Coronavirus, Fca si ferma in Europa, stop anche di Psa e Renault
Fiat Chrysler interrompe la produzione in Italia, Serbia e Polonia. Stop anche alle fabbriche di Psa e Renault - Difficoltà in Europa per Volkswagen, mentre in Cina la produzione è ripresa
3' di lettura
Fiat Chrysler Automobiles blocca la produzione nella maggior parte stabilimenti produttivi in Europa, compresi quelli dove sono costruite le Maserati. A poche ore dall’annuncio del Lingotto arriva anche la decisione del Gruppo Psa che interrompe la produzione in Europa di tutti i suoi brand, da Opel a Citroen. Segue poi la decisione di Renault che conferma la chiusura degli stabilimenti produttivi prima in Spagna e poi anche in Francia.
Per Fca, lo stop sarà in vigore fino al 27 marzo 2020. L’iniziativa rientra nell’implementazione di un’ampia serie di azioni in risposta all’emergenza Covid-19 e consente al gruppo di rispondere efficacemente all’interruzione della domanda del mercato garantendo l’ottimizzazione della fornitura. Per Psa, la chiusura degli stabilimenti di Mulhouse (Francia) e Madrid (Spagna) è prevista a partire dal 16 marzo, mentre gli altri poli chiuderanno progressivamente nel corso della settimana «a causa dell’accelerazione» dei casi gravi di Covid-19. Lo stop della produzione, fanno sapere i francesi, è anche dovuto al blocco degli approvvigionamenti da parte di importanti fornitori e al calo «brutale» del mercato automobilistico.
Gli stabilimenti Fca coinvolti
In particolare, la sospensione della produzione viene attuata in modo tale da consentire a Fca di riavviare la produzione tempestivamente quando le condizioni del mercato lo consentiranno. Il piano di produzione aggiornato prevede la chiusura temporanea dei seguenti stabilimenti per il mese di marzo: Melfi, Pomigliano Panda, Cassino, Mirafiori, Grugliasco, Modena, Kragujevac (Serbia) e Tychy in Polonia.
Le modifiche di produzione
Fca ha deciso di propria iniziativa di apportare modifiche ai processi di produzione in diversi impianti, tra cui l’aumento della distanza tra i dipendenti nelle stazioni di lavoro. La multinzazionale ha aumentato gli interventi di pulizia e igienizzazione in tutte le strutture, oltre ad aver apportato ulteriori migliorie a tutela della sicurezza dei dipendenti.
Controlli e misure di sicurezza
Sono stati applicati rigorosi controlli e misure di sicurezza nelle mense e all’accesso di visitatori esterni a tutti i siti del gruppo. Negli uffici, la società ha accelerato la diffusione del lavoro in remoto (smart working), un’opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo. La medesima decisone, lo ricordiamo, è stata presa da Ferrari. Il Cavallino infatti ha scelto di sospendere la produzione di Maranello e Modena fino al 27 marzo. Le attività aziendali non legate direttamente alla produzione continueranno regolarmente grazie alle soluzioni di lavoro agile. Di pari passo con lattività produttiva, anche la gestione sportiva ha sospeso le sue attività operative
Gli obiettivi del dopo emergenza
Il gruppo utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva. Il gruppo sta lavorando con i propri fornitori e partner affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato.
Ferrari ai box
La medesima decisone, lo ricordiamo, è stata presa da Ferrari. Il Cavallino infatti Ferrari ha scelto di sospendere la produzione di Maranello e Modena fino al 27 marzo. Le attività aziendali non legate direttamente alla produzione continueranno regolarmente grazie alle soluzioni di lavoro agile (smart working). Di pari passo con l'attività produttiva, anche la gestione sportiva ha sospeso le sue attività operative.
Produzione Volkswagen riprende in Cina, difficoltà in Europa
Anche Volkswagen ha ammesso che sta diventando difficile mantenere la produzione nei suoi stabilimenti europei con la diffusione del coronavirus che interrompe i fornitori e i governi nazionali che dichiarano le emergenze. La situazione in Europa è in netto contrasto con la base produttiva dell’azienda in Cina, dove 31 delle sue 33 fabbriche sono tornate in produzione dopo settimane di chiusura quando la pandemia di coronavirus ha colpito il Paese. «Mentre la situazione in Cina si sta stabilizzando, sta diventando sempre più difficile in Europa», ha dichiarato Joern Roggenbuck, portavoce della Volkswagen. «Sta diventando più complicato mantenere le catene di approvvigionamento».
Gli stabilimenti Lamborghini e Bugatti di Volkswagen in Italia hanno interrotto la produzione. Sulla scia della dichiarazione del governo spagnolo di uno stato di emergenza, le fabbriche Volkswagen a Martorell e Navarra sono state chiuse. Gli impianti producono veicoli per Seat e altri marchi di autovetture Volkswagen. Nella Repubblica Ceca, che ha anche messo in atto misure rigorose per fermare la diffusione del virus, l’unità Skoda della Volkswagen sta mantenendo la produzione con difficoltà, ma non ha ancora chiuso, ha detto il portavoce.
PER APPROFONDIRE:
● Tre milioni di lavoratori a casa per decreto
● Tavares (Psa): «La fusione con Fca è sui binari giusti. Monitoriamo l’impatto del coronavirus»
loading...