Coppie d’amore, arte e avanguardia
di Nicol Degli Innocenti
3' di lettura
Il mito del genio solitario, che crea capolavori in splendido isolamento, non ha fondamenta nella realtà. Il processo creativo di ogni artista è stimolato, accentuato, completato e perfezionato dal rapporto con gli altri e in particolare con la persona amata. Per dimostrare questa teoria, la Barbican Art Gallery a Londra ha organizzato una mostra che esamina il ruolo che il rapporto di coppia ha giocato nell'opera di oltre quaranta artisti della prima metà del Ventesimo secolo.
La mostra vuole chiaramente anche sfatare un altro mito, che relega la donna nel ruolo passivo di musa che ispira il geniale artista uomo a creare le sue grandi opere. Nelle coppie di artisti in mostra il ruolo della donna è decisamente attivo, come fonte spesso determinante di ispirazione, oltre che sostegno pratico e psicologico. Anche nei casi in cui l'artista uomo è più famoso della donna – come Pablo Picasso e Dora Maar, fotografa surrealista - l'importanza della donna è sottolineata.
Nel caso di Filippo Tommaso Marinetti è lo stesso artista che sottolinea il talento della moglie Benedetta Cappa , artista poliedrica. “Ammiro il genio di Benedetta, mia eguale e non discepola,” scrisse. Solo di recente però il ruolo della Cappa nel movimento futurista è stato pienamente riconosciuto con mostre personali negli Stati Uniti.
Gustav Klimt è assai più celebre di Emilie Floge, ma gli originali disegni per tessuti della stilista hanno indubbiamente influenzato le decorazioni e gli sfondi dei quadri di Klimt. Camille Claudel è partita come assistente di Auguste Rodin, diventando poi amante e scultrice di grande talento, soggiogata come amante ma libera come artista.
L'amore per l'artista brasiliana Maria Martins era riuscito a stanare l'eremita Marcel Duchamp, ma lei aveva poi preferito seguire la sua carriera di scultrice invece di vivere all'ombra del genio di lui. La passione del surrealista Man Ray per Lee Miller è evidente nelle foto del suo corpo, un'ossessione erotico-artistica dalla quale la Miller si è poi svincolata per seguire la propria importante carriera di fotografa.
Non è sempre solo l'arte che unisce queste coppie. Frida Kahlo e Diego Rivera, sposati per trent'anni e notoriamente reciprocamente infedeli, erano uniti dall'amore coniugale e dalla passione per l'arte ma forse ancora di più dall'ideologia comunista e dall'impegno politico.
Le coppie non sono tutte eterosessuali, e non sono neanche tutte coppie nel senso comune del termine. Salvador Dalì e Federico Garcìa Lorca, ad esempio, sono inclusi nella mostra anche se non è certo che siano stati amanti. Indubbio invece l'amore durato una vita tra Claude Cahun e Marcel Moore, due artiste e fotografe che dagli anni Venti hanno lavorato insieme tutta la vita e alla morte si sono fatte seppellire insieme.
Una sezione è dedicata al circolo artistico lesbico “Il tempio dell'amicizia” a Parigi negli anni Venti e Trenta, frequentato da artiste, scrittrici e fotografe come Romaine Brooks, Ida Rubinstein, Radclyffe Hall, Gertrude Stein e Tamara de Lempicka. Il celebre romanzo di Virginia Woolf “Orlando”, pubblicato nel 1928, era stato ispirato dal suo rapporto amoroso con la scrittrice Vita Sackville-West, ma la mostra sottolinea anche l'importanza del rapporto creativo con il marito, l'editore Leonard Woolf.
Ogni coppia ha una sala dedicata in questa grande mostra su due piani e la storia del loro amore – platonico, passionale, ossessivo, convenzionale, passeggero, duraturo, distruttivo, creativo che fosse - è raccontata con quadri, sculture, disegni, fotografie, oggetti e lettere originali.
“Abbiamo cercato di dare una nuova interpretazione alla storia dell'arte convenzionale, concentrandoci sull'importanza della collaborazione e dei rapporti più intimi e personali, - spiega Jane Alison, head of visual arts del Barbican. – È una mostra sull'arte moderna e l'amore moderno.”
Modern Couples: Art, Intimacy and the Avant-garde. Fino al 27 gennaio 2019, Barbican Art Gallery, Londra . www.barbican.org.uk
#ModernCouples @barbicancentre
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