Coronavirus: in Cina oltre 2.200 morti. Vendite auto a picco: -92%
Usa, salgono a 34 gli infetti
Sono saliti almeno a 34 gli americani contagiati dal coronavirus COVID-19. Lo hanno comunicato i Centri per il controllo e la prevenzione delle
malattie (Cdc), precisando che 21 contagi sono stati identificati in persone rimpatriate dal dipartimento di Stato, e 13 in viaggiatori ammalatisi negli Usa dopo il loro ritorno in patria dall'estero.
«Stiamo tenendo separate le statistitiche relative ai rimpatriati perche' riteniamo che questi casi non rappresentino cio' che accade realmente nel territorio Usa al momento”, ha detto Nancy Messonnier, direttore del Centro per le immunizzazioni e malattie infettive dei Cdc. Gli esperti dei Cdc si aspettano ulteriori infezioni tra gli americani che erano stati tenuti in quarantena a bordo della Diamond Princess: “Sono persone considerata ad alto rischio”, proprio perche' sono state nelle vicinanze di passeggeri infetti sulla nave, ha aggiunto Nancy Messonnier, confermando che il coronavirus rappresenta una “forte minaccia alla salute pubblica”Positivi 11 americani evacuati da Diamond
Sono positivi al coronavirus 11 dei 13 americani evacuati dalla Diamond Princess, in osservazione da alcuni giorni all'ospedale dell'Università del Nebraska. La conferma della sospetta infezione con il virus cinese dei passeggeri sbarcati - dopo due settimane sulla nave bloccata in Giappone - è venuta dallo stesso ospedale: i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno verificato i primi risultati delle analisi condotte dai laboratori del Nebraska sui passeggeri ed hanno confermato 11 infezioni.
La maggior parte dei contagiati ha sintomi lievi ed altri non ne hanno per nulla. Non c'era chiarezza sullo status dei contagi tra gli americani ricoverati dopo essere stati evacuati - spiega una nota dell'ospedale - alcuni erano risultati positivi già dai test in Giappone ma la situazione di altri era confusa.Scalfarotto, l'impatto sull’export ci sarà
«Un impatto del coronavirus sicuramente ci sarà» sul commercio estero perché «siamo dentro le filiere globali del valore, ma il problema vero è che non sappiamo questa emergenza quanto durerà»: lo ha detto il sottosegretario agli Affari Esteri Ivan Scalfarotto in un incontro con la stampa italiana a Berlino, in occasione della sua missione nella capitale tedesca. «Per esempio la prossima settimana si apre a Milano la più grande fiera dell'occhialeria al mondo e si aspettavano una serie di espositori cinesi che non ci saranno», ha continuato il sottosegretario.
Con il coronavirus «stiamo vedendo in vitro un caso di protezionismo causato da un evento improvviso e ci stiamo rendendo conto di quanto per l'Italia la chiusura improvvisa di un mercato diventi un problema, perché siamo un paese di grande esportazione» e «questo se lo ricordino i protezionisti di casa nostra», ha aggiunto il sottosegretario.
«Siamo il settimo paese esportatore al mondo, il quinto per avanzo della bilancia commerciale, siamo un paese trasformatore, non siamo un paese di materie prime, noi vendiamo il manufatto» e quindi il venir meno di un mercato è un problema, ha continuato Scalfarotto.
Ministero Salute: quarantena fiduciaria per chi torna dalla Cina
L'ordinanza sulla quarantena fiduciaria firmata oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza, riguarda «tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall'epidemia, come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità». L'Autorità sanitaria territorialmente competente provvederà, precisa il ministero in una nota, «all'adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizioni ostative, «di misure alternative di efficacia equivalente», cioè di soluzioni alternative come l'ospedale o altre strutture adeguate. «Vige l'obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette» aggiunge il ministero che conclude: «Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell'Ordinanza».
Su Diamond Princess casi asintomatici prima della quarantena
Una «notevole trasmissione» del coronavirus sarebbe avvenuta a bordo della nave Diamond Princess prima che venisse adottata la quarantena: lo indica l'analisi condotta dall'Istituto giapponese per le malattie infettive (Niid) sul focolaio dell'infezione a bordo della nave da crociera ancorata nel porto di Yokohama e riportata dalla Società internazionale degli infettivologi (Isid). Considerando il numero dei casi confermati dall'inizio del focolaio, «c'è una chiara evidenza - rileva il Niid - che la sostanziale trasmissione della Covid-19 sia avvenuta prima che venisse adottata la quarantena», il 4 febbraio scorso. Il declino nel numero dei casi confermati implica inoltre che «le misure di quarantena sono state efficaci nel ridurre i contagi fra i passeggeri». Utili anche i test fatti prima dello sbarco, che hanno permesso di ricostruire la rete dei contatti.
Autorità: in Iran lavoratori cinesi fonte del contagio
La fonte del contagio di coronavirus in Iran viene attribuita da fonti ufficiali a lavoratori cinesi a Qom che hanno effettuato diversi viaggi da e per la Cina dopo la diffusione del virus nel paese asiatico. A sottolinearlo una funzionaria del ministero iraniano della Salute, Minou Mohraz, citata dall'Irna. Nonostante le critiche sul mantenimento di voli dall'Iran verso la Cina e viceversa, il governo di Teheran ha tenuto la rotta attiva come “aiuto umanitario”.
Politburo cinese: massimo sforzo per tutelare Pechino
Il Politburo del Partito comunista cinese, riunitosi oggi sotto la guida del presidente Xi Jinping, ha ribadito l'impegno a mettere in campo «tutti gli sforzi per il controllo dell'epidemia a Pechino». Ieri in un ospedale nel centro della città sono stati accertati 36 nuovi casi, in rapido aumento dai 9 delle ultime due settimane, alimentando i timori di una potenziale esplosione di infezioni. Nella capitale sono aumentati aree cordonate, presenza della polizia e controlli per la misurazione della febbre all'ingresso di centri commerciali e luoghi pubblici.
Il Kenya non evacuerà studenti da Wuhan per per evitare contagio
Gli studenti keniani che vivono a Wuhan, epicentro dell'epidemia di coronavirus, è meglio siano lasciati nella città cinese per ridurre al minimo il rischio di diffusione della malattia. Lo ha detto via Twitter il portavoce del governo keniano Cyrus Oguna, annunciando uno stanziamento di 108.728 dollari per il rifornimento di cibo destinato agli studenti. Il portavoce ha aggiunto che la possibilità di rimpatriare gli studenti è ancora aperta, ma il governo prenderà una decisione «oggettiva» al riguardo: «Siamo un governo responsabile che guarda le cose da una prospettiva razionale e non emotiva. Affrontiamo le questioni da una prospettiva oggettiva», ha concluso Oguna.
Oms: «preoccupati» per l’Iran, 18 casi e 4 morti
«Siamo preoccupati per l'aumento di casi di coronavirus in Iran dove ci sono 18 casi e quattro morti». Lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel bollettino da Ginevra assicurando che
l'Oms «sta fornendo all'Iran i kit per i test». A parte la nave Diamond Princess, ha sottolineato - è la Corea del Sud «il Paese con il maggior numero di casi fuori dalla Cina». «Stiamo lavorando in stretta collaborazione con il governo per capire a pieno le dinamiche di trasmissione che hanno portato a questi aumento».
Studio cinese: potenzialmente infettivi anche pazienti asintomatici
La quantità di coronavirus presente nel naso e nella gola dei pazienti asintomatici può raggiungere livelli paragonabili a quelli dei malati con sintomi, rendendoli potenzialmente infettivi. Lo indica uno studio cinese condotto su 18 pazienti, di cui uno asintomatico. I risultati, pubblicati in una lettera al New England of Medicine, dimostrano che la quantità di virus raggiunge il picco subito dopo la comparsa dei primi sintomi, con livelli più alti nel naso che in gola.
Morto un altro medico a Wuhan
Un medico cinese di 29 anni è morto a Wuhan dopo aver contratto il coronavirus. Lo riferisce il Guardian. Peng Yinhua si era ammalato lavorando “in prima linea” per contenere l'epidemia, al reparto di terapia intensiva del First People's Hospital, hanno spiegato le autorità sanitarie locali. I media statali avevano reso noto che il medico aveva ritardato il matrimonio per continuare a lavorare. Era stato ricoverato il 25 gennaio, ma dopo alcuni giorni era peggiorato. Migliaia di medici sono stati contagiati finora, almeno altri sei sono morti.
Cina: «L'andamento dei contagi è sotto controllo»
L'epidemia di COVID-19 mostra una «positiva tendenza alla diminuzione dei nuovi casi d'infezione in Cina continentale». Lo dice il vicedirettore della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, Zeng Yixin, secondo il quale «l'andamento dei contagi è sotto controllo». Secondo il dirigente, che ha esposto i dati in conferenza stampa, i casi confermati in tutto il Paese, gli ulteriori contagi al di fuori dello Hubei e quelli nel capoluogo Wuhan, epicentro dell'epidemia, così come in altre località della provincia, hanno registrato tutti un calo graduale.
Fontana: nessuno pensa di chiudere le città
«Nessuno pensa di chiudere le città ma faremo delle valutazioni sui locali pubblici, sugli eventi che si verificano in quel territorio». Così il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Abbiamo in mente misure» da proporre al ministro della Salute Roberto Speranza, appena arrivato a Milano, ha aggiunto, spiegando che «bisogna essere seri ma non drammatizzare e diffondere il panico».
Partito dal Giappone volo con 19 italiani
È decollato poco fa da Tokyo l'aereo con i 19 italiani sbarcati dalla nave Diamond Princess. Il volo, organizzato dall'Unità di Crisi della Farnesina e operato dal COI-Difesa, farà scalo a Berlino per arrivare nelle prime ore di domani a Roma. Oltre agli italiani, riporterà a casa anche 18 cittadini di vari Paesi dell'Ue che raggiungeranno le rispettive capitali. I passeggeri a bordo dell'aereo sono stati sottoposti a screening pre-partenza dal team medico della Difesa presente sul posto sin da martedì e sono tutti risultati negativi al virus.
Zelensky: «Gli attacchi a bus sono roba da Medioevo»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato e definito «medievali» gli attacchi in Ucraina ad alcuni pullman che trasportavano delle persone rimpatriate dalla Cina per il coronavirus. «Continuiamo a dire che l’Ucraina è Europa - ha dichiarato Zelensky - ma devo dirvi che, purtroppo, ci siamo comportati come nell’Europa medievale. Non dimentichiamo che siamo tutti persone e non meglio non dico cosa».
L’Iraq chiude la frontiera con l’Iran
Crescono le misure di prevenzione da parte di Paesi vicini dopo l’aggravamento del focolaio di coronavirus (Covid-19) in Iran. L’Iraq ha annunciato nelle scorse ore la chiusura temporanea delle sue frontiere con la Repubblica islamica, mentre la compagnia di bandiera del Kuwait ha sospeso i voli verso l'Iran. Anche l’Armenia sta pensando a misure restrittive. Stamani, il ministero della Salute di Teheran ha aggiornato il bilancio ufficiale con altre 2 vittime, che portano a 4 il totale, e altri 13 contagi, che si aggiungono ai 5 confermati in precedenza.
In Cina i contagiati sono oltre 75mila
La situazione al 21 febbraio, a un mese dallo scoppio dell’emergenza mondiale. Il 21 febbraio l’Italia conferma 3 casi. I casi confermati nel mondo sono 75.748 casi confermati per il nuovo coronavirus nel mondo dall'inizio dell'epidemia. Di questi, 74.675 casi confermati in Cina. Situazione casi confermati in Europa: 47 casi confermati (incluse Russia e Gran Bretagna).
Seoul: oltre 200 casi ma situazione «gestibile»
La Corea del Sud ha reso noti altri 48 casi di coronavirus, facendo salire il totale a 204: il Korea Center for Disease Control and Prevention (Kcdc) ha assicurato che la situazione è “gestibile”, malgrado i contagi si siano quadruplicati in soli tre giorni. Diverse decine di nuove infezioni sono legate alla Chiesa di Gesù Shincheonji, a Daegu. Il sindaco della quarta città del Paese, con 2,5 milioni di abitanti, ha detto che 135 membri della congregazione hanno i sintomi del virus, mentre sono in corso le ricerche di altre 57 persone.
Codogno, in quarantena 60 persone a contatto con 38enne
Sono una sessantina le persone che sarebbero entrate in contatto con il 38enne ricoverato a Codogno: per loro scatterà la quarantena, secondo quanto si apprende da un’agenzia di stampa. Non è ancora stato definito se i giorni sotto controllo sanitario verranno trascorsi in una struttura ad hoc o nelle proprie abitazioni.
Codogno, 38enne ricoverato in prognosi riservata
È in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria, il trentottenne ricoverato all'ospedale di Codogno (Lodi), che è risultato positivo al coronavirus. Le sue condizioni sono ritenute «molto gravi». Il collega rientrato dalla Cina - il possibile “paziente zero” - è stato accompagnato al Sacco di Milano dove si trova in isolamento.
Facebook e Sony rinunciano alla Game Developers Conference
A causa dei rischi legati al coronavirus, Sony e Facebook hanno annunciato che non prenderanno parte alla Game Developers Conference (Gdc), la conferenza degli sviluppatori di videogiochi in programma a San Francisco dal 16 al 20 marzo. La decisione è stata presa nonostante le rassicurazioni degli organizzatori sulla sicurezza dell'evento. Le due aziende sono state tra quelle che nei giorni scorsi avevano rinunciato a partecipare al Mobile World Congress, la fiera della telefonia mobile che sarebbe dovuta iniziare la settimana prossima a Barcellona ma che è stata cancellata proprio per via dell'epidemia.
Codogno, ingressi sbarrati al pronto soccorso
All'ospedale di Codogno (Lodi), dopo il caso annunciato stanotte di Coronavirus e la chiusura decisa a scopo precauzionale, gli ingressi sono completamente sbarrati al pubblico. Le persone che alla spicciolata arrivano perché tempo fa avevano fissato appuntamenti per eseguire visite o esami, non vengono fatte passare e le si invita a cancellare l'appuntamento per riprenderlo successivamente.
Codogno, assessore Gallera: familiari in isolamento
«Abbiamo già ricostruito sia i contatti dei medici, degli infermieri, dei familiari più stretti a cui abbiamo già fatto i tamponi. Sono già stati messi tutti in isolamento o chiamati a stare in isolamento al loro domicilio la moglie e i genitori»: così ha spiegato l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera a RaiNews parlando dell'uomo positivo al Coronavirus ricoverato a Codogno, nel lodigiano. «La macchina quindi si è mossa con rapidità» ha aggiunto l'assessore. «Oggi - ha aggiunto Gallera - siamo sul suo posto di lavoro» per fare «i tamponi a tutti i suoi colleghi. Siamo stati molto reattivi» ha concluso.
Codogno, collega in isolamento al Sacco
«È stato accompagnato all'ospedale Sacco in isolamento» il collega rientrato dalla Cina con cui ha cenato a inizio febbraio l'italiano positivo al Coronavirus ricoverato all'ospedale di Codogno, nel lodigiano. Lo ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera ai microfoni di Rainews.
Codogno, altri due contagiati. Una è la moglie del 38enne
Secondo quanto riferisce l’agenzia Ansa, altre due persone avrebbero contratto il coronavirus in Lombardia: si tratta della moglie del 38enne ricoverato all'ospedale di Codogno e di una terza persona che si è presentata spontaneamente in un ospedale con sintomi di polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38enne.
Hubei, 220 contagi in un carcere
La provincia dell'Hubei ha rivisto al rialzo il numero di nuovi contagi diffuso questa mattina sull'aggiornamento a ieri, portandoli da 411 a 631, a seguito del conteggio di 220 casi registrati in un carcere. Il nuovo dato, secondo la commissione sanitaria locale, rappresenta un'inversione dei tendenza dopo il calo maturato negli ultimi 3 giorni. Il numero complessivo dei contagiati nella provincia, epicentro dell'epidemia, supera adesso i 62.600 casi.
Ucraina, attaccati bus con i rimpatriati da Wuhan
In Ucraina una folla inferocita ha attaccato con lancio di sassi, e accendendo fuochi, alcuni pullman che trasportavano un gruppo di 45 cittadini ucraini e 27 stranieri rimpatriati con un volo da Wuhan. L'episodio, avvenuto in piena notte fra l'aeroporto di Kharkiv, dove i rimpatriati sono atterrati, e l'ospedale di Novi Sanzhary, dove erano diretti per un periodo di quarantena, potrebbe essere stato innescato da una falsa email del ministero della Salute ucraino secondo il quale i rimpatriati, in realtà tutti negativi ai test, avrebbero contratto il virus.
Qantas taglia i voli, 18 aerei a terra. L’ad: molte compagnie sono a rischio
La compagnia di bandiera australiana Qantas riduce la capacità dei propri voli interni e internazionali fino alla fine di maggio per cercare di contenere la diffusione del coronavirus: nel complesso la misura, che prevede anche divieti di viaggio e obblighi di quarantena, equivale a lasciare a terra 18 aerei. Lo ha annunciato l'ad del Qantas Group, Alan Joyce, che ha delineato i piani per tagliare del 15% i voli per l'Asia, del 6% per la Nuova Zelanda e del 2,3% quelli interni. Joyce ha previsto che le compagnie più deboli nella regione saranno costrette a consolidarsi o usciranno dal mercato, non essendo più in grado di resistere alle riduzioni dei voli e ai bilanci in rosso. «Cathay Pacific ha tagliato il 40% dei voli e ha messo 27mila dipendenti in congedo non retribuito. Singapore Airlines ha appena imposto tagli massicci ai piani di volo, mentre altre compagnie rischiano il fallimento», ha detto l'ad.
Prosegue lo sbarco dei passeggeri della Diamond Pricess
Terzo giorno di sbarco per i passeggeri sani dalla Diamond Princess, in Giappone, per quella che dovrebbe essere la procedura finale dal termine della quarantena, necessaria a riscontrare o meno la presenza del coronavirus. Ad oggi le infezioni accertate sulla nave da crociera ancorata nella baia di Yokohama sono arrivate a 634. Almeno 450 persone, trovate negative al virus e che non presentano sintomi della malattia dovrebbero lasciare la nave in giornata. Mercoledì è stato il turno di 443 persone, mentre altre 274 erano state rilasciate giovedì. Il ministero della Salute nipponico ha tuttavia detto che ogni passeggero risultato negativo ai test, ma che ha condiviso la cabina con un passeggero infetto, rimarrà a bordo della nave per altri 14 giorni. A bordo della Diamond ci sono anche 34 cittadini italiani, trovati negativi al primo test. Se anche il secondo controllo andrà bene saranno imbarcati nel volo di rimpatrio nel primo pomeriggio di oggi (le prime ore del mattino in Italia). Il rientro era stato inizialmente previsto nella serata di giovedì. Le autorità sanitarie nipponiche hanno inoltre raccomandato a chi è stato dimesso dalla nave di rimanere a casa per due settimane, controllando il proprio stato di salute costantemente, e uscire soltanto per motivi giudicati strettamente necessari.
Corea Sud, Daegu designata ”area speciale”
La Corea del Sud ha designato le città di Daegu e Cheongdo «zone di attenzione speciale» dopo il balzo dei casi di contagio da coronavirus. Il premier Chung Sye-kyun ha promesso ogni sforzo del governo nell'adozione di misure «forti e rapide» per evitare un'ulteriore diffusione del virus, definendo gli ultimi sviluppi una situazione di “emergenza”. Il governo adotterà provvedimenti «urgenti dichiarando le aree di Daegu e Cheongdo “zone di attenzione speciale” in quanto è stato segnalato un improvviso aumento di casi», ha detto Chung.
Sono 2233 i morti in Cina
Il coronavirus ha causato altri 115 decessi nella sola provincia di Hubei, epicentro dell'epidemia, portando il bilancio dei morti in Cina a 2233. Lo rende noto il governo cinese. Le autorità sanitarie di Hubei hanno reso noto che nella provincia sono stati rilevati 411 nuovi casi, di cui 319 nella capitale Wuhan ed i rimanenti in numerose altre città.
Positivi al test 2 passeggeri della Diamond Princess
Due cittadini australiani che erano a bordo della Diamond Princess ed hanno trascorso il periodo di quarantena in Giappone sono risultati positivi al test sul coronavirus dopo il loro rientro in patria: lo hanno hanno annunciato oggi le autorità sanitarie locali.
38enne positivo al test a Codogno, nel lodigiano
Un 38enne ricoverato all'ospedale di Codogno, nel lodigiano, è risultato positivo al test del Coronavirus. L’uomo si è presentato giovedì al pronto soccorso dell'ospedale. Le autorità sanitarie stanno ricostruendo i suoi spostamenti. «Sono in corso le controanalisi a cura dell'Istituto Superiore di Sanità», ha detto l'assessore al Welfare della Regione Giulio Gallera aggiungendo che l'italiano «è ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Codogno i cui accessi al Pronto Soccorso e le cui attività programmate, a livello cautelativo, sono attualmente interrotti». «Le persone che sono state a contatto con il paziente - ha aggiunto l'assessore - sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie».