti per motivi economici. Non si potrà licenziare fino al 31 marzo. Sono però confermate le deroghe attualmente in vigore: si potrà quindi procedere con gli atti datoriali di recesso nelle ipotesi di cessazione definitiva dell’attività d’impresa, nei casi di fallimento, o quando si firma un accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono all’accordo.
Contratto di espansione anche per aziende con almeno 500 dipendenti
La manovra, poi, prolunga al 2021 anche la possibilità di mettere in campo contratti di espansione, estendendolo alle aziende con almeno 500 dipendenti (attualmente hanno accesso solo le imprese sopra i mille occupati).
Fondo politiche attive con dotazione iniziale di 500 milioni
Al fine di favorire la transizione occupazionale mediante il potenziamento delle politiche attive del lavoro e di sostenere il percorso di riforma degli ammortizzatori sociali, è istituito, infine, nello stato di previsione del ministero del Lavoro un fondo denominato «Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell'ambito del programma React EU”, con una dotazione pari a 500 milioni di euro nell’anno 2021.
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