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Coronavirus: dalle Olimpiadi ai festival del cinema, tutti gli eventi a rischio

Il Mobile World Congressdi Barcellona potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Ci si interroga se veramente la polmonite Covid-19 possa paralizzare i principali eventi mondiali

di Biagio Simonetta

Coronavirus, salta Mobile World Congress. Olimpiadi a rischio

4' di lettura

La cancellazione del Mobile World Congress 2020 di Barcellona a causa delle preoccupazioni per il Coronavirus ha catalizzato grande attenzione. L'evento, in programma a fine febbraio, avrebbe richiamato migliaia di visitatori da tutto il mondo. Ma gli organizzatori hanno dovuto fare i conti con i timori legati alla diffusione del virus cinese, decidendo – dopo lunghe discussioni – di annullare la fiera.

Una scelta difficile, ma probabilmente inevitabile. Adesso, però, a poche ore di distanza da questa decisione in qualche modo storica, l’attenzione si è già spostata sui potenziali casi simili. Perché il Mobile World Congress potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. E ci si interroga se veramente la polmonite Covid-19 possa paralizzare il mondo.

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Il gran premio della Cina
Con qualche ora d’anticipo rispetto all'annuncio della cancellazione dell’evento catalano, era arrivato in realtà un'altra comunicazione molto importante: il Gran Premio di Cina di Formula 1, in programma a Shangai il prossimo 19 aprile, non si correrà. La Fia ha infatti ufficializzato il rinvio della gara, accogliendo la richiesta avanzata dalle autorità cinesi. «Ci auguriamo di poter correre in Cina quanto prima possibile, esprimendo i nostri auguri per il meglio alla popolazione locale in questo momento difficile», è scritto nella nota ufficiale che annuncia il rinvio. Una nuova data per la corsa non è stata ancora fissata. E le ragioni sono palesi.

Dalle Olimpiadi di Tokyo ai festival del cinema
Uno degli eventi più importanti del 2020 è quello olimpico. Le Olimpiadi di Tokyo sono in programma dal 24 luglio al 9 agosto, e la capitale nipponica è già pronta ad accogliere circa i 600mila visitatori stimati che si recheranno in Giappone per l'occasione, e gli oltre 11mila atleti. Ora, però, il Coronavirus pesa come un macigno, anche perché gli eventuali impatti economici sarebbero inestimabili. Il solo costo dei Giochi è stato stimato, dagli organizzatori, in 12,6 miliardi di dollari. L’indotto, che coinvolge molti settori dell’intero Giappone, è incalcolabile.

«In questi eventi di massa, i rischi sulla conduzione dei virus aumentano notevolmente», ha detto Kazuhiro Tateda, presidente della Associazione giapponese per le malattie infettive, in un briefing della scorsa settimana, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters. Nonostante le rassicurazioni del Comitato olimpico internazionale («I preparativi per Tokyo 2020 continuano come previsto e non vediamo l’ora di definire la prossima revisione del progetto»), i numeri dicono che il Giappone è il secondo Paese – dopo la Cina – per numero di persone affette dal virus.

Secondo i dati più recenti pubblicati dall'Oms, ci sono 28 casi confermati di Covid-19 in Giappone, di cui 24 riguardano persone che hanno viaggiato in Cina. La scorsa settimana il comitato organizzatore di Tokyo 2020 ha annunciato di aver istituito una «nuova task force per attuare le giuste contromisure al coronavirus». Chiaramente, all’evento olimpico mancano ancora 5 mesi. Un tempo abbastanza lungo, nell’evoluzione di un’epidemia.

È più imminente, invece, il Festival del Cinema di Berlino, in programma dal prossimo 20 febbraio. In questo caso, una cancellazione non sembra attualmente fra le ipotesi. Ma gli organizzatori hanno confermato che ci saranno diverse defezioni, soprattutto fra gli ospiti cinesi. È stato invece rimandato l’Hong Kong Filmart, la fiera cinematografica più importante del continente asiatico. Era in programma per 25 al 28 marzo, ma a causa del coronavirus è stato spostato – per ora – ad agosto, quando dovrebbe tenersi una edizione più snella. Sempre ad Hong Kong è saltato l'appuntamento dell'Art Basel Hong Kong 2020, fiera dell'arte contemporanea che avrebbe dovuto aprire il 19 marzo.

I saloni dell'auto
Sul fronte automotive, l’evento più importante e immediato è il salone di Ginevra. È in programma dal 3 al 15 marzo, e catalizzerà sulla città svizzera oltre 600mila visitatori. Un appuntamento importantissimo, per il mondo dell'auto. A circa 20 giorni dall'apertura, gli organizzatori hanno fatto sapere che al momento non è stata annunciata alcuna defezione. Allo stesso tempo, però, si naviga un po' a vista. In una nota ufficiale, l’ente che organizza il salone ha precisato che «il Geneva International Motor Show e il Palexpo SA seguono con attenzione gli sviluppi della situazione dell'epidemia Coronavirus scoppiata in Cina e le sue possibili conseguenze su collaboratori, partner e visitatori delle manifestazioni, che avranno luogo nelle prossime settimane nei nostri padiglioni fieristici. Siamo in costante contatto con la Direzione generale del ministero della Salute della Confederazione Elvetica e del Cantone di Ginevra e con i medici che si occupano di questo tema».

Il salone del mobile a Milano
Preoccupazione anche per il prossimo Salone del mobile di Milano, in programma dal 21 al 26 aprile. Lo scorso anno, infatti, furono circa 30mila i visitatori cinesi. Visitatori che quest'anno, vista l'emergenza, non ci saranno. «Certo, i cinesi mancheranno - ha detto il presidente del Salone, Claudio Luti - ci saranno dei provvedimenti, abbiamo rafforzato il digitale e questo servirà per il futuro».

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