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Coronavirus, scuole chiuse in tutta Italia fino al 3 aprile. A distanza anche verifiche e interrogazioni

Si allarga a tutte le regioni lo stop fino al 3 aprile delle lezioni di scuole di ogni ordine e grado e nelle aule universitarie

di Francesca Barbieri

(ANSA)

2' di lettura

Con l’estensione a tutta Italia delle regole previste per Lombardia e le 14 province di Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, si allarga a tutte le regioni lo stop fino al 3 aprile delle lezioni di scuole di ogni ordine e grado e nelle aule universitarie.
«È una misura dolorosa ma necessaria, che condivido - ha scritto su facebook Lucia Azzolina, ministro dell’istruzione -. Mi impegno a stare
ancora più vicino a studenti e personale scolastico. Andremo
avanti affrontando insieme questa emergenza. Le attività si
sospendono ma #lascuolanonsiferma».

La circolare del ministero dell’Istruzione pubblicata l’8 marzo aveva già sospeso fino al aprile tutte le riunioni degli organi collegiali in presenza fino al 3 aprile 2020. Con una spinta alla didattica a distanza.

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«Il protrarsi della situazione comporta la necessità di attivare la didattica a distanza - spiega la nota - al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all'istruzione. Le strutture del Ministero sono a disposizione per il necessario aiuto». In primis, attraverso la pagina web del sito del ministero dedicata alla didattica a distanza, dove è stata integrata l'offerta di strumenti, community, chat e classi virtuali con una piattaforma interamente dedicata alla didattica online, per proporre gratuitamente a tutte le scuole che ne facciano richiesta strumenti e mezzi garantendo a tutti il diritto allo studio. L’obiettivo è aiutare ogni iniziativa che favorisca il più possibile la continuità nell’azione didattica.

Scuole in ordine sparso
Le iniziative finora messe in campo vanno dalla semplice trasmissione di materiale - da abbandonare progressivamente, secondo il Miur, perchè non assimilabili alla didattica a distanza - fino alla registrazione delle lezioni, all'utilizzo di piattaforme web.
Il Ministero consiglia comunque di evitare, soprattutto nella scuola primaria, la mera trasmissione di compiti ed esercitazioni, sottolinea la nota per le scuole, quando non accompagnata da una qualche forma di azione didattica o anche semplicemente di contatto a distanza.
Alcuni docenti e dirigenti scolastici hanno posto il problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze. A seconda delle piattaforme utilizzate, vi è una varietà di strumenti a disposizione. La normativa vigente lascia la dimensione della valutazione ai docenti, spiega la nota.

Per approfondire
Scuole chiuse, voci dalle lezioni a distanza

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