Decisione del sindaco Melucci

Contro l'inquinamento Ilva oggi scuole chiuse nel rione Tamburi a Taranto

di Domenico Palmiotti

3' di lettura

Il vento oggi non flagella più come ieri e l'altro ieri il quartiere Tamburi di Taranto, vicinissimo all'Ilva, la più grande acciaieria europea. È una giornata di sole, la temperatura si è anche innalzata di poco, ma nel rione le scuole oggi sono comunque chiuse. Niente lezioni per bambini e ragazzi. È infatti scattata ugualmente la prima delle misure annunciate ieri dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, per contrastare gli effetti del Wind Day, ovvero l'eccesso di vento che provoca, dall'area del siderurgico, il sollevamento e il trasporto, verso il quartiere Tamburi, delle polveri minerali stoccate all'aperto dall'Ilva per la produzione dell'acciaio.

«Certo, la giornata si presenta migliore sotto il profilo meteo ma l'Arpa Puglia ieri ci aveva comunque segnalato il Wind Day e noi, al punto in cui siamo, dovevamo dare un segnale politico chiaro» commenta il vice sindaco e assessore all'Ambiente, Rocco De Franchi.

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È infatti la prima volta che il Comune di Taranto dispone la chiusura delle scuole del rione a causa dell'inquinamento. Che in questo caso si distingue proprio per la concentrazioni delle polveri, in cielo grigio ed aria irrespirabile. Almeno così lunedì e ieri. Sinora, col protocollo di Arpa Puglia e Asl Taranto, nelle giornate di Wind Day, molto frequenti a Taranto, sono scattate soprattutto misure precauzionali. Per esempio, alle scuole e alle famiglie residenti ai Tamburi è stato consigliato di non areare gli ambienti e di tenere le finestre chiuse negli orari di maggiore ventosità. Mai il Comune aveva disposto la chiusura delle scuole. Che sarà ripetuta, annuncia il sindaco, ogni qualvolta si verificherà il Wind Day. La chiusura degli istituti e lo stop alle lezioni, oltreché formalizzato con ordinanza del sindaco, è stata annunciata sin da ieri sera anche attraverso i tabelloni luminosi della viabilità posti nei punti di snodo e di alto transito della città.

L'intervento per le scuole si inserisce, precisa il Comune, in una revisione delle regole alla base del protocollo dei Wind Day. Tale protocollo, risalente ad alcuni anni fa, prevedeva tra l'altro, proprio per contrastare lo spolverio, la diminuizione dell'altezza dei cumuli delle materie prime siderurgiche nei parchi minerali all'aperto, la bagnatura con sostanze filmanti, per trattenerne la volatilità, degli stessi cumuli, la bagnatura delle piste di transito dei mezzi adibiti al trasporto nell'area dei parchi minerali e altri accorgimenti. Il Comune vuole adesso rivedere e rendere più stringenti queste regole. Ma il sindaco di Taranto ha alzato il tiro sull'Ilva annunciando il ricorso al Tar del Lazio contro il Dpcm (Decreto presidente Consiglio dei ministri) che approva il piano ambientale Ilva a seguito della proposta fatta dalla nuova società acquirente, Am Investco Italy di Arcelor Mittal e Marcegaglia. Nel ricorso, il Comune sarà affiancato e sostenuto dalla Regione Puglia scesa in campo col governatore Michele Emiliano.

La decisione di Melucci di impugnare il Dpcm Aia (Autorizzazione integrata ambientale) Ilva se da un lato ha raccolto il consenso degli ambientalisti, dall'altro vede la disapprovazione del Governo che con i ministri Gian Luca Galletti (Ambiente) e Carlo Calenda (Sviluppo economico) ricorda al sindaco di Taranto che proprio quel Dpcm avversato, contiene la prescrizione, al nuovo investitore, di far coprire il parco minerali in 36 mesi nonché tutti gli altri interventi di risanamento ambientale dal valore di oltre un miliardo. E fonti vicine all'Ilva aggiungono che proprio durante l'amministrazione straordinaria sono state completate le operazioni preliminari, tra conferenze dei servizi, progettazioni e rilascio delle autorizzazioni, per avviare la copertura del parco minerali. L'opera può dunque partire a carico di Am Investco che, per non allungare i tempi, si osserva, ha recepito il progetto già in cantiere.

Intanto, la mossa del sindaco di Taranto incassa un primo risultato politico. Da fonti comunali si apprende che oggi Melucci e Calenda si sono sentiti al telefono. Melucci ha detto al ministro che è dovere di un sindaco preoccuparsi della salute dei cittadini. Calenda si è impegnato ad ascoltare il sindaco di Taranto a margine dell'incontro del 31 ottobre al Mise, quando riprenderà il negoziato con Am Investco Italy. Non è proprio la partecipazione al tavolo delle trattative chiesta da Melucci ed Emiliano, ma si apre quantomeno un canale di dialogo.

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