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Coronavirus cancellato dalla Borsa cinese: recuperate tutte le perdite

Da inizio anno l’indice Shanghai composite torna in positivo. In forte calo, invece, i listini di Europa e Usa.

di Morya Longo

Effetto Coronavirus sulle Borse: il manuale antipanico del risparmiatore

2' di lettura

Sarà anche il virus cinese. Quello nato a Wuhan. Ma questo aspetto geografico sembra che in Borsa non lo ricordi più nessuno. Sui mercati finanziari, ormai, i cinesi siamo diventati noi occidentali. Mentre Wall Street e i listini europei continuano le loro cadute, la Borsa di Shanghai è infatti tornata oltre i livelli di inizio anno. Un mese e mezzo dopo quel 20 gennaio in cui la Repubblica Popolare annunciò al mondo l’esistenza del coronavirus, il listino cinese ha recuperato tutte le perdite. E ha addirittura rivisto il segno più nella variazione dal 31 dicembre 2019: +0,7%. Un recupero che colpisce, soprattutto se confrontato con il -7% di Wall Street, il -8,3% di Milano, il -9,8% di Francoforte, il -10,3% di Parigi, il -9,8% di Tokyo.

SHANGHAI AZZERA LE PERDITE DA CORONAVIRUS

31/12/2019 = Base 100 (Note: * dati chiusura New York alle 21 ora italiana)

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Guardando la Borsa di Shanghai si direbbe che abbiano avuto ragione gli analisti che - confrontando il coronavirus con la Sars del 2003 - sostenevano che dopo un calo vertiginoso la Borsa si sarebbe ripresa in poco tempo. Se nel 2003 dallo scoppio della Sars al momento peggiore in Borsa l’indice cinese (Msci World in questo caso) perse quasi il 10%, dopo già un mese dal minimo il recupero era quasi del 15% e dopo tre mesi di oltre il 30%. E lo stesso accadde con l’influenza suina, con Ebola e con Zika. Idem questa volta: un mese e mezzo dopo lo scoppio del coronavirus il listino cinese ha recuperato tutto. La speranza è che questo sia di buon auspicio anche per le Borse europee e Usa: dato che da noi l’epidemia è arrivata più tardi, potrebbero nelle prossime settimane seguire l’esempio cinese?

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