In Italia oltre 2mila nuovi contagi, 250 morti e 181 guariti in un giorno. Più casi al Sud per comportamenti irresponsabili scorso weekend
Continua il contagio da coronavirus in Italia: si registra un aumento di 2.116 attualmente positivi, 250 morti e 175 malati in terapia intensiva nelle ultime 24 ore
di Francesca Barbieri
3' di lettura
Non si arresta la diffusione del coronavirus in Italia. In totale - secondo il bilancio di venerdì 13 marzo della Protezione civile, diffuso dal commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli - sono 14.955 i malati di coronavirus, 2.116 in più di giovedì 12, mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 17.660.
I morti per coronavirus sono 1.266, 250 in un solo giorno. Giovedì 12 marzo l'aumento era stato di 189 decessi. Tra i deceduti 2 hanno 39 anni, uno con un tumore e l’altro con una serie di tipologie di disturbi.
LA MAPPA AGGIORNATA DEI CONTAGI
In terapia intensiva ci sono 1.328 persone, 175 in più rispetto al 12 marzo.
Il capo della Protezione civile Borrelli ha fornito anche il numero dei guariti: 1.439 in totale, 181 in più di giovedì 12 e il dettaglio dei contagiati attualmente positivi: 7.426 ricoverati con sintomi e 6.201 in isolamento domiciliare.
Timidi segnali di rallentamento tra i contagiati
Rispetto al 12 marzo rallenta il numero dei nuovi contagi: 2.116 il giorno 13 i contro i 2.651 del 12, mentre il numero dei morti sale (da 189 in più a 250 in più) e quello dei guariti in un giorno scende (da 213 a 181).
«Nelle terapie intensive la crescita esponenziale sta leggermente rallentando - commenta al Sole 24 Ore Davide Manca, docente di ingegneria chimica del Politecnico di Milano - : in base alle previsioni attuali i posti occupati da pazienti in terapia intensiva in Lombardia raddoppieranno nel giro di 4 giorni e 9 ore, un lasso di tempo superiore rispetto ai 4 giorni e 4 ore stimati ieri». Il trend di crescita - secondo i dati a oggi - si starebbe «allontanando dalla crescita puramente esponenziale» commenta Manca, «decisivo sarà l’aggiormanento del 14 marzo».
L’età media media dei morti: 80,3 anni
«I dati sulla mortalità si vanno approfondendo con le cartelle cliniche dei deceduti - ha detto Silvio Brusaferro dell'Istituto superiore di sanità (Iss) - : i pazienti morti con il coronavirus hanno una media di oltre 80 anni, 80,3; le donne sono solo il 25,8%». Inoltre, l’età media dei deceduti è molto più alta degli altri positivi e il picco di mortalità si registra tra 80-89 anni. «La letalità, ossia il numero di morti tra gli ammalati - ha precisato Brusaferro -, è più elevata tra gli over 80»
La situazione in Lombardia
Nella regione più colpita, la Lombardia, sono 9.820 i contagiati dal Covid 19, 890 i morti (146 in un giorno), 650 le persone in terapia intensiva (45 più del 12 marzo), 4.435 ricoverati non intensivi. In isolamento domiciliare ci sono 2.650 persone, mentre i dimessi sono stati 1.198 (+93).
In base ai dati diffusi dalla Regione nella giornata di venerdì 13 sono 83 i nuovi positivi al coronavirus nella città di Milano che registra un totale di 534 casi, mentre in provincia sono passati da 1.146 a 1.307.
Aumentano di soli 10 casi i positivi nell'ex zona rossa nella provincia di Lodi mentre le due province più colpite sono quelle di Bergamo e Brescia.
In particolare, nella provincia di Bergamo i positivi sono passati da 2.136 a 2.368, mentre in quella di Brescia da 1.598 a 1.784. La terza provincia più colpita è quella di Cremona con 1.344 casi positivi.
La situazione al Sud
Dai dati della protezione civile risultano anche come il contagio stia prendendo piede al Sud. In Campania si contano 220 contagiati, in Sicilia 130, in Puglia 129, in Abruzzo 89, in Molise 17, in Sardegna 42, in Balisicata 10 e in Calabria 38. «È verosimile aspettarci casi in questo weekend - ha commentato Brusaferro - in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L'incubazione è tra 4 e 7 giorni: abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. È un’ipotesi, vedremo le curve, speriamo di essere smentiti dai fatti».
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