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Banche, siglato il rinnovo del credito cooperativo: aumento di 190 euro per 36mila dipendenti

Federcasse e Fabi, First, Fisac, Uilca e Ugl credito hanno trovato un accordo che rafforza l’area contrattuale, la formazione e definisce la nuova cornice su premio di produttività e smart working

di Cristina Casadei

3' di lettura

I 36mila bancari delle Bcc avranno un aumento di 190 euro, 150 in agosto e 40 in ottobre, dopo che Federcasse e Fabi, First Cisl, Fisac Cgil Uilca e Ugl credito hanno siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle banche di credito cooperativo, scaduto nel 2019. È il primo dopo la riforma del credito cooperativo 2016-2018 con cui è coerente.

Formazione e smart working

Tra i punti più rilevanti del nuovo contratto c’è l’ampliamento e il rafforzamento dell’area contrattuale, l’aumento di dieci ore di formazione che passano quindi da 50 a 60 per tutto il personale, la creazione di una cornice di riferimento nazionale dello smart working fino a un massimo di 10 giorni con diritto alla disconnessione e retribuzione invariata per il lavoratore, con previsione del buono pasto.

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Il fondo per l’occupazione

Il contratto stabilisce inoltre la costituzione del Foc anche per i bancari Bcc, il miglioramento e l’aggiornamento dei profili inerenti la conciliazione dei tempi di vita/lavoro, istituzione della commissione per le politiche di inclusione. Inoltre definisce anche il nuovo valore di produttività per gli incrementi economici a livello di gruppo azienda. In particolare il premio di produttività verrà determinato con la contrattazione di 2° livello e calcolato sulla base di due quote distinte, una, pari all’80%, determinata dal bilancio di ogni singola Bcc, e la seconda, pari al 20%, che tiene conto del bilancio di gruppo di appartenenza.Inoltre vengono estese le tutele dei lavoratori nell’esercizio delle funzioni e prevede 1.500 euro di contributo annuale per ciascun famigliare portatore di handicap.

Rafforzati i contributi aziendali ai fondi complementari

A nuove commissioni nazionali sono stati demandati i temi della salute e sicurezza e il sistema di classificazione del personale e dei profili professionali, mentre un organismo nazionale bilaterale e paritetico si occupera dell’impatto delle nuove tecnologie e della digitalizzazione del credito cooperativo. Migliora la contribuzione aziendale, dello 0,35%, a carico azienda per la Cassa mutua e dello 0,20% per la previdenza per gli assunti ante 2000 e 0,30% per quelli assunti dopo il 2000.

Federcasse e la coerenza con la riforma delle Bcc

Matteo Spanò, vicepresidente di Federcasse e presidente della Delegazione sindacale, della quale fanno parte esponenti delle Federazioni Locali e delle Capogruppo Iccrea e Cassa Centrale, spiega che «l’accordo interviene in uno scenario generale complesso» e «completa l’evoluzione del quadro della contrattazione collettiva rendendolo coerente con l’attuazione della Riforma del Credito Cooperativo 2016-2018. Contiene misure che confermano la centralità dei nostri collaboratori e collaboratrici grazie alla modernizzazione delle discipline sull’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro, all’introduzione di nuove tutele che promuovono la genitorialità e tengono conto delle esigenze di cura dei lavoratori-lavoratrici e dei loro familiari». Sul capitolo della retribuzione di produttività su cui ci sono stati momenti di forte frizione, «siamo soddisfatti delle innovazioni - aggiunge Spanò -: abbiamo voluto e saputo coniugare le esigenze della coerenza mutualistica, della sostenibilità e della produttività».

La soddisfazione dei sindacati

Per il segretario nazionale degli autonomi dellla Fabi (che ha la maggioranza assoluta nel credito cooperativo), Luca Bertinotti, «è una carta d’identità che dà nuova e piena valenza e biodiversità ad un settore del credito cooperativo che può guardare a testa alta e con una visione chiara al proprio futuro di lavoratrici e lavoratori. Va sottolineato l’intervento deciso e decisivo del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, che, riunendo tutte le strutture sindacali Fabi dei gruppi Iccrea, Ccb e Ips Raiffeisen, a Roma, il 22 marzo scorso, ha dato la scossa e la carica per spronare e accelerare il processo relativo al confronto negoziale». L’accordo «conferma la centralità e il valore che da sempre rappresenta il contratto collettivo nazionale di lavoro - commenta il segretario nazionale di First Cisl Pierpaolo Merlini -. Diversi gli istituti contrattuali riformati, tra cui quelli relativi all’area contrattuale, al premio di produttività, al part time e alla formazione, ioltre al lavoro agile». Per Susy Esposito della segreteria nazionale Fisac-Cgil, si valorizza la specificità del credito cooperativo, «prevedendo istituti volti a rafforzare la centralità della persona e la massima inclusività». Inoltre, prosegue Esposito «pone attenzione alle garanzie occupazionali, potenzia il welfare contrattato e adegua le retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori».


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