Coronavirus, ecco regione per regione l’indice di trasmissibilità della malattia
L’ Ro indica il numero di infezioni prodotte da una persona nell’arco del suo periodo infettivo. Un dato associato al tempo che intercorre nel passaggio della malattia fra un infetto primario e quelli secondari
di Nicoletta Cottone
2' di lettura
L’emergenza coronavirus ha costretto tutti a prendere contatto con dati finora sconosciuti ai più, come l’indice di trasmissibilità di una malattia. Quell’ormai famoso Ro (erre con zero), il valore che indica il numero di infezioni prodotte da una persona nell’arco del suo periodo infettivo. Un dato che viene associato a un altro parametro fondamentale che è il tempo che intercorre nel passaggio della malattia fra un infetto primario e quelli secondari.
Se Ro è inferiore a 1 si va verso l’eliminazione del virus
«Se conosciamo questi due numeri - ha spiegato il ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler - conosciamo molto dell’epidemia, perchè sappiano dire quanto cresce con il numero di riproduzione di base e quando velocemente cresce con il tempo di generazione».
Un indicatore che l’Istituto superiore di sanità e la Fondazione Bruno Kessler chiamano Rt, che sarebbe la misurazione dell’Ro quando sono in atto misure di lockdown. «Se è inferiore a 1 significa che si va verso l'eliminazione della malattia, mentre se è superiore a 1 si va verso una crescita esponenziale dei casi. Tanto più veloce e rapida quanto più grande è il valore di Ro», ha detto Merler.
Misurato prima in Lombardia e poi in tutta Italia
Un dato che è stato misurato dal primo giorno di diffusione in Lombardia del Covid-19 e via via, in seguito, in tutte le regioni italiane. «Un indicatore - ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro - che è un po’ una nostra guida». E ha ricordato che in alcune regione si sta lavorando al perfezionamento dei dati. Dunque i dati completi saranno forniti «solo quando saranno stabili e con validità scientifica».
La situazione dell’Italia
I dati Iss e Fondazione Kessler mostrano l’indice di trasmissione sotto lo zero in tutta Italia, dallo 0,19 dell’Umbria e dallo 0,35 della Basilicata fino allo 0,75 dell’Emilia Romagna, allo 0,78 della Puglia, allo 0,84 della Basilicata. Il Lazio segna 0,62, la Lombardia 0,53, il Piemonte 0,75, la Toscana 0,64.
I bambini sono meno sensibili all’epidemia
«I bambini sono meno suscettibili all’infezione del 66%. Lo attesta un lavoro sulla rivista Science», ha spiegato Merler. Quattro volte meno suscettibili degli anziani al nuovo coronavirus. Solo considerando la riapertura delle scuole oggi il tasso di contagiosità R0 salirebbe a 1,3, ha detto Stefano Merler. Aprendo edilizia, manifatturiero e commercio come già previsto dal 4 maggio, ma aggiungendo la ristorazione, l'indice di contagio R0 va sopra la soglia epidemica.
loading...