Coronavirus: ecco le scuole che fanno lezione a distanza
Alcuni istituti scolastici si sono immediatamente attivati per poter svolgere le lezioni in e-Learning
di B.Sim.
3' di lettura
C’è una parte di Istruzione che non si ferma neanche davanti al Coronavirus. E lo fa grazie alle piattaforme digitali, preziose alleate in situazioni di emergenza come questa.
A poche ore dalla chiusura delle scuole di molte regioni del Nord per il pericolo contagio, alcuni istituti scolastici si sono immediatamente attivati per poter svolgere le lezioni in e-Learning.
E-learning per battere il coronavirus
Una scelta che in Cina, attualmente, riguarda circa 200 milioni di studenti. Software di video conferenza, registri digitali, applicazioni di condivisione per i compiti: c’è un mix vincente di innovazione, in questa scelta. Fra i casi in questione, tre arrivano dalla Lombardia: due direttamente dalla provincia di Varese, e più precisamente da Saronno e Busto Arsizio, e uno da quella di Milano, e cioè Melzo.
L’esperienza dell’Istituto Tosi di Busto Arsizio
A Busto, città da oltre 80mila abitanti, Istituto tecnico economico Enrico Tosi, la dirigente Amanda Ferrario e il collegio docenti hanno approvato le lezioni in e-Learning. «La scuola è chiusa – ha detto a Varesenews il dirigente scolastico - ma siamo una comunità educante e così ci dobbiamo impegnare per non lasciare soli i nostri studenti. Per noi non è una novità, perché facciamo già lezioni, in casi particolari, on line. Pensiamo agli studenti ricoverati in ospedale, a quelli in alternanza o per progetti specifici».
Dal 25 febbraio, dunque, i professori del Tosi si sono collegati con gli studenti e hanno fatto il classico appello per segnare assenze e presenze. Un appello chiaramente diverso rispetto all’ordinario. Ma funzionante. Grazie a sistemi come i Mooc (Massive open online course) le lezioni possono procedere quasi normalmente.
Il caso dell’Istituto Prealpi di Saronno
A Saronno, invece, è l’istituto paritario Prealpi ad aver organizzato le lezioni online. Il dirigente Franco Marano ha avvisato tutti gli studenti attraverso un video su YouTube, caricato anche sul sito della scuola. «Ho contattato tutti i nostri docenti, e vi daranno la possibilità di seguire le lezioni regolarmente attraverso le piattaforme digitali come Skype o WeSchool» ha detto Marano.
L’Istituto comprensivo Ungaretti di Melzo
Idea simile anche per l’istituto comprensivo Ungaretti di Melzo, alle porte di Milano. Grazie all’utilizzo dei tablet già in dotazione, studenti e insegnanti stanno già interagendo con lezioni di recupero e attività didattica.
Il virus non ferma la scuola di Sarzana
In Liguria, Antonio Fini, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Sarzana, ha scritto su Facebook: «Il virus non ci ferma. Una settimana di sospensione delle lezioni, ma nel frattempo “non restiamo isolati”! Stamattina (ieri, ndr) alle 8 erano già operativi i gruppi di lavoro che daranno supporto a tutti i colleghi, per trasformare questo momento critico in opportunità. Ho già visto proposte interessanti ma, soprattutto, entusiasmo e grande disponibilità. In parte sono pratiche e tecnologie già diffuse nell’Istituto, ma ora è l’occasione giusta per dare spazio a nuove idee. Teniamo i ragazzi vicini alla scuola, anche se... è chiusa».
Nelle scorse ore, anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina aveva annunciato uno sforzo in direzione della scuola digitale: «La situazione è in evoluzione, stiamo valutando tutti gli scenari. Il diritto alla salute in questo momento viene prima di tutto, ma non vogliamo farci trovare impreparati. Stiamo studiando soluzioni per la didattica a distanza. Vogliamo garantire un servizio pubblico essenziale ai nostri studenti».
In Emilia Romagna
Lezioni e compiti a casa via web, grazie all'utilizzo di piattaforme informatiche, anche per gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Pianoro, comune alle porte di Bologna. A esserne interessata è una platea potenziale di circa 800 alunni, tra elementari e medie, anche se per ora l'adesione dei docenti sarà necessariamente su base volontaria. «Aspettiamo di capire quanto durerà questa situazione, ma intanto approfittiamo di questa emergenza per riflettere su come rivedere il processo di insegnamento-apprendimento», sottolinea la dirigente scolastica Liana Baldaccini. L'idea, dunque, è quella di «un'erogazione dell'insegnamento in modalità e-learning mediante modalità di comunicazione multimediale, con l'impiego di piattaforme informatiche in grado di garantire l'erogazione del servizio di didattica a distanza».
Per approfondire:
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