Corruzione, arrestato Franco Landella (Lega) sindaco dimissionario di Foggia
Insieme a lui coinvolti altri 4 amministratori locali, tutti accusati a vario titolo di corruzione e tentata concussione
di Vincenzo Rutigliano
2' di lettura
Arresti domiciliari per Franco Landella (Lega), sindaco dimissionario, dal 4 maggio, del comune di Foggia. Insieme a lui coinvolti altri 4 amministratori locali, tutti accusati, a vario titolo, di corruzione e tentata concussione. Gli arresti sono stati disposti nella mattinata del 21 maggio in esecuzione di un'ordinanza, emessa dal Gip del tribunale di Foggia, risultato delle indagini condotte dalla Polizia di Stato e dal Servizio centrale operativo e coordinate dalla locale procura della Repubblica.
Nell'inchiesta è coinvolta pure la moglie di Landella, Daniela Di Donno, dipendente del comune di Foggia e sua stretta collaboratrice dopo la elezione a sindaco. La Di Donno, raggiunta da un avviso di garanzia nei giorni scorsi e che aveva chiesto di essere destinata ad altro settore comunale diverso da quello di diretta collaborazione con il marito, è stata interdetta dai pubblici uffici.
Raggiunto da un'ordinanza anche Iaccarino, l'ex presidente del consiglio comunale che, a Capodanno, sparava dal balcone di casa sua, ripreso dal figlio, e poi costretto alle dimissioni.
Gli arresti domiciliari per Landella - un lungo passato forzista prima del passaggio a sorpresa alla Lega, passaggio benedetto dal leader Salvini intervenuto per l'occasione ad un incontro pubblico nella sala consiliare del comune dauno - arrivano a 3 giorni dalla scadenza dei 20 giorni utili per ritirare le dimissioni, presentate il 4 maggio, e di cui si vociferava il ripensamento.
Un'eventualità che, da sola, aveva provocato, domenica sera, anche un “No Landella Day” di protesta in piazza.
Ora l'arresto seguito anche alle perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nella casa dei Landella dove furono rinvenuti quasi 7.000 euro in contanti definiti dai coniugi risparmi dei figli.
Non ci sarà dunque un Landella 2, la Commissione di accesso agli atti, insediata dal ministero degli Interni il 9 marzo proseguirà i lavori fino al 9 giugno e, quasi sicuramente, parte oggi il count down per lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina del commissario prefettizio per almeno un anno, prima di nuove elezioni comunali.
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