Coppa, flute o calice da bianco: ecco con quale bicchiere bere le bollicine e perché
Ormai la prassi è servire i vini spumanti nei recipienti adatti al vino bianco fermo, ma la coppa e la flute rimangono più adatte per apprezzare aromi e perlage
di Cristiana Lauro
1' di lettura
Il trend parla chiaro: oggi i vini spumanti si servono nel calice da vino bianco; nel caso di millesimati da lungo invecchiamento, addirittura in quello più ampio da vino rosso. Insomma la flûte ultimamente viene utilizzata quasi più per la mixology che nelle mescite di vino o al ristorante.
In realtà la flûte sarebbe il bicchiere indicato dal protocollo dei sommelier in quanto permette di controllare il perlage, ovvero la catenella di bollicine di anidride carbonica che si rincorrono finemente salendo in superficie.
Tuttavia può risultare scomodo per i nasi ingombranti, infatti da ultimo si privilegia l’uso dei bicchieri da vino bianco.
Poi ci sono gli irriducibili della “coppa Champagne”, fra cui la sottoscritta. Siamo sopravvissuti alla Rivoluzione Francese seguendo idealmente Madame de Pompadour, difficilmente cambieremo!
Nella speranza che la mia facezia sia letta con indulgenza, vi ricordo – con una nota un po’ più didattica – che la coppa non sacrifica il perlage, anzi lo esalta in superficie e, inoltre, favorisce la percezione dei sentori aromatici.
Insomma, a ognuno il suo calice che vi ricordo di sollevare sempre dallo stelo e mai dalla coppa. Sarebbe una cafonata.
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