Coronavirus, l’appello di Openjobmetis: 1.000 lavoratori da reclutare nell’agricoltura entro un mese
Partita una campagna per assunzioni nella raccolta di frutta e verdura. Buoni i numeri delle prime adesioni ma potrebbero non bastare
di Luisanna Benfatto
3' di lettura
Il Coronavirus non ferma – almeno per ora – gli utili dell’industria alimentare in Italia. Secondo Coldiretti che ha elaborato i dati Istat su fatturato ed ordini industriali, a gennaio 2020, rispetto allo stesso mese dello scorso anno c'è stato un incremento del 7,9%.
L’approvvigionamento alimentare è assicurato grazie al lavoro di 740mila aziende agricole e zootecniche, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount. C'è però una criticità che sta emergendo, si tratta della disponibilità di manodopera soprattutto nel lavoro manuale nei campi.
Per le associazioni di rappresentanza una delle misure che il Governo deve adottare in tempi brevi è una radicale semplificazione del voucher agricolo, che possa consentire da parte di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne, dove mancano i braccianti stranieri, e prorogare gli attuali permessi per lavoro stagionale in scadenza, al fine di evitare a questi di dover rientrare nel proprio Paese di origine.
Nel frattempo le maggiori aziende del settore (tra le quali Agrintesa cooperativa agricola che associa 4.000 produttori di ortofrutta e vino) cercano nuove forze attraverso le agenzie per il lavoro. A questo proposito Openjobmetis spa (agenzia per il lavoro quotata nel segmento Star della Borsa e tra i primi operatori del settore con ricavi pari a €565,3 milioni nel 2019) ha avviato una campagna per ”arruolare” almeno 1.000 persone nel settore agroalimentare.
«Sono passati pochi giorni dal lancio e al momento abbiamo raccolto un centinaio di adesioni. Speriamo di raggiungere in tempo l’obiettivo di mille lavoratori in un mese, perché nel frattempo le richieste delle imprese aumentano di giorno in giorno dato che la stagione è anticipata e con il caldo frutta e verdura maturano prima», spiega Chiara Zonzin responsabile Divisione agroalimentare di Openjobmetis. «La criticità è soprattutto nel reparto ortofrutta –continua – dove c’è un gran bisogno di addetti al diradamento, alla potatura e alla raccolta. Le regioni più in difficoltà ora sono Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte.
Per la selezione basta lo smartphone
Openjobmetis si è attivata per fare una selezione smart attraverso una piattaforma ad hoc e utilizzando Skype e Whattsapp nel rispetto del controllo documentale necessario. A chi si vuole candidare basta solo uno smartphone e in pochi minuti si fanno colloqui e assunzione.
Continua la responsabile: «Fino ad ora chi ha proposto la propria candidatura erano persone di esperienza nel settore e non giovani, per esempio, soprattutto dal Sud. Ma per queste mansioni serve solo la buona volontà. Pensavamo ci fossero più offerte da parte di candidati alla prima esperienza che magari sono stati costretti a chiudere la propria attività artigianale, ma fino ad ora non le abbiamo ricevute. Ribadisco che non è un lavoro di fatica, si sta all’aperto e non si sollevano pesi, ma è ripetitivo e può essere fatto da entrambi i sessi. Anzi per alcune fasi le donne sono preferite, soprattutto per il confezionamento».
Il contratto e la copertura assicurativa
«Il contratto in somministrazione che proponiamo è quello standard nazionale, 1.600-1.800 euro lorde per sei ore e mezza di lavoro dal lunedì al sabato. Poi ci sono gli straordinari che vengono stabiliti dalle aliquote provinciali. La durata varia e può coprire un periodo più breve, un mese o più, fino ad arrivare a un rapporto lavorativo annuale», conclude.
In molti casi poi vengono offerti vitto e alloggio e non si esclude, aggiunge Zonzin, che in futuro si pensi a forme di incentivo monetario extra come i bonus. Sul fronte della sicurezza vengono poi garantite tutte le precauzioni necessarie per questa emergenza: mascherine, guanti, tuta da lavoro e copriscarpe. Alcune realtà soprattutto le più grandi e organizzate stanno anche proponendo una polizza assicurativa accessoria per ulteriore protezione dal contagio da Covid-19 oltre a quella per la malattia garantita dall'Inps.
Per chi volesse candidarsi non serve presentarsi nelle filiali, che comunque operano a orario ridotto e con il personale al minimo per garantire la sicurezza, basta scrivere una mail alle sedi delle città dove è attiva la richiesta (al momento Verona, Bussolengo, Mantova, Mirandola, Reggio Emilia, Cesena, Latina, Bari, Cremona, Piacenza, Parma, Alessandria, Torino e Ragusa) indicando nell’oggetto “Campagna agricoltura”.
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