Coronavirus, ecco l’Italia che non si ferma: quali sono i servizi essenziali che restano aperti
Le attività riconosciute come servizi essenziali contenute nell’allegato al Dpcm approvato nel tardo pomeriggio di domenica 22 marzo, con i relativi codici Ateco
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Dopo l’annuncio del premier Conte di sabato 21, e la discussione per tutta la giornata di domenica 22, in serata è arrivata la firma del decreto della presidenza del consiglio dei ministri contenente un elenco aggiornato delle attività considerate essenziali, e che quindi potranno rimanere aperte fino al 3 aprile.
Il blocco delle attività scatterà da lunedì 23. Le aziende avranno eventualmente tempo fino al 25 per completare la chiusura. Arriva anche il blocco degli spostamenti dal comune in cui si è anticipato da un’ordinanza Salute-Interni.
Nell’elenco delle attività essenziali non sono indicati come numeri Ateco i supermercati, i servizi bancari, finanziari, postali che comunque saranno autorizzati all’apertura. È importante notare che al punto A dell’articolo 1 della bozza di Dpcm, si legge, a proposito: «Resta fermo, per le attività commerciali, quanto disposto dal dpcm 11 marzo 2020 e dall'ordinanza del ministro della Salute del 20 marzo 2020».
Inoltre, per quanto riguarda l’elenco delle attività considerate essenziali, il testo prosegue sottolineando che lo stesso «elenco dei codici di cui all'allegato 1 può essere integrato con decreto del ministro dello Sviluppo economico, sentito il ministro dell'Economia e delle finanze».
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