Correndo nel deserto: il racconto di chi ha tagliato per primo il traguardo di una sfida estrema
L'edizione 2021 della 100 km del Sahara torna in una doppia versione: una aperta a camminatori e nordic walker, l'altra solo per runner.
di Camilla Colombo
3' di lettura
Non è il caldo, per altro molto più secco che in Italia, a rappresentare la sfida principale di una maratona nel deserto del Sahara. È la sabbia l'avversaria più ostile, che si è portata via anche quattro unghie delle mie dita. Il fatto di correre su una superficie che si sbriciola sotto i piedi, che da un momento all'altro passa da un terreno roccioso, dove l'appoggio del piede è instabile, a dune, dove si affonda fino al polpaccio, a tratti di sabbia, che sembrano talco o zucchero a velo. Per questo, le ghette sono fondamentali, così si evitano le abrasioni». Gianluca Giuttari, 49enne di Vignola, trasmette un entusiasmo viscerale per l'impresa che ha compiuto nel 2018, probabilmente l'edizione a tappe più ardua realizzata da Zitoway Sport & Adventure zitoway.com , e che l'ha visto vincitore in 9 ore, 9 minuti e 17 secondi totali.
100 km da percorrere nel deserto del Sahara tunisino, in tre traguardi così suddivisi: 8 km il primo giorno in notturna, 50 il secondo, 42 il terzo – per valutare la differenza, nell'edizione di quest'anno, la ventesima, saranno 4 tappe da 25 km ciascuna, per permettere anche ai camminatori e ai nordic walker di partecipare all'iniziativa. «Psicologicamente l'elemento più complicato da gestire è percorrere in totale 100 km, perché dopo il 30esimo il metabolismo cambia e devi farti trovare preparato ad affrontare ancora tanti chilometri nella sabbia». Giuttari, che prima di questa maratona, da lui definita un po' come la gara dei sogni, ha partecipato a una trentina di altre corse sulle lunghe distanze, si è preparato alla sfida correndo d'estate sulla spiaggia di Cervia - «è molto più facile farlo sulla nostra sabbia che nel deserto», nelle ore più calde del giorno, a digiuno. «Volevo ricreare le condizioni più simili possibili a quelle che avrei vissuto durante la competizione, soprattutto dal punto di vista del calore: se lo soffri, non devi partecipare. A mio avviso, l'importante non è arrivare alla gara super performanti, veloci e resistenti, ma arrivarci preparati per non essere pericolosi per se stessi. Non intraprendi quest'esperienza per sentirti migliore. Devi essere pronto a correre tanto, con il vento che ti butta in faccia la sabbia. Perché semplicemente camminare sotto il sole può diventare un'impresa, quando arrivi a una tappa e devi ancora percorrere 35 chilometri nella stessa giornata».
Sicuramente bisogna difendersi dai raggi solari, indossando un cappellino sahariano con protezione incorporata per il collo, e idratarsi sia durante la corsa, portando con sé borracce o camel bag, sia fermandosi ai ristori ogni 10 km, bevendo acqua, assumendo sali minerali, bagnandosi la testa e il corpo. «Pensare di saltare i ristori per guadagnare tempo è da sciocchi. Non è uno spreco di risorse, è l'unico modo per gestire bene il caldo e la fatica». D'altronde, la qualità chiave per affrontare 100 km nel deserto è la resilienza, concetto ultimamente abusato, ma quanto mai pertinente nel caso si voglia affrontare anche la versione più estrema di una gara già di per sé estrema.
Dopo quasi 10 anni, infatti, torna anche la 100 km del Sahara nostop, aperta solo ai runner. «Si deve essere un po' sognatori e farsi guidare dalla passione, ma allo stesso tempo si deve essere realisti, pragmatici e non sovrastimarsi. Devi saper mettere in conto l'imprevisto», sottolinea Giuttari, come un attacco intestinale, una storta, una performance non all'altezza delle aspettative. «Devi capire e mettere in conto che tutto potrebbe andare malissimo indipendentemente da te. Devi essere determinato, calmo, paziente, pronto a superare i tanti fastidi e dolori fisici, senza pensare di essere un supereroe o di diventarlo tramite una competizione di atletica leggera». E, in caso di difficoltà, chiedere aiuto allo staff di Zitoway, un'istituzione in materia, da quando è stata fondata nel 1998 da Adriano Zito, che segue i partecipanti con quad e droni e li assiste sotto tutti i punti di vista: tecnico, sanitario, alimentare.
(La prossima edizione della 100 km del Sahara a tappe, organizzata da Zitoway, si terrà dal 9 al 15 ottobre 2021 nel deserto del Sahara tunisino. La gara è suddivisa in 4 tappe, da 25 km ciascuna, ed è aperta a runner, walker e nordic walker. La quota di partecipazione, comprensiva di volo + hotel, è di 1.900 € fino al 31/3. L'edizione 2021 della 100 km del Sahara no-stop si terrà, invece, dal 15 al 19 ottobre. La quota di partecipazione, comprensiva di volo + hotel, è di 1.400 € fino al 31/3).
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