Coronavirus, l’impatto della crisi sul lavoro: dal Censis al Cnel è allarme giovani e donne
Le misure restrittive adottate per contenere i contagi hanno visto queste due fasce pagare il prezzo più alto
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L’emergenza sanitaria dettata dalla diffusione del Coronavirus, con due ondate che si sono succedute (si teme una terza) e annesse misure restrittive ha avuto ripercussioni pesanti sul mercato del lavoro, e in particolare su giovani e donne. Lo ha messo in evidenza, da ultimo, il Cnel nel Rapporto sul mercato del lavoro, ma lo stesso allarme è stato lanciato dal Censis ai primi di dicembre, quando nel capitolo “La società italiana al 2020” del 54° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese ha fotografato l'annus horribilis dell'emergenza sanitaria, dei lockdown, dello smart working.
Il Cnel: donne e giovani hanno pagato il prezzo più alto della crisi
Secondo il Cnel, se in generale l'epidemia ha peggiorato le condizioni del mercato del lavoro, con una situazione che rischia di diventare «esplosiva» nei prossimi mesi con la fine del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione con causale Covid, le donne con i giovani «hanno pagato il prezzo più alto della crisi in quanto impegnate a ricoprire ruoli e a svolgere lavori più precari, soprattutto nei servizi», ma anche perché hanno avuto un maggiore carico di lavoro familiare con le scuole chiuse. Il blocco dei licenziamenti ha protetto, infatti, i dipendenti a tempo indeterminato e la riduzione dell'occupazione si è concentrata nel lavoro a termine e in quello indipendente. Meno della metà delle donne tra i 15 e i 64 anni è occupata, ha messo in evidenza il report del Cnel, un dato molto al di sotto della media europea e peggiorato con la pandemia. Quanto ai giovani, il numero di quelli «occupati con meno di 34 anni è diminuito del 4%; i più giovani - ha concluso il Cnel - rappresentano la classe di età che maggiormente ha subito i contraccolpi del virus e delle conseguenti misure di contenimento».
Il Censis: nel terzo trimestre in fumo il 76% dell'occupazione
Lo stesso allarme è stato lanciato dal Censis poco più di un mese prima. In un’Italia caratterizzata da una frattura sempre più netta tra i garantiti e i non garantiti, con i secondi che ora temono la “discesa agli inferi” della disoccupazione, con il lavoro che va a picco, a pagare il conto sono i più deboli, i giovani e le donne, che hanno perso nel terzo trimestre del 2020 457 mila i posti di lavoro, mandando in fumo il 76% dell'occupazione. Ci sono anche persone a rischio immediato di insicurezza economica, che dispongono di risorse finanziarie per meno di un mese (il 17,1%). E sempre più famiglie in difficoltà a pagare il riscaldamento della casa.
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