Coronavirus, i volontari del servizio civile tornano in campo a regime il 16 aprile
L’obiettivo è impegnarsi in attività legate all’emergenza Covid-19, a partire dall’assistenza agli anziani e alle categorie più disagiate
di Andrea Gagliardi
3' di lettura
I volontari del servizio civile universale torneranno in attività a regime il 16 Aprile. La sfida è di farlo impegnandosi in attività legate all’emergenza coronavirus. A partire dalle esigenze dei territori e della capacità dei vari enti promotori dei progetti di rimodulare i loro servizi. Il tutto è dettagliato in una circolare emanata il 4 aprile dal dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale di Palazzo Chigi.
Volontari servizio civile riprendono il 16 aprile
La circolare fornisce agli enti accreditati nuove indicazioni sull’impiego degli operatori volontari del servizio civile universale nell'ambito dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. E consente «di riattivare i progetti attualmente sospesi e far iniziare quelli non ancora avviati, così da contribuire alla gestione della straordinaria situazione di emergenza che il Paese sta affrontando», ovviamente «nel rispetto delle disposizioni del Governo e in linea con i principi di precauzione e cautela che il contesto impone».
Volontari a servizio delle amministrazioni comunali
«Ho ricevuto i messaggi di centinaia di giovani che avevano voglia di continuare la loro esperienza, voglia di mettersi al servizio della propria comunità. Potranno farlo impegnandosi in diverse attività anche al servizio delle amministrazioni comunali che ne avranno bisogno. Si occuperanno di dare informazioni, gestire donazioni e comunicazioni, cureranno il welfare sociale attraverso l’assistenza domiciliare ai più
fragili», ha commentato il ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili
Vincenzo Spadafora.
Oltre 3mila i volontari che non hanno sospeso il servizio
La maggior parte delle attività del servizio civile universale sono state sospese nel mese di marzo, a partire dalle regioni delle ex zone rossa e gialla e poi su tutto il territorio nazionale, per ragioni di sicurezza. «Eppure su circa 30mila giovani impegnati a livello nazionale ed estero, - spiega Flavio Siniscalchi, capo del dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale di Palazzo Chigi - sono oltre 3mila quelli che hanno continuato a svolgere il loro lavoro perché già impegnati in progetti legati all’emergenza coronavirus». Lo sforzo è ora quello di riconvertire anche gli altri progetti (dall’assistenza, alla promozione culturale, alla riqualificazione urbana) per far fronte all’emergenza Covid-19.
La deadline del 15 aprile
«Gli enti avranno tempo fino al 15 aprile - continua Siniscalchi - per comunicare i progetti da riattivare e il numero di ragazzi che decideranno di riprendere servizio. Il mio auspicio è che lo faccia almeno un terzo dei 30mila giovani impegnati in partenza». Dal punto di vista operativo, si punta a fornire assistenza agli anziani e alle categorie più disagiate con attività che possono essere realizzate “sul campo” (cioè presso la sede originaria di attuazione del progetto), oppure “da remoto” (il volontario opera perciò presso il luogo in cui dimora) come può essere ad esempio un servizio di supporto telefonico.
Gli attori in campo
lI Servizio civile universale, nato nel 2017 con il dlgs n.40, è un sistema che prevede diversi attori: i volontari, giovani che decidono di dedicare un periodo della propria vita agli altri, svolgendo le attività di Servizio civile nel settore di intervento prescelto; gli Enti promotori dei progetti, soggetti pubblici e privati iscritti all'Albo del Servizio civile; lo Stato, attraverso il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, le Regioni e le Province autonome che gestiscono l'intero sistema.
Come diventare volontari
Il Servizio civile universale ha una durata flessibile tra gli 8 mesi (all’estero) e i 12 mesi (In Italia). Per diventare volontari (con una retribuzione di di 440 euro mensili) bisogna partecipare ad uno dei Bandi che sono pubblicati ogni anno dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale. Ogni bando presenta diversi progetti, proposti da enti differenti. Ciascun Ente convoca i candidati per un colloquio di selezione. Chi viene selezionato diventa operatore volontario di servizio civile e firma un contratto con il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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