Coppa del Mondo di Triathlon a Roma: buona la prima
Nina Eim e Vasco Villaca trionfano a Roma. Tre azzurri nei primi dieci nel circuito dell’Eur e un’organizzazione perfetta grazie al lavoro di squadra
di Riccardo Barlaam
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Buona la prima. La tappa a Roma della Coppa del Mondo di Triathlon è stata un successo. La gara, su distanza sprint, ad alto tasso di adrenalina, si è svolta su un percorso tecnico e muscolare, con il meglio del triathlon mondiale a sfidarsi all’ultimo secondo, per la prima volta nella Città eterna. Il percorso della bici e della corsa si sviluppava attorno al Laghetto dell’Eur, reso balneabile per l’occasione, dove si è svolta la frazione nuoto.
Location quella dell’Eur che si è dimostrata una cornice perfetta sia in termini di sicurezza del percorso e che per la logistica e la complessa organizzazione legata alle varie transizioni della gara, ma anche per l’ospitalità e il calore con cui gli appassionati di triathlon italiani hanno accolto tutti gli atleti per questa gara del circuito della World Triathlon Cup (WTC), per la prima volta in Italia, che metteva in palio punti preziosi per gli atleti in cerca di una qualificazione per le Olimpiadi di Parigi 2024. Questo il calendario delle Olimpiadi di Parigi per il triathlon: il 30 luglio si svolgerà la gara uomini e il 31 quella delle donne, mentre la staffetta a squadre il 5 agosto prossimo.
Gli atleti presenti a Roma, il meglio del triathlon mondiale, provenivano da 28 nazioni. Le prime a partire sono state le 46 atlete della prova femminile alle nove in punto. La gara è stata velocissima. La distanza sprint prevedeva 750 metri di nuovo nel Laghetto dell’Eur (1 giro), per poi affrontare la frazione dei 20 chilometri di ciclismo in un percorso duro e muscolare (4 giri da 5 km), con uno strappo in salita e una discesa tecnica, dove non sono mancate le cadute, passando per l’obelisco di Marconi, il Palazzo della Civiltà Italiana e la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, per finire con i 5 chilometri di corsa multilap (2 giri da 2,5 km), in un circuito che girava attorno al Laghetto dell’Eur.
Le ragazze sono uscite dall’acqua in una frazione velocissima, sotto ai 10 minuti: l’italiana Bianca Seregni con la belga Jolien Vermeylen e l’altra azzurra Alice Betto, appena rientrata nel circuito World triathlon dopo la maternità, sono state le prime tre a uscire dall’acqua. Determinante è stata la frazione ciclistica, con i 4 giri micidiali a tutta per lo strappo verso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, in cima al colle dell’Eur. Si è creato un terzetto davanti con la belga Vermeylen, la francese Mathilde Gautier e l’inglese Olivia Mathias che ha guadagnato 20-25 secondi sul primo gruppo inseguitore di una quindicina di atlete tirato per quasi tutta la gara dall’italiana Verena Steinhauser, tra le più forti atlete al mondo nella frazione bici, con le altre due azzurre in gruppo. Con questa situazione si è arrivati alla seconda transizione: la corsa.
La prima a uscire per la frazione corsa è stata la belga Vermeylen, sempre davanti in questa gara sino all’ultimo giro, quando è passata al comando la favorita tedesca Nina Eim, con il pettorale numero uno: la tedesca ha imposto un ritmo di corsa molto elevato, ha recuperato e superato la belga ed è andata a vincere la prima edizione della Roma WTC, fermando il cronometro a 59 minuti e 26 secondi, al termine di una gara tiratissima resa più dura dalle salite e la velocità dell’ultima frazione di corsa sotto un sole che cominciava a farsi sentire. Seconda l’altra tedesca Marlene Gomez-Goggel. Terzo gradino del podio per la svizzera Cathia Schar. E al quarto posto, premio combattività, per la belga Vermeylen. Seguita dalla spagnola Noelia Juan e dalla francese Audrey Merle.
Un buon settimo e ottavo posto, rispettivamente, per Verena Steinhauser e Alice Betto, nonostante la caduta in bici al primo giro. Completano il quadro le altre due azzurre Bianca Seregni, 13esima con qualcosa da sistemare – anche lei è caduta correndo sull’erba nell’uscita dalla prima frazione - ma tanta possibilità di fare bene da qui a Parigi e la giovanissima Angelica Prestia che ha chiuso in 24 esima posizione.
La starting list della gara maschile era più numerosa, con 65 atleti al via. Partenza a mezzogiorno. Con la temperatura che sfiorava i 30 gradi. Nella frazione nuoto velocissima il primo ad uscire dall’acqua è stato il giovane Nicolò Strada assieme al forte trentino Gianluca Pozzatti. Gli azzurri sono partiti subito forte: gareggiare in casa dà qualcosa in più, evidentemente. Nella frazione ciclistica che è stata velocissima gli atleti si sono divisi in due gruppi, separati anche qui da una manciata di secondi, con tre azzurri nel primo gruppo: Strada, Pozzatti e Alessio Crociani. Più indietro Michele Sarzilla, partito nella top ten per i buoni piazzamenti di questa stagione, ma in difficoltà a tenere il ritmo dei migliori, e Nicola Azzano.
La frazione bike è proceduta ad alto ritmo ma sono arrivati tutti vicini. Si è deciso tutto negli ultimi 5 km di corsa, sotto un sole agostano: le condizioni di tempo che probabilmente ci saranno il prossimo anno nella prova olimpica di Parigi. Il giovane portoghese Vasco Vilaca, favorito dal pronostico con il pettorale numero uno, si porta subito avanti con una progressione violenta a cui nessuno degli atleti riesce a resistere verso la fine del primo giro e chiude la gara a mani alzate, crolla a terra subito dopo il traguardo, primo classificato in 53’ e 39 secondi, una manciata di secondi davanti al belga Arnaud Mengal e al tedesco Simon Henseleit.
Tra gli azzurri chiude nei primi dieci Alessio Crociani in 54:06, e buon 12esimo Gianluca Pozzatti in 54:12, forse il più in forma tra gli azzurri, penalizzato da una caduta in bici al termine della seconda frazione, arrivato al traguardo con delle escoriazioni a una gamba. Gli altri azzurri sono arrivati così: Nicolò Strada 18esime, Michele Sarzilla 23esimo e Nicola Azzano 31esimo.
Il bilancio per questa prima volta del triathlon mondiale è positivo con una macchina organizzativa che ha funzionato alla perfezione grazie al gioco di squadra tra federazione, Coni e istituzioni nazionali e locali, come ha rimarcato il presidente Fitri Riccardo Giubilei.
Tre azzurri comunque nei primi dieci fanno ben sperare in vista di Parigi. Questa l’analisi del direttore tecnico della nazionale Simone Biava dopo la gara di Roma: «Gianluca Pozzatti nell’ultimo giro è scivolato al giro di boa t2 in fondo a bici, si è rialzato subito e riuscito a rimontare ma quella caduta ha compromesso la gara. Era quello che stava meglio di tutti. E’ riuscito a risalire delle posizioni ma di più non poteva fare perché la caduta è avvenuta proprio nel momento decisivo prima della corsa, nello stesso punto, il giro della boa a fine discesa dove è caduta anche Alice Betto. Bene ha fatto Crociani che ha sempre gestito in maniera equilibrata tutte le frazioni. Ed ha preso un significativo piazzamento tra i primi dieci. Va citata anche l’ottima prova di Nicolò Strada, uscito primo dall’acqua e sempre all’attacco in bici che ha pagato un po’ nella corsa, però è un ragazzo che sta crescendo bene.Bene anche le ragazze. Senza quell’errore di Alice Betto che è caduta in bici al giro di boa dopo la discesa forse sarebbe stata più vicina alle fuggitive e invece è stata riassorbita dal gruppo. Ha fatto una buona corsa, non eccezionale come ci aspettavano. Verena Stenhauser bene, in un periodo un po’ complicato, mancava qualcosina per il podio ma era lì . Due ragazze nelle 10 è il risultato di una squadra compatta. Bianca Seregni ha fatto una grande frazione di nuoto, come Nicolò Strada è mancata nella bici. E nella salita dal lago è scivolata sull’erba. Però è un processo di crescita come quella di Angelica Prestia, che non dimentichiamo è una classe 2002. Siamo soddisfatti abbiamo degli atleti che stanno crescendo. E in prospettiva per i colori azzurri è buona cosa».
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