Coronavirus, Bruxelles pronta a sospendere il Patto di stabilità
Per il 2020 i governi potranno spendere «tutto ciò che sarà necessario» per fronteggiare la pandemia che sta colpendo anche l’Unione europea. Per circostanze eccezionali , gli stati membri possano superare i limiti del disavanzo
di Giuseppe Chiellino
2' di lettura
La Commissione europea proporrà lunedì ai ministri finanziari la sostanziale sospensione del Patto di stabilità per far fronte alle circostanze eccezionali determinate dalla epidemia del coronavirus. Domani pomeriggio, su proposta della Dg Ecfin guidata da Paolo Gentiloni, il collegio dei commissari con una procedura d’urgenza discuterà in teleconferenza la comunicazione all’Eurogruppo che contiene le linee guida sulla flessibilità del Patto.
Tutti i paesi membri, per il 2020, potranno spendere «tutto ciò che sarà necessario» per i servizi sanitari, per la cassa integrazione, per il sostengo alle imprese e in particolare le Pmi dei settori che saranno più colpiti dalla incombente recessione economica innescata dalla crisi sanitaria.
Nella comunicazione si farà riferimento anche alla clausola prevista dal regolamento europeo 1467 del ’97, poi modificato nel 2005, per «l’accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi». All’articolo 2, il regolamento prevede a quali condizioni lo sforamento del deficit è considerato «eccezionale e temporaneo» e dunque può essere autorizzato.
«Il superamento del valore di riferimento per il disavanzo pubblico
è considerato eccezionale e temporaneo, qualora sia determinato
da un evento inconsueto non soggetto al controllo dello Stato
membro interessato ed abbia rilevanti ripercussioni sulla situazione
finanziaria della pubblica amministrazione oppure nel caso sia determinato da una grave recessione economica». In questo caso, Bruxelles farà riferimento al primo elemento, l’evento inconsueto non soggetto al controllo dello stato membro, come è l’epidemia.
Le regole europee permettono di sforare il deficit anche in caso di una «grave recessione economica» che provochi una crescita negativa del Pil in uno stato membro. Ma di questo probabilmente si riparlerà nei prossimi mesi. Le regole prevedono che queste decisioni siano oggetto di una procedura per ciascun paese interessato. Ma la situazione di eccezionalità è data anche dal fatto che ormai l’emergenza non riguarda più solo l’Italia ma praticamente tutta l’Eurozona e non solo.
L’Eurogruppo si riunisce lunedì pomeriggio ed è presumibile che la discussione si concentrerà sull’emergenza sanitaria. «Come sto ripetendo nei miei numerosi contatti con i vari leader europei - ha detto il premier Giuseppe Conte, mi attendo che tutti i prossimi lavori dei ministri finanziari, a partire dall’Eurogruppo di lunedì, si concentrino esclusivamente sulle misure volte a contrastare i pesanti effetti del Coronavirus sull'economia europea». All’odg c’è anche la spinosa questione del Meccanismo europeo di stabilità (Mes).
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