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Ucraina, ultime notizie. Gruppo di 9 paesi europei promette tank. Usa: la Crimea è ucraina, Kiev ha il diritto di riprenderla

Zelensky, faremo chiarezza su tragedia schianto elicottero a Brovary costato la vita a 14 persone fra cui il ministro dell’Interno dell’Ucraina e un bambino. L’ex presidente russo Dmitry Medvedev torna a evocare il ’rischio’ di una guerra nucleare.

Ucraina, Zelensky: "Fornitura armi sia più rapida di attacchi russi"
  • Gruppo di 9 paesi europei promette tank a Kiev

    Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia hanno emesso un comunicato congiunto - il patto di Tallinn - in cui si impegnano «a perseguire collettivamente la consegna di una serie di donazioni senza precedenti, tra cui carri armati, artiglieria pesante, difesa aerea, munizioni e veicoli da combattimento di fanteria» a favore dell’Ucraina. Lo si legge in una nota del ministero della Difesa britannico. «Domani ci recheremo a Ramstein e solleciteremo gli altri alleati e partner a seguire l’esempio e a contribuire con propri pacchetti di sostegno pianificati il prima possibile».

  • Zelensky: prepariamo le nostre unità alla battaglia per il Donbass

    «Stiamo prendendo le misure appropriate per rafforzare le nostre unità nella battaglia per il Donbass». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso della riunione dello Stato Maggiore alla quale hanno partecipato nuovi membri. Tra questi il neo ministro ad interim degli interni Igor Klymenko. Lo riferisce Ukrinform.

  • Zelensky: da Ramstein ci aspettiamo decisioni forti

    «Ci stiamo preparando per il ’Ramstein’ di domani: ci aspettiamo decisioni forti. E ci aspettiamo un potente pacchetto di supporto militare dagli Stati Uniti». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso serale, alla vigilia della riunione del gruppo di contatto nella base militare di Ramstein, in Germania.

  • Settima tranche di aiuti Ue a Kiev, l’Ungheria minaccia il veto

    Trattativa in salita tra i 27 Paesi Ue sull’erogazione della settima tranche di fondi all’Ucraina nell’ambito dell’European Peace Facility. Il via libera è atteso al Consiglio Affari Esteri di lunedì ma l’Ungheria ha minacciato il veto all’esborso. Secondo l’emittente radiofonica polacca Rmf Fm avrebbe bloccato il via libera alla tranche da 500 milioni destinata in primo luogo a fornire aiuti militari a Kiev. La presidenza svedese dell’Ue, interpellata a riguardo, non ha commentato la posizione dell’Ungheria, spiegando tuttavia che nella giornata di oggi a Bruxelles si è tenuta una riunione a livello tecnico sul dossier. «I negoziati sono in corso. L’auspicio è di arrivare ad un accordo per la riunione dei ministri di lunedì», hanno spiegato fonti della presidenza svedese.

  • Usa: la Crimea è ucraina, Kiev ha il diritto di riprenderla

    «La Crimea è parte integrante dell’Ucraina e Kiev ha tutto il diritto di riprenderla». Lo ha detto in un briefing la vice portavoce del Pentagono Sabrina Singh, ricordando che comunque gli Usa non dettano gli obiettivi e i tempi delle operazioni militari e che gli ucraini decidono in modo sovrano.

  • Zelensky vede Grossi (Aiea), inaccettabili i bombardamenti russi

    «Ho avuto un incontro con il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi. Sono grato per la decisione positiva di dislocare gli ispettori dell’Agenzia presso le nostre centrali nucleari. I nostri team stanno lavorando per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture nucleari. I continui bombardamenti delle centrali nucleari ucraine da parte della Federazione Russa sono inaccettabili». Lo afferma il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su Telegram.

  • Zelensky a tv tedesca, se avete i carri Leopard, dateceli

    «Se avere carri armati Leopard, allora dateceli», «non è il momento delle trattative, è il momento della sopravvivenza. Noi dobbiamo sopravvivere». Lo ha detto alla tv pubblica tedesca Ard il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, come anticipa online il telegiornale dell’emittente. Zelensky ha così criticato la posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz sull’invio di panzer da combattimento a Kiev. Nell’intervista, che verrà trasmessa alle 20.45, il presidente ucraino ha aggiunto che l’Ucraina si sta difendendo e che non ha intenzione di attaccare la Russia. L’Occidente potrebbe continuare a discutere per altri sei mesi, ma «nel nostro Paese la gente muore ogni giorno», ha continuato Zelensky. La posizione attuale di Scholz sembra essere che l’autorizzazione tedesca all’export di carri Leopard debba eventualmente avvenire in concomitanza di un export Usa di carri Abrams. Il meeting domani sull’Ucraina nella base militare Usa di Ramstein potrà aprire a nuovi sviluppi sulla questione degli aiuti militari a Kiev.

  • Wagner smentisce presenza e reclutamento in Serbia

    Il Gruppo Wagner ha smentito la sua presenza in Serbia e il reclutamento di combattenti serbi tra le sue fila, come riferito a più riprese da vari media negli ultimi tempi. “La compagnia militare privata russa Wagner non è mai stata in Serbia nè ha mai avuto contatti con tale Paese”, ha detto il fondatore e leader di Wagner Ievghieni Prigozhin, citato dal quotidiano belgradese Vecernje Novosti. «Nella nostra compagnia - ha aggiunto - attualmente non vi sono cittadini serbi. Pertanto tutte le voci su una collaborazione di Wagner con la Serbia sono prive di fondamento».

    Il giornale riporta quanto affermato da Prigozhin in risposta a una precisa domanda rivoltagli da Voice of America sulla presunta attività di Wagner in Serbia, compreso il reclutamento di cittadini serbi. Stando a vari media, a fine dicembre Wagner avrebbe aperto una filiale a Belgrado, e attraverso determinati siti web porterebbe avanti un’opera di reclutamento di combattenti serbi per il fronte russo-ucraino. Il presidente serbo Aleksandar Vucic, in una intervista televisiva nei giorni scorsi, aveva criticato l’iniziativa di taluni siti web russi che pubblicano annunci nei quali il Gruppo Wagner invita volontari serbi ad associarsi ai propri effettivi per combattere in Ucraina.

    «Perché voi di Wagner fate appello ai volontari serbi quando sapete che ciò è contro le nostre leggi?, aveva detto Vucic. Prigozhin, riferisce Vecernje Novosti, ha smentito al tempo stesso le voci e le notizie sulla presenza di miliziani di Wagner lo scorso dicembre nel nord del Kosovo, durante le fasi acute della protesta dei serbi locali con blocchi stradali e barricate. “Per quanto ne sappiamo, i serbi da soli risolvono i loro problemi. Auguro loro fortuna e prosperità», ha detto Prigozhin in risposta a una precisa domanda sempre di Voice of America.

  • Zelensky, fornitura carri armati questione urgente e molto delicata

    La questione dell’invio a Kiev di carri armati pesanti continua a essere «urgente e molto delicata». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymye Zelensky, parlando con i giornalisti dopo aver ricevuto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e sottolineando come l’impasse sui carri armati «dipenda da molte ragioni e sfortunatamente non dipenda dalla volontà dell’Ucraina». Zelensky ha elogiato la disponibilità di diversi Paesi che si sono fatti avanti, sostenendo l’intenzione di inviare alcuni dei loro carri armati all’Ucraina, ma ha aggiunto che nella maggior parte dei casi è necessaria l’autorizzazione dei Paesi produttori. «Aspettiamo tutti l’approvazione del Paese che ha i diritti su quella particolare licenza», ha spiegato il presidente. Tra questi c’è la Germania, che produce i carri armati da combattimento Leopard e che non ha ancora sciolto la riserva sull’autorizzazione all’invio.

  • Zaporizhzhia: filorussi annunciano presa di 4 villaggi nella regione

    “Le truppe russe hanno preso il controllo operativo di quattro insediamenti vicino a Orekhov, nella regione di Zaporizhzhia”. Lo ha annunciato a Ria Novosti Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione filorussa regionale. La città di Orekov, invece, resta ancora sotto il controllo ucraino

  • Deputato partito Zelensky, «difese aeree mai sufficienti, bene Italia»

    L’Occidente deve aumentare le forniture di sistemi di difesa aerea all’Ucraina. Lo ribadisce il deputato ucraino e membro della commissione Affari Esteri, Sviatoslav Yurash, che fa parte del partito Servitore del Popolo del presidente Volodymyr Zelensky. “Il nostro è il Paese più grande d’Europa e quando si cerca di proteggersi dall’assalto del Paese più grande della terra, che ci sta distruggendo, le difese aeree non sono mai abbastanza. Siamo molto contenti di collaborare con lo Stato italiano e speriamo che questo continui sotto ogni aspetto”, afferma Yurash, mentre in Italia resta al centro del dibattito la fornitura del sistema Samp-T a Kiev. Alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa alleati a Ramstein, Yurash spiega all’Adnkronos che l’Ucraina in quella sede “chiarirà al mondo che ci sono due ulteriori passi” da compiere per vincere la guerra. “Abbiamo bisogno di supporto in termini di carri armati, in particolare i Challenger”. L’altra richiesta “permanente” dell’Ucraina, prosegue, riguarda l’artiglieria. “Come ho visto io stesso sul campo di battaglia, i proiettili di artiglieria servono sempre. E in termini di cooperazione in questo ambito, non è mai abbastanza e ogni aiuto è benvenuto”, chiosa il deputato, ricordando che “il nostro territorio è grande abbastanza da ospitare quanti più sistemi di difesa possibili”.

    Michel: "A favore dell'invio di carri armati all'Ucraina"


  • Zelensky, colloquio con Al Nahyan, «grazie per il sostegno»

    “Ho avuto una telefonata con Mohamed bin Zayed Al Nahyan. Ho espresso il mio compiacimento per la dinamica delle relazioni bilaterali con gli Emirati Arabi Uniti e ho ringraziato per il sostegno in ambito Onu, per il supporto umanitario e per il sostegno sostanziale ai generatori. Abbiamo anche discusso dell’attuazione della Formula di pace”. Lo annuncia il presidente ucraino Voldymyr Zelensky su telegram.

  • Scontro Polonia-Ungheria su sanzioni Ue contro Mosca

    È ancora scontro tra Polonia e Ungheria sulla politica di sanzioni dell’Ue contro la Russia per l’aggressione contro l’Ucraina. Se Varsavia, di concerto con i paesi dei Baltici, invoca nuove misure per colpire la macchina finanziaria e di propaganda del Cremlino, Budapest torna a chiedere la rimozione dalla blacklist europea di diversi individui già colpiti da sanzioni. Un copione già visto: lo scorso settembre il governo di Viktor Orban aveva provato, senza successo, a depennare dalle sanzioni i nomi di tre oligarchi, Alisher Usmanov, Pyotr Aven e Viktor Rashnikov. A questi ora ne aggiunge altri sei, tra cui Dmitry Mazepin, Grygory Berezkin e Viatcheslav Moshe Kantor, tutti uomini d’affari vicini al presidente russo, Vladimir Putin. Le sanzioni adottate finora dovranno essere rinnovate entro il 15 marzo all’unanimità. Davanti all’ennesimo ricatto ungherese, la Polonia, insieme ai Baltici, ha presentato una formale protesta nel corso della riunione degli ambasciatori dei 27 tenutasi ieri a Bruxelles. “Consideriamo i tentativi di rimuovere alcune persone dall’elenco delle sanzioni come una violazione degli accordi presi in precedenza” spiegano fonti diplomatiche europee. L’Ungheria è stato finora l’unico Paese dell’Ue a indire una consultazione nazionale sulle sanzioni imposte contro la Russia, rigettate dal 97% dei cittadini che hanno risposto ai quesiti, nonostante la scarsa partecipazione.

  • Nato, «rischio escalation per invio carri armati assolutamente gestibile»

    Il comandante in capo delle forze Nato in Europa ritiene “gestibile” il possibile rischio di escalation dovuto alle consegne di carri armati occidentali all’Ucraina. “Possiamo gestire il rischio? Sì, assolutamente”, ha detto ai giornalisti il ​​generale americano Christopher Cavoli a Bruxelles, dopo una riunione del Comitato militare dell’Alleanza Atlantica. Cavoli ha chiarito che non vede il pericolo che la Russia possa reagire con attacchi militari contro gli alleati della Nato in caso di consegna dei carri armati. “I russi stanno combattendo con i carri armati, quindi anche gli ucraini hanno bisogno di carri armati”, ha detto Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato relativamente all’importanza di rifornire l’Ucraina di carri armati. “E’ importante - ha aggiunto - sia in termini di corrispondenza con ciò che ha il nemico, che per riconquistare il proprio territorio”.

  • Kiev 10 persone a bordo elicottero caduto a Brovary

    A bordo dell’elicottero precipitato ieri a Brovary c’erano dieci persone, e non nove come precedentemente comunicato. Lo ha reso noto la polizia ucraina. Lo riporta Unian. I morti in totale sono 14, tra loro una bimba nata nel 2017. Sull’elicottero invece erano presenti tre membri dell’equipaggio, il ministro degli Interni, Denys Monastyrskyi, il primo viceministro Yevhen Yenin e il segretario di Stato Yuriy Lubkovich. Con loro un assistente, due guardie e un fotografo.

  • Zelensky, ’obici danesi aumenteranno notevolmente nostra capacità di difesa’

    “Sono profondamente grato alla mia brava collega Mette Frederiksen Statsmin e al governo di coalizione danese per l’importante decisione di fornire obici Caesar all’Ucraina. Aumenteranno notevolmente le capacità di difesa dell’Ucraina, ci consentiranno di estromettere l’aggressore dall’Ucraina e renderanno più vicina la nostra comune vittoria”. Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando la decisione del governo danese di inviare a Kiev 19 obici Caesar di fabbricazione francese.

  • Danimarca invierà 19 obici Caesar

    Il governo danese ha annunciato che invierà in Ucraina 19 obici Caesar di fabbricazione francese. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Jakob Ellemann-Jensen, dopo una riunione della Commissione per gli Affari Esteri. La Danimarca si è unisce in questo modo ai numerosi altri paesi che sostengono l’Ucraina annunciando di voler fornire a Kiev pezzi di artiglieria pesante. Secondo la radio danese, la Danimarca dovrebbe ricevere gli obici francesi nei prossimi sei mesi. Il ministro non ha riferito quando le unità saranno inviate in Ucraina

  • Polonia, presto accordo su Leopard o avanti senza Berlino

    Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha lasciato intendere che la Polonia potrebbe fornire carri armati Leopard all’Ucraina senza attendere l’approvazione da parte della Germania. ’Qui l’approvazione è secondaria. Raggiungeremo rapidamente un accordo o faremo noi stessi la cosa giusta’ con l’Ucraina e ’i nostri partner nell’Europa occidentale’, e i carri armati verranno consegnati, ha detto Morawiecki in un’intervista televisiva con l’emittente Polsat News mercoledì sera, secondo quanto riporta l’agenzia Pap. Morawiecki, come riporta Rnd, ha spiegato che la Germania continuerà quindi ad essere sollecitata ad accettare rapidamente un accordo sui Leopard, sottolineando che non c’è tempo da perdere perché la Russia sta preparando una nuova offensiva per febbraio.

  • Ambasciata russa, catturati missili anticarro italiani

    “I missili anticarro ’Milan’ di fabbricazione italiana catturati al nemico aiutano i difensori della Repubblica Popolare di Donetsk a combattere i neonazisti ucraini. Almeno quest’arma è in buone mani”. E’ il nuovo post dell’ambasciata russa a Roma che su Facebook pubblica alcune foto a corredo, tra le quali un dettaglio del numero di serie di un’arma in cui si legge ’Oto Melara La Spezia - Italy’. “Nel frattempo - aggiunge l’ambasciata nel post - secondo i dati dell’Europol molte armi della Nato fornite al regime di Kiev finiscono sul mercato nero e vengono rivendute alle organizzazioni criminali in Europa e altrove”.

  • Podolyak, «no tabù, ci servono carri armati per finire la guerra»

    “La vera leadership consiste nel dare l’esempio, non nell’ammirare gli altri. Non ci sono tabù. Da Washington a Londra, da Parigi a Varsavia, bisogna dire una cosa: l’Ucraina ha bisogno di carri armati, carri armati: la chiave per porre fine alla guerra in modo appropriato. È ora di smettere di tremare davanti a Putin e fare il passo finale”. Lo scrive il consigliere della presidenza ucraina Mikhailo Podolyak, alla vigilia della riunione a Ramstein dei ministri della Difesa del Gruppo di contatto per l’Ucraina, che riunisce una quarantina di Paesi.

  • Iran, riconosciamo integrità Ucraina, non annessioni Russia

    L’Iran non riconosce l’annessione della Russia dei territori ucraini di Lugansk, Donetsk e Crimea. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in un’intervista al canale turco Trt World. “Riconosciamo la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi nel quadro del diritto internazionale e per questo, nonostante gli ottimi rapporti tra Teheran e Mosca, non abbiamo riconosciuto la separazione della Crimea dall’Ucraina. Non abbiamo riconosciuto la separazione di Lugansk e Donetsk dall’Ucraina perché insistiamo sul nostro principio coerente in politica estera. Quando diciamo che la guerra non è la soluzione in Ucraina, lo intendiamo e lo crediamo come una politica fondamentale e ci basiamo su questo”, ha detto il ministro iraniano. “La posizione della Repubblica islamica dell’Iran è stata chiara sin dall’inizio di questa guerra ed è stata reiterata al più alto livello. Ci opponiamo alla guerra e siamo concentrati sulle soluzioni politiche. Inoltre consideriamo gli atti provocatori della Nato e alcuni dei Paesi occidentali come la principale causa dietro a questa guerra”, ha affermato Amir-Abdollahian. “Abbiamo fatto un grande sforzo per mediare tra Kiev e Mosca a livello di ministri degli Esteri e presidenti, e speriamo che presto ci sarà la pace in Ucraina e la guerra sarà conclusa”

  • Nato, «probabile nuova offensiva russa, i tank servono»

    “Gli obiettivi strategici dei russi non sono cambiati e dunque è probabile che in primavera monteranno una nuova offensiva: questo è ciò a cui si devono preparare gli ucraini e anche gli alleati, studiando quali sono le necessità più probabili di Kiev e come si può sostenere il Paese”. Lo ha detto il presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, al termine del vertice dei capi dello Stato Maggiore. “I carri armati sono un mezzo importante, soprattutto per poter riprendere i territori occupati, e visto che i russi li usano anche gli ucraini dovrebbero poter rispondere di conseguenza”, ha aggiunto.

  • Onu, da porti ucraini 17,8 mln tonnellate cereali e alimenti

    Sono 17,8 milioni di tonnellate i cereali e altri prodotti alimentari esportati dallo scorso agosto ad oggi in 43 Paesi nell’ambito della Black Sea Grain Initiative, l’iniziativa per il trasporto sicuro di cereali e prodotti alimentari dai porti ucraini, in base all’accordo tra Russia e Ucraina stipulato con la Turchia e le Nazioni Unite dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ne danno notizia da Ginevra le Nazioni Unite.

    SOTTOTITOLI Elicottero precipitato in Ucraina, Zelensky: Non ci sono incidenti in tempi di guerra
  • Kiev, «basta tremare davanti a Putin, dateci i tank»

    “La vera leadership consiste nel dare l’esempio, non nell’ammirare gli altri. Non ci sono tabù. Da Washington a Londra, da Parigi a Varsavia, si dice una cosa: l’Ucraina ha bisogno di carri armati. Carri armati: la chiave per porre fine alla guerra in modo appropriato. È ora di smettere di tremare davanti a Putin e fare il passo finale”. Lo scrive su Twitter il consigliere della presidenza ucraino, Mykhailo Podolyak.

  • Kiev, sale a 46 il bilancio dei morti per l’attacco a Dnipro

    Il numero dei morti per un attacco missilistico che ha colpito un condominio a Dnipro, in Ucraina, è aumentato da 45 a 46 persone. Lo ha riferito su telegram il capo dell’amministrazione statale regionale di Dnepropetrovsk, Valentyn Reznichenko. “Secondo informazioni aggiornate, un missile russo che ha colpito un palazzo a Dnipro ha causato 46 vittime. 11 persone non sono ancora state identificate, lo stesso numero rimane disperso. L’identificazione è in corso”, ha scritto il funzionario. “80 persone sono rimaste ferite. 24 vittime rimangono sotto controllo medico negli ospedali cittadini. Tre sono in gravi condizioni, tra cui una bambina di 9 anni”, ha aggiunto.

  • Il Regno Unito invierà a Kiev 600 missili Brimstone

    Il Regno Unito invierà all’Ucraina 60 missili Brimstone. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace durante la sua visita in Estonia. “Oggi posso dire che invieremo anche altri 600 missili Brimstone sul teatro, che saranno incredibilmente importanti per aiutare l’Ucraina a dominare il campo di battaglia”, ha detto ai giornalisti alla base militare estone di Tapa.

  • Ukrenergo, «deficit energia resta significativo»

    Il deficit di energia in tutta l’Ucraina rimane “significativo, specialmente durante il picco serale”. Lo ha dichiarato la compagnia energetica nazionale ucraina Ukrenergo, precisando che durante il picco di richiesta serale, la produzione di energia può coprire solo i tre quarti del consumo. “Dopo ogni attacco russo alle infrastrutture energetiche, il ripristino diventa difficile e richiede tempo”. “Il sistema energetico ucraino - aggiunge Ukrenergo in una nota - è già sopravvissuto a 12 attacchi missilistici nemici e 14 attacchi con droni sugli impianti energetici. Inoltre, più di 10 GW delle principali capacità installate sono attualmente inaccessibili al sistema energetico ucraino e sono sotto il controllo nemico”. Fra le centrali occupate dai russi ci sono quella di nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, quella termica di Luhansk, la termoelettrica di Vuhlehirsk e quella idroelettrica di Kakhovka. “Inoltre, la maggior parte degli impianti eolici e solari si trova anche nei territori temporaneamente occupati del sud del Paese”, ha aggiunto la società.

  • Russia-Cina: esercitazioni navali congiunte in Sudafrica

    Il mese prossimo Russia e Cina condurranno esercitazioni navali nell’Oceano Indiano, al largo delle coste del Sudafrica. Le forze armate sudafricane hanno dichiarato che, insieme alle marine russe e cinesi, si impegneranno in “un’esercitazione marittima multinazionale” dal 17 al 27 febbraio al largo della costa orientale del Sudafrica, vicino alle città di Durban e Richards Bay. Le esercitazioni si svolgeranno intorno al primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio. L’annuncio arriva anche pochi giorni prima che il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov visiti il Sudafrica e tenga colloqui con la controparte sudafricana Naledi Pandor.

  • Blinken, lavoriamo ad altri 125 mln per rete elettrica

    L’amministrazione Biden lavorerà con il Congresso per programmare un ulteriore finanziamento di 125 milioni di dollari a sostegno della rete elettrica ed energetica ucraina contro i continui attacchi russi. Lo ha annunciato il segretario di Stato Usa Antony Blinken.

  • Studio svizzero, solo 8,5% aziende Ue e G7 ha lasciato la Russia

    Sono solo l’8,5% le aziende occidentali che hanno deciso di chiudere le loro attività in Russia nonostante la dura reazione dei loro Paesi alla cosiddetta operazione militare in Ucraina e le conseguenti sanzioni adottate contro Mosca. E’ quanto emerge da uno studio svizzero i cui risultati sono stati pubblicati oggi dal Moscow Times. “Quanto emerge contrasta con la narrazione secondo la quale sarebbe in atto un vasto esodo di società occidentali” dal mercato russo, sottolinea in un comunicato l’università di San Gallo, che ha curato la ricerca insieme con l’istituto Imd di Losanna.

  • Il Cremlino replica a Zelensky: Putin è vivo

    Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, replica ai dubbi del presidente Zelensky sul fatto che Putin sia (o meno) vivo.«Chiaramente, Zelensky preferirebbe che non esistessero né la Russia né Putin - ha detto -. Prima si rende conto che la Russia esiste ed esisterà, meglio sarà per un paese come l’Ucraina». «Il presidente ha fatto il bagno dell’Epifania nella regione di Mosca - ha aggiunto Peskov secondo quanto riporta Ria Novosti -. Questa volta non ci sono video o materiale fotografico, riportiamo solo che ha seguito la sua tradizione».

  • Johnson, «arma nucleare? Putin non lo farà»

    Boris Johnson esclude il ricorso all’arma atomica da parte del Cremlino: “Non lo farà. Causerebbe una completa paralisi criogenica economica” e “terrorizzerebbe i russi”, ha dichiarato intervenendo al Forum economico di Davos. Senza contare che India e Cina si rivolterebbero contro Putin, ha fatto notare. “Smettetela, smettetela di occuparvi di Cremlinologia”, ha esortato l’ex capo del governo di Londra: “E’ difficile capire cosa accadrà nella politica britannica, figuriamoci al Cremlino”.

  • Sondaggio, «maggior parte tedeschi contrari a invio Leopard»

    La maggior parte dei tedeschi, il 43 per cento, è contro l’invio di carri armati Leopard 2 all’Ucraina, emerge da un sondaggio di YouGov. Solo il 39 per cento degli intervistati sono favorevoli e il 16 per cento non ha una opinione. La Germania ha trasferito armi all’Ucraina per più di 2,2 miliardi di euro dall’inizio della guerra. Il 33 per cento dei tedeschi ritiene che questo sia già troppo. Il 24 per cento pensa che sia il livello giusto e il 25 per cento chiede altro sostegno materiale.

    Michel: "A favore dell'invio di carri armati all'Ucraina"


  • «Punire crimine aggressione», ok risoluzione Parlamento Ue su Tribunale

    In una risoluzione adottata oggi gli eurodeputati hanno chiesto che la leadership politica e militare russa sia chiamata a rispondere del crimine di aggressione contro l’Ucraina. Nel testo, i deputati affermano che le atrocità commesse dalle forze armate russe a Bucha, Irpin e in molte altre città ucraine rivelano la brutalità della guerra e sottolineano l’importanza di un’azione internazionale coordinata per stabilire la responsabilità secondo il diritto internazionale umanitario. Inoltre, si esorta l’Ue a sollecitare l’istituzione di un tribunale internazionale speciale, in stretta cooperazione con l’Ucraina e con la comunità internazionale, che si occupi di perseguire la leadership politica e militare della Russia e i suoi alleati. L’istituzione di tale tribunale, secondo gli eurodeputati, colmerebbe la grave lacuna esistente nell’attuale assetto istituzionale della giustizia penale internazionale oltre ad integrare gli sforzi investigativi della Corte penale internazionale, che attualmente non può indagare sul crimine di aggressione contro l’Ucraina. Il testo, non legislativo, è stato adottato con 472 voti favorevoli, 19 contrari e 33 astensioni.

  • Kiev agli alleati, «servono i Leopard con urgenza»

    Kiev chiede ai suoi alleati di rafforzare le forniture di armi. “Ci rivolgiamo a tutti gli Stati partner che hanno già fornito o stanno pianificando di fornire aiuti militari, invitandoli ad aumentare considerevolmente il loro contributo”, scrivono in una dichiarazione congiunta i ministri della Difesa e degli Esteri, Oleksiy Reznikov e Dmytro Kuleba. I due sollecitano una dozzina di Paesi tra cui la Turchia - che si propone come mediatore nel conflitto - e la Germania - che secondo gli ucraini è lenta nel rispondere alle richieste di Kiev - a fornire i carri armati Leopard, “uno dei bisogni più urgenti e pressanti” dell’esercito.

  • Macron, «in Europa crisi senza precedenti, occorre essere forti»

    ’’In Europa è in atto una crisi senza precedenti’’ dovuta alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Una crisi alla quale è necessario rispondere con ’’un’Europa forte’’. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Paìs in vista della sua prossima visita in Spagna. Secondo il capo dell’Eliseo, il catalizzatore del conflitto in Ucraina è stata “la crisi che sta attraversando il modello russo”. Perché, ha detto Macron, “la Russia sta cercando se stessa e la sua strada. La Russia è una grande nazione e una grande potenza territorialmente e storicamente, ma la ripresa dopo il 1991 è stata difficile”. Macron ha ammesso di “condividere la preoccupazione” per il possibile coinvolgimento dei Paesi europei nel conflitto in Ucraina, ma “non pensa che si arriverà a tanto”. Anche perché “la maggior parte degli europei, e gli americani, dall’inizio del conflitto hanno espresso chiaramente il desiderio di sostenere l’Ucraina, ma abbiamo anche chiarito che non vogliamo che questo conflitto continui. Per questo motivo non siamo mai ricorsi a escalation verbali o di altro tipo. Penso che sia estremamente importante attenersi a questa posizione”, ha affermato.

    Von der Leyen a Davos: "Aiuti Ue all'Ucraina finché servirà"


  • Zelensky, «la Crimea è la nostra terra»

    L’Ucraina reclamerà la Crimea in quanto si tratta della “nostra terra”. A dichiararlo è stato oggi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo a Davos. “La Crimea è il nostro mare e le nostre montagne. Dateci le vostre armi e riconquisteremo [ciò che è] nostro”, ha dichiarato Zelensky quando gli è stato chiesto se intenda riconquistare la Crimea. “Ma c’è ancora un’opportunità per la Russia di lasciare questo territorio, e non solo questo”, ha aggiunto. “Nessuno sta dicendo che le relazioni possano essere ripristinate, ma può salvare la vita della sua gente”, ha proseguito. “Il divario tra i nostri paesi è enorme. Non è artificiale. È stato scavato da Putin”. Quanto alla possibilità di negoziati di pace, Zelensky ha voluto distinguere: “I colloqui di pace non sono la pace. Le parti devono realizzarlo. Negli ultimi tre anni abbiamo fatto tutto quanto era in nostro potere per liberare il nostro paese attraverso la diplomazia”. “Alcuni non volevano, non avevano tempo, non ci credevano, ponevano condizioni. C’erano moltissime persone e il centro di tutto questo era Mosca”.

  • Cnn, nuovo pacchetto aiuti militari Usa da 2,5 mld dollari

    Avrà un valore di 2,5 miliardi di dollari il nuovo pacchetto Usa di aiuti militari all’Ucraina. Lo riporta la Cnn, citando due fonti ben informate, che aggiungono che il pacchetto includerà per la prima volta veicoli da combattimento Stryker. Secondo una delle fonti, il pacchetto potrebbe essere finalizzato entro la fine di questa settimana. Inoltre fra gli aiuti ci sarebbero anche i veicoli resistenti alle mine noti come Mrap, mentre l’annuncio non dovrebbe includere carri armati o missili a lungo raggio, che Kiev ha ripetutamente chiesto.

  • Appello ad alleati per aumento ’significativo’ consegne armi

    L’Ucraina ha invitato gli alleati occidentali ad “aumentare significativamente” le consegne di armi per fronteggiare l’esercito russo, rivolgendosi specificamente a 12 paesi, tra cui Germania e Turchia, che hanno carri armati Leopard che Kiev richiede incessantemente. “Facciamo appello a tutti gli Stati partner che hanno già fornito o intendono fornire assistenza militare, invitandoli ad aumentare in modo significativo il loro contributo”, hanno esortato in una dichiarazione congiunta i ministri della Difesa e degli Esteri ucraini Oleksiy Reznikov e Dmytro Kouleba.

  • Prigozhin annuncia controllo cittadina strategica per conquista Bakhmut

    Il fondatore della Wagner Evgheny Prigozhin rivendica il controllo, da parte dei suoi mercenari, della cittadina di Klishchiivka, cinque chilometri a sud di Bakhmut, punto d’accesso alla autostrada Konstantinovka-Bakhmut. Come aveva già detto annunciando la caduta di Soledar, la conquista è stata fatta solo da unità Wagner. Nei dintorni di Klishchiivka sono in corso combattimenti e “le forze ucraine si aggrappano a ogni metro”.

    Russia, Shoigu visita le truppe di Mosca in Ucraina


  • Mosca, ’speriamo Israele non invii armi a Kiev’

    L’ambasciatore russo in Israele, Anatoly Viktorov, ha dichiarato che Mosca spera che lo Stato ebraico continui a rifiutare di inviare armi all’Ucraina. Lo riporta la Tass. “Per entrambi i Paesi è importante che questa politica” di Israele “di rifiutare di consegnare qualsiasi arma, loro componenti e così via nella zona di conflitto in Ucraina continui”, ha affermato il diplomatico secondo l’agenzia di stampa statale russa. Commentando la notizia riportata dal New York Times secondo cui, stando ad alcune fonti del giornale, il Pentagono starebbe inviando in Ucraina munizioni americane immagazzinate in Israele, il diplomatico ha affermato che Mosca sta “esaminando questa questione” e contatterà “le controparti israeliane attraverso i propri canali per discutere l’argomento”. “Tutti questi rapporti del New York Times contengono solo una frazione della verità. Sono sicuro che la verità è mescolata con una mezza verità e il travisamento dei fatti”, ha dichiarato inoltre l’ambasciatore, sempre secondo la Tass, prendendo di mira la prestigiosa testata americana.

  • Cremlino, «Putin è vivo, meglio che Zelensky lo accetti»

    “La Russia e Putin esistono ed esisteranno” e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dovrebbe rendersene conto il prima possibile per il bene del suo Paese. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo a Zelensky, che in un intervento video al vertice di Davos si era detto “non del tutto sicuro” che Putin sia ancora vivo.

  • Schianto elicottero, 10 adulti e 6 bambini ancora in ospedale

    A seguito dello schianto dell’elicottero avvenuto ieri vicino a un asilo a Brovary vicino Kiev, in cui è rimasto ucciso anche il ministro dell’Interno ucraino, restano in ospedale 10 adulti e 6 bambini. Lo ha riferito il governatore della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba.

  • Capo milizia russa Wagner, «dobbiamo imparare da soldati Kiev»

    Yevgheny Prigozhin, fondatore e capo della milizia russa Gruppo Wagner, che combatte in settori chiave del conflitto ucraino, ha ammesso che “dobbiamo solo imparare” dai militari ucraini su come stanno conducendo la guerra. “L’esercito dell’Ucraina sta lavorando in modo limpido e armonioso. Dobbiamo imparare da loro”, ha aggiunto l’oligarca stretto alleato di Putin, in un inconsueto riconoscimento del valore del nemico. insistendo però che Artyomovsk (Bakhmut in russo) “sarà conquistata”.

    Zelensky: "Oltre 30 missili russi sull'Ucraina, più di 20 sono stati abbattuti"
  • Cremlino, consegna armi a lungo raggio mette in pericolo sicurezza Ue

    Il Cremlino ha avvertito che la consegna all’Ucraina da parte dell’Occidente di armi a lungo raggio, in grado di colpire in profondità nel territorio russo, porterebbe a una pericolosa escalation del conflitto armato tra Kiev e Mosca. “È potenzialmente molto pericoloso, significherebbe che il conflitto raggiungerebbe un nuovo livello che non prometterebbe nulla di buono per la sicurezza europea”, ha dichiarato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov.

  • Zelensky, «non sono sicuro che Putin sia vivo»

    Volodymyr Zelensky non è “del tutto sicuro” che il presidente russo Vladimir Putin sia ancora vivo e sia lui a prendere le decisioni in Russia: lo ha detto il leader ucraino durante il suo intervento in videocollegamento al Forum economico di Davos. Lo riportano i media nazionali. “Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui”, ha risposto Zelensky a una domanda sulla possibilità di colloqui di pace.

  • Tajani, non siamo anti-russi, è Mosca che è anti-Occidente

    “Non siamo il fronte antirusso, è la Russia che ha fatto il fronte anti Occidente perché invadendo l’Ucraina ha fatto una scelta violando il diritto internazionale. Noi difendiamo il diritto internazionale, difendiamo le regole, difendiamo un Paese democratico. Nessuno ci impone niente, siamo un Paese libero e democratico, dove c’è un parlamento che decide le cose da fare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ad Agorà su Rai3, rispondendo a una domanda sulle accuse di ieri all’Italia da parte del ministro russo Serghei Lavrov.

  • Cremlino, nuove forniture a Kiev sono escalation conflitto

    Le forniture di nuovi armamenti all’Ucraina da parte dell’Occidente possono portare il conflitto ad un nuovo livello. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalla Tass

    L’incontro a Davos tra la First Lady dell’Ucraina Olena Zelenska e Ursula von der Leyen
  • Polonia, presto accordo su Leopard o avanti senza Berlino

    Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha lasciato intendere che la Polonia potrebbe fornire carri armati Leopard all’Ucraina senza attendere l’approvazione da parte della Germania. “Qui l’approvazione è secondaria. Raggiungeremo rapidamente un accordo o faremo noi stessi la cosa giusta” con l’Ucraina e “i nostri partner nell’Europa occidentale”, e i carri armati verranno consegnati, ha detto Morawiecki in un’intervista televisiva con l’emittente Polsat News mercoledì sera, secondo quanto riporta l’agenzia Pap. Morawiecki, come riporta Rnd, ha spiegato che la Germania continuerà quindi ad essere sollecitata ad accettare rapidamente un accordo sui Leopard, sottolineando che non c’è tempo da perdere perché la Russia sta preparando una nuova offensiva per febbraio.

  • Premier, Svezia fornirà cannoni a lungo raggio

    La Svezia fornirà all’Ucraina sistemi di artiglieria a lungo raggio Archer: lo ha reso noto il premier svedese, Ulf Kristersson.

  • Due caccia russi decollati da base Bielorussia

    Due caccia russi MiG-31K capaci di lanciare i missili ipersonici Kinzhal sono decollati questa mattina dalla base di Machulishchy, in Bielorussia: lo ha reso noto il gruppo di monitoraggio Belarusian Gayun, citato dai media ucraini. In volo c’é anche un aereo da sorveglianza e ricognizione A-50U, ha aggiunto il gruppo. Non è chiaro se i velivoli si stiano dirigendo verso l’Ucraina. Lunedì scorso le forze aeree bielorusse e quelle russe hanno iniziato le annunciate esercitazioni aeree congiunte, che dureranno fino all’1 febbraio.

  • Media Germania, Berlino valuta consegna Leopard a Kiev

    La Germania potrebbe presto consegnare i carri armati Leopard all’Ucraina. Secondo le informazioni dell’emittente Zdf, il governo di Berlino sta considerando questa opzione e potrebbe prendere una decisione già oggi. Di conseguenza, i colloqui in programma questa mattina tra il nuovo ministro della Difesa, Boris Pistorius, e il suo omologo americano Lloyd Austin potrebbero servire a coordinarsi con gli Stati Uniti. Anche l’incontro di venerdì del cosiddetto gruppo di contatto sull’Ucraina a Ramstein potrebbe servire a facilitare il coordinamento internazionale per l’eventuale consegna dei corazzati.

  • Allarme antiaereo in tutta l’Ucraina

    Un allarme antiaereo è scattato questa mattina in tutto il territorio ucraino: lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare di Leopoli, Maksym Kozytskyi, come riportano i media nazionali. L’allarme è stato dichiarato dopo le 10:30 ora locale (le 9:30 in Italia).

    Zelensky a Davos chiede un minuto di silenzio per le vittime della tragedia dell'elicottero caduto


  • Medvedev, ”sconfitta Russia può provocare guerra nucleare”

    Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo e stretto alleato di Putin, Dmitry Medvedev, torna a evocare lo spettro della guerra nucleare in Ucraina alla vigilia della riunione del gruppo di contatto nella base militare di Ramstein, in Germania. “Domani, nella base Nato di Ramstein, i grandi capi militari discuteranno di nuove tattiche e strategie, nonché della fornitura di nuove armi pesanti e sistemi di attacco all’Ucraina”, scrive su Telegram l’ex presidente ed ex primo ministro russo. “E questo subito dopo il forum di Davos, dove i frequentatori di partiti politici sottosviluppati hanno ripetuto come un mantra: ’Per ottenere la pace, la Russia deve perdere’. E a nessuno di loro viene in mente di trarre la seguente conclusione elementare: la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra nucleare”, sottolinea Medvedev. “Le potenze nucleari non hanno perso conflitti importanti da cui dipende il loro destino. Ma questo dovrebbe essere ovvio per chiunque. Anche a un politico occidentale che abbia conservato almeno una traccia di intelligenza”.

  • Zelensky critica esitazione Germania consegne carri armati

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha criticato l’esitazione della Germania a consentire consegne di carri armati, affermando che è la “strategia giusta. Ci sono momenti in cui non dovremmo esitare o confrontarci. Quando qualcuno dice ’non consegnerò carri armati, se qualcun altro lo fa’, ha detto Zelensky che è intervenuto in videoconferenza durante il Forum di Davos. Si riferiva ai resoconti della stampa secondo cui Berlino consegnerà carri armati avanzati solo se gli Stati Uniti consegneranno carri armati Abrams.

  • Cnn, nuovo pacchetto armi Usa sarà di 2,5 miliardi $

    Il nuovo mega pacchetto statunitense di aiuti militari all’Ucraina avrà un valore complessivo di circa 2,5 miliardi di dollari: lo riporta la Cnn, che cita due fonti bene informate. Si tratta di uno pacchetti più consistenti annunciati da Washington dall’inizio della guerra lo scorso febbraio. Il pacchetto, che non è ancora stato finalizzato, includerà per la prima volta i veicoli da combattimento Stryker. I nuovi aiuti, scrive l’emittente americana sul suo sito, potrebbero essere finalizzati entro la fine della settimana.

  • Difesa Regno Unito, Russia sta valutando impiego di alcuni tank T-14 Armata

    È probabile che la Russia stia considerando di schierare un piccolo numero dei suoi nuovi carri armati principali T-14 Armata in Ucraina. Lo riferisce un tweet del ministero della Difesa britannico in un aggiornamento d’intelligence, spiegando che a fine dicembre alcune immagini hanno mostrato dei T-14 in un’area di addestramento nel sud della Russia: il sito è stato associato ad attività di pre-dispiegamento per l’operazione in Ucraina. In seguito, “i media filo-governativi russi hanno affermato che i T-14 erano in fase di preparazione per il dispiegamento”, spiega l’intelligence.

    Tuttavia, “non è chiaro se la Russia abbia già spostato il tipo in Ucraina. Qualsiasi dispiegamento di T-14 sarà probabilmente una decisione ad alto rischio per la Russia. Dopo undici anni di sviluppo, il programma ha subito ritardi, riduzioni della flotta prevista e segnalazioni di problemi di produzione. Un’ulteriore sfida per la Russia è l’adattamento della sua catena logistica per gestire il T-14, poiché è più grande e più pesante degli altri carri armati russi”, si legge nell’aggiornamento. Se la Russia impiegherà il T-14, “probabilmente lo farà soprattutto a scopo propagandistico”, spiega il rapporto. La produzione è probabilmente di poche decine di unità, mentre è improbabile che i comandanti si fidino del veicolo in combattimento.

  • Media, nuovo pacchetto aiuti Usa venerdì, non ci saranno gli Abrams

    Ci sarà venerdì, in occasione della riunione a Ramstein, in Germania, del Gruppo di Contatto sull’Ucraina, l'annuncio di un nuovo consistente pacchetto di aiuti militari Usa a Kiev. Lo riferiscono funzionari dell'amministrazione Biden citati da Politico. Nel pacchetto, che comprenderà anche veicoli corazzati da combattimento, probabilmente gli Stryker prodotti dalla General Dynamics Land Systems, non dovrebbero essere inseriti i carri armati M1 Abrams, il carro da battaglia da 60 tonnellate dell’esercito Usa.

    La riluttanza di Washington, hanno spiegato i funzionari, è dovuta alle difficoltà logistiche e di manutenzione degli Abrams e non alla preoccupazione che la loro fornitura all’Ucraina possa portare ad un'ulteriore escalation del conflitto. Al riguardo, i funzionari Usa hanno fatto notare che Washington ha finora aiutato Kiev nella fornitura di carri armati di epoca sovietica e si è detta favorevole all'invio di circa una decina di carri armati britannici Challenger 2. Nel nuovo pacchetto di aiuti militari non sarà inserito nemmeno il sistema missilistico tattico dell’esercito.

  • Nyt: Usa pronti a fornire aiuti militari in grado di colpire la Crimea

    L'amministrazione Biden sta considerando la tesi secondo cui Kiev ha bisogno di potenza bellica per colpire la Crimea, la penisola ucraina annessa dalla Russia nel 2014. Lo scrive il New York Times. Per anni gli Stati Uniti hanno insistito sul fatto che la Crimea fosse ancora parte dell’Ucraina. Eppure la Casa Bianca ha mantenuto una linea ferma dall’invasione russa dell’Ucraina, rifiutandosi di fornire a Kiev le armi di cui ha bisogno per prendere di mira la penisola, che Mosca ha utilizzato come base per lanciare attacchi devastanti. Ora quella linea sta iniziando ad ammorbidirsi, secondo il quotidiano, anche se il commander in chief non sembra ancora pronto a fornire all’Ucraina i sistemi missilistici a lungo raggio di cui Kiev avrebbe bisogno per attaccare le installazioni russe in Crimea.

  • Kiev, russi hanno distrutto 200 strutture mediche da inizio guerra

    “La Russia ha distrutto quasi 200 strutture mediche in Ucraina mentre circa 1.000 sono state danneggiate”. Lo ha detto il ministro della Salute ucraino Viktor Lyashko. Lo riporta Ukrinform. Fra le strutture danneggiate “circa 200 dove c’erano danni minori sono state ripristinate”.

  • Raid russi sulla regione di Sumy

    Le forze armate russe hanno bombardato “per tutto il giorno” le comunità di Krasnopil e Shalygin nella regione di Sumy con colpi di mortaio. Lo riporta Ukriform citando il capo dell’amministrazione militare regionale locale, Dmytro Zhivytskyi. Non risultato esserci vittime o feriti.

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