Coronavirus, incidenza sale a 125 ogni 100mila abitanti: Bolzano a 456, Friuli a 346
Friuli Venezia Giulia e Marche sopra la soglia di attenzione in terapie instensive e tasso di occupazione delle aree mediche
di Nicoletta Cottone
I punti chiave
- Sale a 125 l’incidenza ogni 100mila abitanti
- Bolzano e Friuli con le incidenze più alte a 458,9 e 346,4
- Stabile l’Rt a 1,23, ma al di sopra della soglia epidemica
- Sale al 6,2% il tasso di occupazione delle terapie intensive
- Fvg e Marche sopra soglia allerta terapie intensive
- In crescita all’8,1% il tasso di occupazione delle aree mediche
- Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione
2' di lettura
Sale a 125 l’incidenza del nuovo coronavirus ogni 100mila abitanti, è invece stabile a 1,23 l’Rt nazionale. Sono i principali dati forniti dalla cabina di regia, alla base delle scelte del governo sulle restrizioni da adottare per combattere la diffusione del nuovo coronavirus. Ecco tutti i nuovi numeri che mostrano l’andamento dei contagi in Italia. Il governo per frenare l’avanzata del virus ha approvato un nuovo decreto legge che introduce il super green pass dal 6 dicembre in Italia e allargato le categorie sottoposte a obbligo vaccinale.
Sale a 125 l’incidenza ogni 100mila abitanti
L 'incidenza settimanale a livello nazionale sale ancora: 125 per 100mila abitanti nella settimana fra il 19 e il 25 novembre. Un dato che la settimana precedente registrava 98 casi per 100mila abitanti (12-18 novembre).
Bolzano e Fvg con le incidenze più alte a 458,9 e 346,4
Nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia, con 346,4 per 100mila, si registrano in valori più alti dell’incidenza di casi di Covid-19 della settimana. Dal report della Cabina di regia emergono anche, ben oltre la soglia fissata a 50 casi per 100mila abitanti, la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100mila.
Stabile l’Rt a 1,23, ma al di sopra della soglia epidemica
Nel periodo 3-16 novembre è stabile l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici a 1,23 (range 1,15 – 1,30). Stabile rispetto alla settimana precedente, ma al di sopra della soglia epidemica. sale leggermente ed è al di sopra della soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. Rt = 1,15 (1,11-1,19) al 16 novembre contro Rt = 1,09 (1,04-1,14) al 9 novembre.
Sale al 6,2% il tasso di occupazione delle terapie intensive
In salita il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 6,2% nella rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 25 novembre contro il 5,3% della rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 18 novembre).
Fvg e Marche sopra soglia allerta terapie intensive
Friuli Venezia Giulia e Marche superano la soglia di attenzione del 10% delle terapie intensive. Nel report settimanale Iss, il Friuli si attesta al 16% e le Marche all’11 per cento. Al 10% la provincia autonomia di Bolzano.
In crescita all’8,1% il tasso di occupazione delle aree mediche
Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è in crescita: sale all'8,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 25 novembre) contro il 7,1% al 18 novembre. Per quanto riguarda l’area medica, dove la soglia è fissata al 15%, sopra soglia ci sono il Friuli Venezia Giulia al 19,5% e la provincia autonoma di Bolzano al 16,2 per cento.
Una regione ad alto rischio
Una regione nel report risulta classificata a rischio alto, 18 fra regioni e province autonome risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una regione è ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il Dm del 20 aprile 2020. Dieci fra regioni e province autonome riportano un'allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza.
Aumentano i casi non associati a catene di trasmissione
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: sono 23.971 contro i 15.773 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è stabile (34% contro 34% della scorsa settimana). Stabile anche la percentuale dei casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (45% contro 45%), come anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (21% contro 21%).
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