Il report sull’andamento dell’epidemia

Coronavirus: l’Rt nazionale scende a 0,98. Brusaferro: «Decrescita lenta»

Il presidente Iss Brusaferro segnala il sovraccarico degli ospedali, il dg Rezza le varianti Gb e brasiliana anche fra i bimbi

di Nicoletta Cottone

Coronavirus, Rt nazionale a 0.98: Valle d'Aosta a 1.52, Bolzano a 0.80

I punti chiave

  • Mantenere misure rigorose
  • Brusaferro: decrescita lenta, sovraccarico degli ospedali
  • Rezza: per le varianti Gb e brasiliana focolai anche fra i bimbi
  • Immunità di gregge con il 67% della popolazione vaccinata
  • Sei le regioni a rischio alto, in 13 moderato
  • In 14 regioni terapie intensive e aree mediche sotto pressione
  • In aumento i ricoverati
  • Mail di minacce al ministro Speranza: 4 indagati

4' di lettura

Scende a 0,98 il valore dell'Rt nazionale che la scorsa settimana era a 1,08. Dunque si torna sotto la soglia d’allarme rappresentata da 1. Sono i primi valori esaminati dalla Cabina di regia, che fanno parte del monitoraggio settimanale elaborato dai tecnici dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute su dati forniti da regioni e province autonome. In miglioramento anche l’incidenza dei contagi da nuovo coronavirus, che si attesta a 232 casi ogni 100mila abitanti, contro i 240 della scorsa settimana.

Mantenere misure rigorose

Dal monitoraggio arriva la racocmandazione di mantenere misure rigorose: «I dati di incidenza e trasmissibilità, seppure in lieve decremento, uniti al forte sovraccarico dei servizi ospedalieri, richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione». La raccomandazione anche alla luce dell’ampia diffusione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità. Dunque c’è la «necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità», evitando «le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

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Coronavirus, in Valle d’Aosta 379 contagi ogni 100mila abitanti, Sardegna a 74

Brusaferro: decrescita lenta, sovraccarico degli ospedali

«L'apertura delle scuole necessita di misure molto strette di controllo. L'incidenza ancora elevata mostra una tendenza a decrescere, possiamo immaginare di poter tenere questa situazione mantenendo contemporaneamente un rigoroso rispetto delle altre misure. La scuola è prioritaria, facciamo un investimento sulla scuola, che richiede grande attenzione in tutto il resto», ha sottolineato il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa di analisi dei dati del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, rispondendo sui rischi della riapertura della scuola in presenza. Commentando i dati ha detto che «l’incidenza rimane elevata, anche se in lieve calo e lontana dalla soglia di maggior sicurezza di 50 casi per 100mila abitanti a sette giorni. C'è una decrescita lenta, ma anche un forte sovraccarico degli ospedali. Questo significa che le misure funzionano, ma occorre mantenere una grande attenzione per portare la circolazione del virus a livelli contenuti».

Rezza: per varianti Gb e brasiliana focolai anche fra i bimbi

«In meno di due mesi la variante inglese ha completamente sostituito i ceppi precedentemente circolanti di Sars-CoV-2. Questo perché è maggiormente trasmissibile: forse stiamo almeno al 40-50% in più», ha sottolineato Rezza. «La variante brasiliana - ha precisato - è rimasta stabile al 4% di prevalenza, non corre di più di quella inglese. Il problema è che è concentrata in alcune regioni dell'Italia centrale dove raggiunge almeno il 20%. Quindi occorre uno sforzo di contenimento su questa variante». Rezza ha sottolineato come per la variante Uk e brasiliana si vedono «molti focolai anche tra i bambini più piccoli e gli adolescenti, e ci sono dati umbri che mostrano incidenze molto elevate». Rezza ha ricordato che i bambini «hanno in generale una espressività di malattia clinica minore, anche se non assente, ma se le nuove varianti possano comportare un aumento dell'espressività e gravità clinica non è assolutamente accertato. I bambini in età scolare possono arrivare a contarre per un 25% del totale della trasmissione secondo alcuni studi».

Immunità di gregge con il 67% della popolazione vaccinata

«La situazione è in leggero miglioramento, ma l'indice Rt è ancora intorno 1. L'incidenza è lieve diminuzione. Ma persiste un elevato carico sul sistema sanitario, che rischia di continuare ancora a lungo», ha detto il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio. Rezza ha anche parlato dell’immunità di gregge. «Con il 67% della popolazione vaccinata potremmo raggiungere l'immunità di gregge, ma bisogna rispettare alcune condizioni, ma per ora stiamo immunizzando i più fragili», ha precisato. «Non sappiamo se tutti i vaccini che abbiamo proteggono dall’infezione o dalla malattia, non sappiamo se la raggiungeremo», ha aggiunto.

Sei le regioni a rischio alto, in 13 moderato

«Complessivamente il rischio epidemico si mantiene a livelli elevati con sei Regioni che hanno un livello di rischio alto: Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Toscana e Veneto», segnala la bozza del report del monitoraggio Iss-ministero della Salute relativo alla settimana 22-28 marzo.Tredici le regioni e province autonome a rischio moderato (di cui 7 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane). Sono: Abruzzo, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, la provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta. Le 7 «ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane» sono Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, la provincia autonoma di Trento e la Sardegna. La Basilicata e la provincia autonoma di Bolzano hanno invece una classificazione di rischio basso.

In 14 regioni terapie intensive e aree mediche sotto pressione

In aumento il tasso di occupazione di terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica in 14 fra regioni e province autonome, contro 12 della settimana precedente. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana.

In aumento i ricoverati

In aumento il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva, passato da 3.546 (23 marzo 2021) a 3.716 (30 marzo 2021). Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è in aumento e sopra la soglia critica (44%) con un aumento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 28.428 (23 marzo 2021) a 29.231 (30 marzo 2021).

Mail di minacce al ministro Speranza: 4 indagati

Intanto al ministro della Salute Roberto Speranza sono giunte mail di minacce. E dopo articolate e complesse indagini condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, i militari del Reparto Operativo del Nas, nelle province di Torino, Cagliari, Varese ed Enna, hanno dato esecuzione a 4 decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di cittadini italiani ritenuti responsabili di aver inviato, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, numerose e-mail dal contenuto gravemente minaccioso rivolte al ministro della Salute Roberto Speranza. Si tratta di 4 persone, ora indagate per minaccia aggravata, fra i 35 e i 55 anni, residenti nel torinese, nel cagliaritano, nel varesotto e nell’ennese, alcuni con precedenti di polizia analoghi al reato contestato, che si nascondevano dietro indirizzi e-mail gestiti da server ubicati in Paesi extra-europei. Nei messaggi venivano prospettate ritorsioni e azioni violente nei confronti del ministro e dei suoi familiari, contenenti anche minacce di morte.

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