vertice in videoconferenza

Coronavirus: anche al G20 passerà la linea del «whatever it takes»

Finora messi in campo dai singoli Stati interventi per 4mila miliardi di dollari

di Gerardo Pelosi

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3' di lettura

Alle 13 del 26 marzo ora italiana (le 15 a Ryad e le 7 di mattina negli Stati Uniti) i capi di Stato e di Governo del formato G20 per la prima volta nella storia si riuniranno in videconferenza sotto presidenza dell'Arabia Saudita per concordare azioni comuni contro la pandemia da Covid 19 e assicurare la stabilità economica globale. Sul testo del comunicato finale (non più lungo di tre cartelle) hanno lavorato fino a ieri gli sherpa G20 che si sono trovati tutti d’accordo sulla necessità di confermare il messaggio politico del “Wathever it takes” sia per la parte sanitaria che per gli aiuti economici.

L’Italia (che assumerà per la prima volta la presidenza del formato a dicembre prossimo) era rappresentata alla riunione sherpa dall'ambasciatore Piero Benassi, consigliere diplomatico del premier Giuseppe Conte. A presiedere il vertice in videoconferenza di oggi l'ottantenne re saudita, Salman bin Abdulaziz riapparso di recente in pubblico nonostante poche settimane fa fossero circolate voci su un aggravamento del suo stato di salute mentre venivano arrestati tre membri della Famiglia Reale dalle autorità del Regno, accusati di un tentativo di colpo di Stato, arresti ordinati dal principe ereditario, Mohammed bin Salman (MbS) di fatto il potente capo del Governo che intende così eliminare possibili rivali nella sua strada verso il trono.

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Coordinamento per trovare presto un vaccino
Il G20 insisterà quasi certamente sulla necessità di un più stretto coordinamento e scambio di esperienze tra Paesi già colpiti dall'infezione come la Cina, Paesi come quelli europei in cui si sta raggiungendo il picco del contagio e Paesi come gli Stati Uniti dove si teme una rapida accelerazione della pandemia. Tutto verrà quindi fatto per le necessarie misure sanitaria, invio di forniture dove richiesto e lavoro congiunto d’intesa con l'Organizzazione mondiale della Sanità per la ricerca dei possibili vaccini. La collaborazione riguarda anche le misure economiche più appropriate.

Impegnate risorse per 4mila miliardi di dollari
Finora i Paesi G20 hanno messo in campo risorse per 4 trilioni di dollari (4mila miliardi di dollari) sia attraverso impegni dei singoli Stati che attraverso interventi delle banche centrali. Il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale hanno intanto chiesto ai Paesi creditori di sospendere la riscossione dei debiti dei Paesi più poveri che ne dovessero fare richiesta, per liberare la liquidità necessaria per fronteggiare l'epidemia da coronavirus. In una nota congiunta Fmi e World Bank rilevano che «la comunità internazionale accoglierebbe con favore il sostegno del G20 a questo invito all'azione».

Non si esclude confronto duro tra Trump e Xi
Il vertice virtuale vedrà quindi la presenza congiunta del presidente americano, Donald Trump e del presidente cinese Xi Jinping (che ieri ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca Angela Merkel). Non è escluso che Trump possa far riferimento alla mancanza di trasparenza da parte delle autorità cinesi. Critiche che la Cina ha già respinto energicamente. Pechino auspica che il vertice virtuale straordinario rafforzi la solidarietà, la cooperazione e il coordinamento e aumenti anche la fiducia tra i Paesi mentre il mondo è alle prese con la pandemia di nuovo coronavirus. Così si è espresso ieri il vice ministro degli Esteri, Ma Zhaoxu. Ma ha affermato che la partecipazione di Xi al vertice dimostra «la ferma determinazione e il senso di responsabilità della Cina in qualità di Paese di primo piano nel rafforzamento della lotta globale contro il COVID-19, così come il suo atteggiamento nel sostenere il G20 affinché siano rafforzati il coordinamento e la cooperazione e sia stabilizzata l'economia mondiale».

Lettera di Guterres (Onu) ai leader G20
In vista del vertice il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres in una lettera ai leader del G20 ricorda che il coronavirus «richiederà un piano da 'tempo di guerra', e la leadership del G20 ha una straordinaria opportunità di fare un passo avanti con un pacchetto di risposte forti per affrontare le varie minacce delCovid-19. Questo dimostrerebbe solidarietà alle persone nel mondo, in particolare ai più vulnerabili». Nella missiva Guterres ha poi citato tre questioni da discutere nel prossimo incontro virtuale: coordinamento e cooperazione per sconfiggere il virus; stabilire un meccanismo di risposta articolato guidato dall'Oms per raggiungere insieme l'eliminazione del Covid-19; vietare i dazi e rimuovere le restrizioni transfrontaliere che incidono sulla fornitura di attrezzature mediche, medicinali e altri beni essenziali per combattere l'epidemia.

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