emergenza covid

Corsa al nuovo piano vaccini: prima docenti e forze dell’ordine

Già da questa settimana potrebbe arrivare il primo stock da 428.440 dosi di AstraZeneca, al quale seguirà, dalla settimana successiva un'altra consegna di 661.133 dosi. Il vaccino, che l’Aifa ha indicato preferibilmente per gli under 55, dovrebbe essere impiegato da subito per le categorie di lavoratori più esposti al Covid: a cominciare dai docenti oltre che nella popolazione carceraria e nelle forze dell'ordine

Coronavirus, i vaccinati alla data del 1° febbraio 2021

3' di lettura

Quale sarà la metodologia di somministrazione dei vari vaccini in Italia dopo l’arrivo di AstraZeneca che l’Aifa ha indicato preferibilmente per gli under 55? «Mentre Pfizer e Moderna servono a ridurre la mortalità e la pressione sulle terapie intensive, AstraZeneca servirà a ridurre la moltiplicazione dei contagi» ha detto il commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri. Il vaccino Astrazeneca potrebbe dunque essere impiegato da subito per le categorie di lavoratori più esposti al Covid: a cominciare dai docenti oltre che nella popolazione carceraria e nelle forze dell'ordine. Da verificare, però, la platea di idonei in base all'età. Secondo alcune stime, per esempio, nelle scuole italiane i docenti 'under 55' sono 500 mila (600 mila considerando anche i precari), mentre quelli più anziani sono 300 mila. In Polizia, invece, gli ultracinquantacinquenni sono circa il 30% della forza effettiva.

Vaccinazione di massa più vicina

Il commissario Arcuri ha rimarcato che le difficoltà nell'attuazione del piano vaccinale sono dovute ai ritardi e ai tagli delle case farmaceutiche. Da Bruxelles, però, arrivano notizie confortanti. La prima è che sia Pfizer che AstraZeneca hanno aumentato le dosi. Cosa che si traduce in ulteriori 11,2 milioni di vaccini a disposizione dell'Italia. La seconda, invece, è che - in totale - i Paesi dell'Unione potranno contare per l'intera campagna su otto vaccini, tra cui anche Sanofi, Johnson e Johnson, Curevac, Novavax e Valneva. E oggi l'Italia supera ufficialmente i due milioni di dosi somministrate, con 660 mila persone che hanno ricevuto anche la seconda dose. Con il nuovo vaccino AstraZeneca la vaccinazione di massa è più vicina. Per questo le Regioni si stanno muovendo per organizzarsi con in testa i grandi numeri: non solo per chi somministrerà le dosi, dai sanitari (oltre 15mila tra medici e infermieri) che hanno risposto al bando ai medici di famiglia, fino ai volontari, ma anche sulle strutture aggiuntive che dovranno affiancare le Primule sparse per le città.

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A Fiumicino maxi hub vaccinale, 2mila dosi al giorno

Molte città stanno già allestendo hub vaccinali, come quello 'maxi' di Fiumicino o la Fiera di Padova. Un passaggio obbligato in attesa che 'sboccino' anche le Primule, il cui bando per l'assegnazione è slittato al 3 febbraio. La Difesa, inoltre, ha dato la sua disponibilità per l'utilizzo dei drive in. Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, ha proposto anche l'utilizzo dei posti di lavoro, quando il piano entrerà nel vivo con la vaccinazione degli over 60. Le Poste, invece, hanno già attivato la piattaforma per la tracciatura e la somministrazione dei vaccini che potranno essere prenotati, oltre che online e nei Postamat, anche tramite i portalettere.

Verso due milioni di vaccini somministrati

Domenica 31 gennaio a Pratica di Mare sono arrivate le 66 mila dosi settimanali di Moderna (in campo per la distribuzione c’è anche Poste Italiane, attraverso il proprio corriere espresso SDA), alle quali, già dal 1° febbraio, dovrebbero aggiungersi le circa 500 mila di Pfizer. Fiale indispensabili per ridare 'fiato' alle regioni che hanno ripreso la vaccinazione dopo il rallentamento dei giorni scorsi per il taglio delle consegne. La tabella di marcia conta dunque di ripartire, con la conclusione della fase 1 - quella della somministrazione a personale sanitario, ospiti e lavoratori delle Rsa - e l'avvio di quella che prevede il vaccino per gli over 80. Le prime a partire, l'8 febbraio, saranno Lazio e Valle d'Aosta, poi, via via, tutte le altre regioni.

Piano vaccini da modificare

Già da questa settimana (in anticipo rispetto all'8 febbraio) potrebbe arrivare il primo stock da 428.440 dosi di AstraZeneca, al quale seguirà, dalla settimana successiva un'altra consegna di 661.133 dosi. Prima di quella data bisognerà comunque scegliere a chi destinare prioritariamente le fiale tra gli under 55. «È fondamentale che il piano vaccinale venga modificato prima possibile - gli fa eco il fisico Giorgio Parisi -, in modo che le Regioni sappiano a chi devono dare il vaccino di AstraZeneca». La partita si giocherà, dunque, nell'incontro governo-Regioni, l'ennesimo tra il ministro degli affari regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Arcuri e i governatori. Ma prima le Regioni dovranno trovare una mediazione sul nodo dosi da destinare ad ogni singolo territorio: alcuni governatori, come Fedriga e Toti, chiedono una distribuzione dei vaccini in base al target selezionato e non alla popolazione residente.

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