Contratto da 235 milioni per il dimostratore italiano dei servizi in orbita
Iniziativa di Asi e Governo italiano finanziata con fondi del Pnrr - Capofila del progetto per rendere più sostenibili le attività dei satelliti in orbita è Thales Alenia Space
di Filomena Greco
I punti chiave
2' di lettura
Vale 235 milioni il contratto assegnato dall’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, al consorzio guidato da Thales Alenia Space – joint venture tra Thales, 67%, e Leonardo, 33%– per sviluppare un sistema dimostrativo per i servizi in orbita. Il consorzio formato da Thales Alenia Space, Leonardo, Telespazio, Avio e D-Orbit avrà come obiettivo quello di sviluppare un veicolo robotico autonomo con capacità operative avanzate capace di operare in orbita ed estendere la vita dei satelliti.
Missione In Orbit Servicing
L’ambito è quello degli In Orbit Servicing (IOS), Thales Alenia Space sarà mandataria di un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI) che sarà impegnato nella missione dimostrativa in orbita bassa nata su iniziativa del Governo italiano e finanziata con fondi del Pnrr. Il dimostratore sarà pronto al lancio entro il 2026 .
Il numero di satelliti intorno alla Terra è destinato a crescere per le esigenze legate alla geo-localizzazione, alla connettività fino alle previsioni meteorologiche e al monitoraggio ambientale. Thales Alenia Space sta sviluppando soluzioni di assistenza in orbita per andare incontro alle esigenze operative dei satelliti.«Questa missione è la sintesi dell'esperienza e delle competenze di realtà da sempre protagoniste in progetti spaziali complessi – ha dichiarato Massimo Claudio Comparini, ad di Thales Alenia Space Italia – , nonché delle nuove aziende spaziali emergenti, caratterizzate da un approccio più agile».
Per affrontare questa sfida l’industria italiana utilizzerà la sua esperienza multidisciplinare su lanciatori, infrastrutture satellitari, robotica, rilevamento, intelligenza artificiale e infine sistemi di rientro atmosferico. «Il lavoro sinergico tra gli attori coinvolti permetterà di promuovere una tecnologia tutta italiana al servizio dello sviluppo dell'economia spaziale del nostro paese» aggiunge l’ad Comparini.
Le attività di In-Orbit Servicing rappresentano un cambiamento di paradigma perché renderanno più sostenibili le attività nello spazio, lavorando su scalabilità e flessibilità di sistema come mai accaduto in passato. La possibilità poi di fornire possibilità di manutenzione e aggiornamento in orbita sui satelliti cambierà anche approccio alla progettazione dei satelliti stessi.
I protagonisti
La missione dimostrativa testerà le tecnologie abilitanti per le future missioni di assistenza in orbita eseguendo diverse operazioni robotiche sui satelliti già in orbita, dal rifornimento alla riparazione o la sostituzione di componenti, fino a trasferimento orbitale e rientro atmosferico.Queste operazioni saranno eseguite da un braccio robotico, sviluppato da Leonardo in collaborazione con SAB Aerospace, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
Telespazio, insieme ad Altec, sarà responsabile della progettazione, dello sviluppo e della validazione del segmento di terra della missione dimostrativa. Avio svolgerà le attività di progettazione e sviluppo del Modulo di Supporto Orbitale e di Propulsione per gli stadi orbitali. La società di logistica spaziale D-Orbit gestirà tutte le attività relative alla piattaforma satellitare target, che si basa sulla piattaforma ION (InOrbit NOW) di proprietà dell'azienda, e sul sistema di rifornimento, con il trasferimento di un fluido dal satellite gestore al satellite target.
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